Sciopero delle donne? Sì, lo voglio

di Adriana Terzo

All’inizio, anche noi pensavamo che fosse una follia. Figurarsi: chiedere alle donne italiane di scioperare dalle loro attività (che sono tante, si sa), contro il femminicidio, neologismo ormai dolorosamente di moda, ma che spiega bene che cosa sta succedendo. Non solo in Italia. Lo sapevamo, non sarebbe stata una cosa semplice, neanche quasi da immaginare. Roba da anni Settanta, il minimo che ci saremmo potute sentir gridare dietro. E poi ci vogliono gli uomini, certo, sapevamo anche questo. Eppure, a poco a poco, quella piccola/grande pazzia – ripetercelo prima fra noi al telefono, in pizzeria, e poi durante la pausa pranzo e nei minuti rubati alla notte – ci ha vorticosamente trascinato. Come un’onda che sceglie esattamente dove infrangersi e monta, sempre di più. Fino alle quasi 700 firme arrivate in soli quindici giorni. Un’energia in movimento che non resterà a guardare. E una testimonianza commovente, forte ed entusiasta scritta in centinaia di mail. Eccone una selezione.

 

«Sono con Voi. Donne e uomini assieme, confronto non scontro, parole non urla, mani che consolano non percosse. Metà del mondo é vostro e forse anche di più. Purtroppo non vogliono lasciarvi neanche l’altra metà del cielo». Walter

 

«Leggo della vostra proposta e ho brividi di emozione. Vorrei partecipare, vorrei far sentire anche io la mia voce di donna spesso discriminata – l’ultimo lavoro, assistente di galleria, abbandonato a causa delle molestie verbali del mio capo; diversi ricoveri in ospedale per le botte di un fratello mai denunciato perché, a parere dei medici e della mia famiglia, litigare capita. Vorrei essere lì ma purtroppo la situazione economica e sociale della madrepatria mi ha costretta ad emigrare, e devo limitarmi a ringraziarvi per portare avanti una lotta che sento mia come poche altre». Barbara

 

«Aderisco! E se mi scrivete la data e le informazioni riguardo allo sciopero, espongo il tutto anche in negozio. A presto». Micòl

 

«Sono una donna che vive da 22 anni sola – in quanto vedova – con una figlia di 25 e sono in sintonia con voi. Nella mia esperienza di vita ho visto purtroppo molte madri soprattutto nel triangolo di Padova-Vicenza-Verona (quello che io chiamo lo zoccolo duro) che nell’allevamento dei figli continuano a mantenere una cultura maschilista. Bisogna scardinare questa mentalità altrimenti tutto rimane come è ora e come è sempre stato. Cordialmente saluto». Luigina

 

«Ci sto. Questa idea mi sembra perfino divertente se la causa non fosse così dolorosa. Scioperiamo dalla cultura patriarcale il più possibile, da tanto tempo!!! Diciamo anche questo, non dimentichiamo che le donne stanno costruendo altro non solo contro la violenza perché tutto: politica, cultura, relazione fra donne, relazioni col mondo, se non si modifica l’ordine di riferimento, continua a essere strettamente legato alla violenza maschile». Alessandra

 

«Care tutte, sono con voi, con noi. Scioperiamo, indiciamo una grande manifestazione, creiamo una lista di milioni di firme. Un abbraccio, a presto». Anna

 

«Firmiamo per dire BASTA!

firmiamo per fermare la violenza!

firmiamo per insegnare a tutte le donne ad essere rispettate!

firmiamo per lo sciopero!». Liana

 

«D’ACCORDO per lo sciopero. Da qualunque attività, eventualmente – se diventa troppo oneroso rinunciare al lavoro pagato – dal lavoro delle nostre seconde, terze, quarte attività, che siamo così gentili da chiamare di cura, ma che tengono in piedi lo Stato». Giancarla

 

«Grazie, aderisco con certezza. Mi chiedevo quando ci saremmo risvegliate dall’orrore che passa quotidianamente sotto silenzio». Mirta

 

«Dobbiamo bloccare questo paese (volutamente minuscolo) ed invadere Roma…Ora basta!». Cristiana

 

«Sono d’accordissimo. Per tutte le donne che soffrono in silenzio e non possono parlare. Devono sapere che non sono sole». Francesca

 

«Apprezzo e condivido pienamente il vostro appello e l’iniziativa dello sciopero. Sono e sarò con voi. Fatemi sapere. La lotta è lunga e difficile, ma dobbiamo farci sentire sempre di più e con più forza!». Enza

 

«E’ con gioia che apprendo la notizia, è giunto nuovamente il momento di contarci e sentirci parte di un tutto troppo importante. Io ci sono. Fatemi sapere, e nel mio piccolo mondo vi darò un aiuto per diffondere l’iniziativa». Laura Luisa

 

