SCONFINA LA POESIA di GABOR G. GYUKICS
di Sandro Sardella. A seguire una nota per ricordare Patrick Harford.
i poeti invitati da Mark Lipman all’Elba Poetry Festival
formavano una vera e propria colorita e prelibata macedonia
di poesie .. e paesi ..
in questo continuare a comporre una sorta di memoir ..
mi viene in mente il mitico Gabor che si rilassava tra i
bagliori di un immancabile Campari soda .. che lo rivedo
con la sua fluente capigliatura .. statuario .. sguardo attento
e indagatore .. che la sua essenziale poesia il vento l’ha
sparpagliata tra terra mare e cielo dell’isola e .. ma per
fortuna posso qui proporre qualche traccia grazie a Anna
Lombardo .. che nelle letture ha letto la traduzione in italiano
delle poesie di Gabor e .. che mi ha inviato qualche testo da
lei tradotto e poi grazie per le foto scattate da Serena Piccoli
.. il nostro .. classe 1958 .. è un poeta e traduttore ungherese
.. ha vissuto in Olanda e parecchi anni in USA ..
.. è noto per aver tradotto la poesia americana in ungherese
(Allen Ginsberg, Amiri Baraka, Jack Micheline, i Nativi ameicani)
e .. la poesia ungherese in inglese (Attila Jòzsef, .. ) .. è
“Hungary Beat Poet Laureate” .. vive a Budapest ..
ascoltando l’ordito di parole di Gabor .. ho sentito un tempo
sospeso si pianure/praterie senza confini .. un soffio .. parole
aspre a tratti con strappi di ironia asciutta .. talvolta riflessiva
inquieta .. c’è il jazz .. lo sgocciolamento surreale della
condizione umana .. sono parole grimaldello per abbattere
schemi e che rivelano una poesia di sconfinamento ..
una poesia che brucia lo smalto asfalto di un’alba beat .. ..
*
1) invano
con la mano sinistra in libertà condizionata
cerco mio padre
e mia madre
nella mia tasca
li trascino fuori
e li ficco dentro
l’altra tasca
ma salgono nuovamente
non amano il clima
3) cimitero del fiume Savannah
appoggiato al recinto di mattoni di ostriche
osservando
come le formiche ordinano alle formiche di lavorare
ti sembra di percepire
le fruste nei loro avambracci
non vuoi parlare del posto
che hai visitato nel tuo sogno
a nessuno
con risposte prescritte
ignori chi ti chiede
ti lisci la fronte
l’esfoliazione della tua pelle
è polvere spinta dal vento
sotto il cielo senza luna
la tua ombra cammina il sole
dall’altra parte
5) non sono qui, mi immagini soltanto
Ho bisogno di molti ganci su cui appendere le mie parole
sono ospitale per le pulci
e un tempo
dove l’aria veniva ingabbiata
ero un frutto non assaporato
adesso
porto documenti falsi per attraversare i confini
con quello con cui solevo ridere
riesco a malapena a tenere il passo con la sua lentezza
i fogli contengono parole
che solevano essere costipati
solo l’ombra della neve
era in grado di percepire
cosa conservano dentro:
acquisizioni, galanterie, consegne,
umidità, accelerazione, ricezione,
o un desiderio
che qualunque cosa tu speri di cambiare stava per cambiare
attorno
il veleno sulla punta delle tue dita
mi penetra
dietro l’angolo
aspettando il vento
che ci porti più lontano
di sua volontà
6) sentiero
come foglia vitale
caduta da albero colpito da tempesta
il vento mi rotola in muffa
le formiche sopra la terra
i vermi sotto
mi trasformano in oro
(da : “a hermit has no plural” / un eremite non ha plurale
- Singing Bone Press – 2015)
- ADDIO a PATRICK HARFORD I poeti durante l’Elba Poetry Festival 2022 sono stati ospitati nella
struttura abitativa di Patrick Harford, Susanna Johnson e Donatella
a Poggio. Una accoglienza confortevole, discreta e piacevole.
