Scienza medica & fantasie scientifiche

Un libro diverso quello che, generosità della Elara, mi è capitato tra le mani. Un libro nuovo (Franco Piccinini: Scienza medica & fantasie scientifiche – La Biblioteca di Alessandria, della Elara). Finalmente, dopo tanto discorrere, una proposta notevole sulla quale meditare e intrecciare il confronto e la meditazione.

Non certo un libro rivoluzionario, comunque interessante, che tenta di rileggere la fantascienza nell’ottica diversa che ci si aspetta dovrebbe avere un tecnico, o uno scienziato (l’autore è medico).
Piccinini fruga nelle pieghe della fantascienza, alla quale attribuisce la lontana origine dei primi dell’Ottocento, per porre in evidenza alcune caratteristiche in grado di renderla al lettore non più una lettura a parte, genere da ghettizzare, ma espressione necessaria di tendenze di fondo proprie alla società occidentale (che, aggiungo io, si caratterizza – tra l’altro – proprio per il ruolo peculiare che al suo interno ha assunto il discorso scientifico: il discorso sulla scienza, prima che la scienza medesima).
Il libro è di piacevole lettura, non pedante e offre informazioni curiose non note alla maggioranza dei lettori. Come ad esempio quelle sulla porfiria, malattia che sarebbe alla base del sorgere delle leggende sui vampiri (pagg. 40-41). Tratta, come evidenzia il titolo, l’intreccio tra medicina e fantascienza e il ruolo rilevante che la scienza medica ha assunto nel sorgere e nello sviluppo di quest’ultima.
Piccinini non dimentica di trattare il cinema di fantascienza. Né si limita ai classici, perché compie una cavalcata attraverso i secoli che arriva fino ai giorni nostri (e a Star Treck).
Un libro da consigliare, dunque. Unico neo il prezzo, non alla portata di tutte le tasche. Chi fosse in grado di affrontarlo non esiti a procurarselo. Specialmente gli addetti ai lavori che troveranno più di uno spunto per aiutarsi nella professione.

Mauro Antonio Miglieruolo

Miglieruolo
Mauro Antonio Miglieruolo (o anche Migliaruolo), nato a Grotteria (Reggio Calabria) il 10 aprile 1942 (in verità il 6), in un paese morente del tutto simile a un reperto abitativo extraterrestre abbandonato dai suoi abitanti. Scrivo fantascienza anche per ritornarvi. Nostalgia di un mondo che non è più? Forse. Forse tutta la fantascienza nasce dalla sofferenza per tale nostalgia. A meno che non si tratti di timore. Timore di perdere aderenza con un mondo che sembra svanire e che a breve potrebbe non essere più.

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