«Concordo pienamente. E’ necessario far comprendere che la violenza contro le donne non può essere più tollerata». Paola

 

«Speriamo sia finalmente giunta l’ora della consapevolezza di quanto le donne, nel mondo e in Italia, siano date per scontate in quello che fanno quotidianamente! Sono d’accordo sull’iniziativa». Rita

 

«Credo sia un’ottima idea alla quale ho pensato anche in passato. Spero che prenda piede e che riesca a svegliare le menti di tutti quegli uomini che, pur non essendo violenti, rimangono comunque indifferenti, e di tutte quelle donne che ancora non hanno capito che sono degli individui completi anche a prescindere dall’uomo. Il rispetto e l’apprezzamento per le donne arricchirà tutta la società e non solo le donne». Anna

 

«CIAO, grazie, FINALMENTE, SONO MESI E MESI CHE LO PROPONGO – 48 ore in verità, pensavo – per far capire bene che senza di noi si ferma TUTTO». Paola

 

«Care compagne e signore, sostengo lo sciopero delle donne tenendo presente che è uno sciopero di genere, che il suo scopo non è solo quello di sostenere il concetto di femminicidio, di guerra e violenza mirata al possesso ed all’annientamento maschilista e patriarcale della relazione affettiva, ma che serve per verificare la portata e l’importanza dell’iniziativa nella cultura e nel fare delle donne. Sono convinto che senza una condivisione delle vostre istanze e delle vostre lotte non ci sarà mai la libertà e l’emancipazione che da uomo e da compagno vorrei. Vi ringrazio per la vostra forza e il vostro coraggio e sono con voi contro il femminicidio ed ogni forma di violenza ed ingiustizia». Silvio

 

«Io aderisco anche se non vivo più in Italia ma sento questa presa di posizione anche mia perché sto subendo maltrattamenti a livello emotivo nel posto dove lavoro, e anche perché ho messo due donne in questo mondo. Un abbraccio sorerno». Katiuscia

 

«PIENAMENTE D’ACCORDO. ANCHE SE SONO UNA PENSIONATA SENZA MARITO/COMPAGNO, VOGLIO ADERIRE. LOTTO DA UNA VITA PER IL RICONOSCIMENTO DEI DIRITTI DELLE DONNE E NE VADO FIERA». MARIA LUISA

 

«Voglio comunicare che aderisco allo sciopero delle donne e comunicherò a tutte le donne che conosco la vostra iniziativa. Vorrei dare forza a questa iniziativa che mi entusiasma, grazie davvero per la vostra energia, saluti». Isabella

 

«Mi sembra una buona idea scioperare, se lo facciamo tutte insieme si fermerà il paese! Non mi piace il termine femminicidio perché femmina è un termine usato il più delle volte in senso dispregiativo, mi sembra un po’ come fare autogol. È pur vero che sui moduli c’è F o M per indicare il sesso, ma non ho mai sentito dire “è stato assassinato un maschio …” ma “è stato assassinato un uomo …”. Così come non ho mai sentito dire “è stata assassinata una femmina…”. E allora, perché parlare di femminicidio e non di assassinio?». Luisa

 

«Solidarietà anche dall’America, da parte di una donna che ha vissuto abusi fisici, sopravvissuta ….oggi libera…e fortunata ed orgogliosa di firmare e di collaborare». Raffaella

 

«Voglio firmare l’appello, mi sembra una buona idea x scuotere le coscienze». Angela

 

«Con immenso piacere, aderisco alla richiesta di sciopero delle Donne. Perché dire basta non è più sufficiente. Grazie e buon lavoro». Solen

 

«Penso soprattutto ad una manifestazione che blocchi l’attività delle città! Lo sciopero in casa mia, dove ci sono solo donne, può servire a ribadire anche alle ragazze che la dignità di una donna inizia anche nell’esigere rispetto per le sue fatiche giornaliere anche da parte loro!». Angela

 

«Sono d’accordo sullo sciopero contro questa brutalità inaudita nei confronti delle donne. Ditemi come posso divulgare le adesioni. Grazie per quest’importante iniziativa. Un caro saluto». Daniela

 

«Solo se gli uomini faranno la pace con le donne avremo un mondo meno violento ed amante della Vita». Laura

 

«Che tristezza lasciare ai miei figli questo paese incivile, disumano e violento. Voglio firmare l’appello allo SCIOPERO GENERALE di tutte le donne per 24 ore». Maria Luisa

 

«Finalmente, io aderisco molto volentieri, sono anni ormai che penso ad uno sciopero tutto al femminile, sono contenta che un sogno possa diventare una realtà. Ormai non basta + parlare di violenza, di diritti, bisogna intraprendere qualcosa di + forte e penso che uno sciopero delle donne sia un messaggio forte. Vi ringrazio per l’opportunità di realizzare una giornata di sciopero delle donne». Annalena

 