Il suo sguardo morbido, azzurro mare, riservato ci ha coccolati.
Patrick è morto in questi giorni e, non si può non ricordare la sua
attenzione e convivialità verso tutti noi.
Lui irlandese aveva scelto l’isola come “buen retiro” per la sua
passione per la mineralogia. Lui era stato ispiratore
dell’Elba Film Festival e del recente Elba Poetry Festival
e, come mecenate, un vero promotore di relazioni e scambi
interculturali e internazionali.
- foto di Serena Piccoli
Elba Poetry Festival: un crogiolo di menti e di poesia. Così è, è indubbio. Dal diario di bordo di Sandro Sardella, lo si evince. La prossima volta dobbiamo esserci anche noi. Se… ci invitano. La varietà di voci che ci sono giunte attraverso la testimonianza dell’artista di Rasa è notevole. Non una che facesse il verso all’altra. E anche stavolta, presentandoci il poeta ungherese kosmopolita, ci azzecca. E bravo Sandro, ma anche inchino e tanto di scappellamento a Gabor: sommesso e sconfinato essere attizza-memoria che procede per la sua strada, che sia sferzata dal vento o meno. Pare quieta la sua poesia, passeggera; come la quiete del mare che non lo è, essa è foriera di tempeste, e di bufere. Il nostro Gabor deve averne traversate diverse. Ma sembra dirci: “è normale, tutto passa, ci traversa, persone e cose, ma resti comunque sempre tu al centro del discorso, tu e la tua solitudine o la tua compagnia. Sconfinatamente elegante, lui. Alla prossima, compagni!
Nostalgia di parole non consunte, controcanto, sapore marino di beat: tutto questo è stato per me l’Elba Poetry Festival e spero rimanga tale. Nelle parole spinte dal vento, oltre i muri di ostriche, con Gabor l’eremita ermetico e nel ricordo di Patrick, riservato patrono delle arti
Davvero un’esperienza unica quella dell’Elba Poetry Festival 2022, che mi auguro continuerà, grazie a chi ha organizzato, chi ha generosamente ospitato, chi ha partecipato. Ecco il mio contributo poetico al Festival
ELBA POETRY FESTIVAL 2022
di Giovanna Olivari
E’ appena nato
Già parla le lingue
Babele la torre
Ma ci si comprende
Si scambiano libri
Si intreccian parole
Si canta sul mare
E sulle rovine
Di epoche antiche
Su scogli alla luna
Su piazze assolate
Su sabbie dorate
Chi canta l’amore
Chi la lotta civile
Chi canta il diritto
Di esser diverso
Chi urla il suo nome
Chi sussurra piano
Il mare, le foglie
I misteri del mondo
Si gettano semi
Si colgono fiori
Saranno frutti
La stagione che viene
30 giugno 2022
E il mio ricordo di Patrick Harford. Un abbraccio affettuoso a Susanne e Donatella
A PATRICK
Cercatore d’oro
Una favola
Un sogno
E tu ne hai fatto il tuo lavoro
La tua vita
Hai attraversato oceani
Scavato montagne
Setacciato fiumi
Solcato deserti
Con passione
Con fatica
Con determinazione
Seguendo la tua vena
Nutrendo il tuo talento
Hai trovato l’oro
La vena d’oro
Hai creato gioielli
Hai amato
Hai costruito
E mai hai smesso di cercare
Le vene
La vita
Nella terra e nell’uomo
Cittadino del mondo
Hai scelto l’Elba
Poggio
Tra i castagni ed il mare
A creare
La Casa della Parola
La tua miniera speciale
Inesauribile
Dove le vene aurifere
Dell’arte e dell’ingegno
Arrivano e
Si fanno parola
Si mescolano
Si confrontano
Creano storie
Creano film
Creano poesia
E tornano nel mondo
Giovanna Olivari
21 ottobre 2022