«Indignata è dire poco. C’è assolutamente bisogno di lottare tutti i giorni perché sradicare la violenza femmicida é opera difficile e lunga. Aderisco allo sciopero! Grazie». Francesca

 

«Buona sera, aderisco con convinzione alla Vs proposta di uno sciopero delle donne per il diritto alla dignità, all’essere persone e contro ogni forma di violenza e discriminazione». Stefano

 

«E’ dura far cambiare questa cultura maschilista… ma unite ce la possiamo fare, aspetto data sciopero e….. grazie». Caterina

 

«Insieme, poi, decideremo una data. Ma soprattutto, le modalità incisive e non uniche nel tempo. Aderisco». Bruno (padre di una ragazza disabile)

 

«Ciao buongiorno, sono Rossana e abito a Padova. Sono fortemente convinta che un’attività come quella che state promuovendo possa essere una risposta forte ed efficace al machismo imperante!! Parteciperò allo sciopero! Fateci sapere quando. Saluti». Rossana

 

«Aderisco con gioia e tutta la mia forza». Paola

 

«Buongiorno, sono a firmare e diffondere come potro’ il vostro articolo. E’ davvero sconcertante la realta’ che vivono le donne ancora oggi e dopo le parole sentite dalla bocca della leghista (e non solo da lei) contro la ministra Cècile Kyenge… beh e’ davvero doloroso, scoraggiante. Mi piacerebbe essere parte attiva anche se ho un bimbo piccolo. Aspetto aggiornamenti». Simona

 

«Anche sul trono più elevato del mondo, si è pur sempre seduti sul proprio culo. Montaigne». Isabella

 

«Mi unisco alle tante altre donne, con l’intento che questa azione possa incidere nel profondo delle coscienze e accompagni l’umanità tutta verso la realizzazione del proprio potenziale, con rispetto, fiducia, responsabilità, maturità. In fede». Filomena

 

«Aderisco all’appello per una grande mobilitazione di donne contro il femminicidio e giro a tutte le amiche, compagne, organizzazioni di donne del mio territorio, garantisco il mio impegno. Dobbiamo farcela! Un saluto a pugno chiuso». Laura

 

«Sì, lo voglio! care amiche, GRAZIE. Aderisco totalmente e diffonderò. Ecco i miei dati, che vi autorizzo a trattare per le finalità della presente iniziativa e delle vostre attività future». Roberta

 

«Aderisco. Con tutto il cuore». Maurizio

 

«Care Barbara, Adriana e Tiziana. Condivido il vostro progetto, sono insegnante di sostegno, faccio sindacato attivo per la scuola (Cisl), ho vissuto sulla mia pelle le violenze, per cui so di che si parla e come ci si sente. Ne sono uscita …boh, per fortuna, per capacità, perché sono forte, non so. Sono siciliana e doppiamente penalizzata ma ci sono riuscita! Ora sono qui, disponibile ad entrare in relazione con voi per collaborare attivamente, non si può aspettare ancora! Attendo vostre notizie». Mail firmata

 

«Io ci sono! Per me, per mia madre, per tutte le donne, per mio figlio, per tutti i nostri figli. Per la civiltà!!!». Paola

 

«Certo, aderisco con piacere. Chiederei però che aderissero anche gli uomini ….vorrei che il sindacato promuovesse anche per gli uomini una protesta unita forte e indignata contro chi compie atti così atroci. Noi donne certo siamo offese e sconvolte ma credo che anche molti uomini possano dire la loro contro questi omicidi. Non sono tutti così e gli assassini devono sentirlo, devono vederlo con i loro occhi che i loro simili non li approvano…..». Barbara

 

«Anche se in Germania, aderisco allo sciopero delle donne». Isabella

 

«Penso che il femminismo sia una causa comune per l’uomo e per la donna, e che gli uomini riusciranno a vivere in un mondo più equo e meglio organizzato soltanto quando le donne avranno uno status più giusto: la conquista dell’uguaglianza li riguarda entrambi. Simone de Beauvoir. Mi unisco a voi e vi ringrazio per aver lanciato tale iniziativa, buona lotta!». Elena

 

«La violenza di oggi mi sembra solo la logica conseguenza degli abusi di ieri. E per fermare la belva che è l’essere umano abbiamo il solo strumento della cultura». Valeria

 

«Sono con voi! Evviva lo sciopero delle donne». Chiara  

PER ADERIRE MANDA MAIL CON NOME E CITTÁ A scioperodonne2013@gmail.com  

Se vuoi leggere tutto l’appello – lanciato da Barbara Romagnoli, Adriana Terzo e Tiziana Dal Pra – e vedere le adesioni, clicca qui:

http://giulia.globalist.it/Detail_News_Display?ID=57787&typeb=0&scioperiamo-Per-fermare-la-Cultura-della-violenza

 

Redazione
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