Scor-data: 1 novembre 1907

27 Haha 142 E.P.

Alfred Jarry è morto. EVVIVA ALFRED JARRY

di Riccardo Dal Ferro (*)

 

«Merdre!» urla contro il cielo sotto i piedi, coniando la parola più importante degli ultimi duecento anni. Vi pare poco?

Lo vedete lì, seduto sui gradini di una piccola chiesa di Bretagna, bambino eppure adulto, comporre i primi versi di «Ubu» e delle sue vicissitudini strampalate? Se non lo vedete, allora avete sbagliato universo.

Lo scorgete qui, nella Parigi dei simbolisti sfrenati, a osservare questi loschi sgherri che si prodigano nel connettere le parole antiche agli oggetti inesistenti, mentre lui, Alfred, invece s’inventa le parole nuove per gli oggetti sbagliati, che ancora non sono? Se non lo vedete, allora vi divertite poco con questa vita fin troppo realista.

Osservatelo osservare il giusto silenzio mentre Ubu lancia rotoli di carta igienica a mo’ di cannonate oltreoceano, guardate il pubblico inorridito e i suoi occhi gonfi di lacrime, guardate la gioia di non essere capito, neanche oggi a centosette anni dal momento in cui Alfred non è morto.

Sbirciatelo mentre scrive di Faustroll e delle sue scienze immaginarie, le sue opinioni che non sono opinioni, ma sono la creazione di nuovi mondi, diversi, differenti, caleidoscopici. Guardatelo ridere dell’assurdità del mondo, mentre piange della serietà con cui lo temiamo.

Ridete di Alfred, circondato da Mallarmé, Apollinaire e Ionesco. Ridete di lui e delle sue parole, ridete della sua palandrana gualcita e delle sue scarpe bucate. Ridetene, perché lui ride di voi, con Ubu e Faustroll.

Immaginatelo, Alfred, perché solo così possiamo dire che

ALFRED JARRY È MORTO.

EVVIVA ALFRED JARRY.

(*) Ricordo – per chi si trovasse a passare da qui per la prima volta – il senso di questo appuntamento quotidiano in blog. Dall’11 gennaio 2013, ogni giorno (salvo contrattempi sempre possibili) troverete in blog a mezzanotte e un minuto una «scordata» – qualche volta raddoppia o triplica, pochi minuti dopo – postata di solito con 24 ore circa di anticipo sull’anniversario. Per «scor-data» si intende il rimando a una persona o a un evento che per qualche ragione il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna dimenticano o rammentano “a rovescio”.
Molti i temi possibili. A esempio, nel mio babelico archivio, sul 1 novembre avevo, fra l’altro, queste ipotesi:
1478: su richiesta di Isabella, papa Sisto IV autorizza i sovrani a nominare inquisitori; 1755: terremoto di Lisbona con relative discussioni filosofiche; 1884; Greenwich diventa riferimento internazionale; 1885: enciclica reazionaria di Leone XIII; 1911: le bombe di Giulio Gavotti (in blog un anno fa); 1938: inizia il romanzo «Sotto il vulcano»; 1950: Chuck Cooper nel basket dei “bianchi”; 1954: inizia l’insurrezione algerina; 2019: Nasce lo storico Basil Davidson; 1986: incendio alla Sandoz di Basilea…. E chissà a ben cercare quante altre «scordate» salterebbero fuori.
Molte le firme (non abbastanza forse per questo impegno quotidiano) e assai diversi gli stili e le scelte; a volte troverete post brevi: magari solo una citazione, una foto o un disegno. Se l’idea vi piace fate circolare le «scordate» o linkatele ma ovviamente citate la fonte. Se vi va di collaborare – ribadisco: ne abbiamo bisogno – mettetevi in contatto (pkdick@fastmail.it ) con me e con il piccolo gruppo intorno a quest’idea, di un lavoro contro la memoria “a gruviera”.
Ogni sabato (o quasi) c’è un riassunto di «scor-date» su Radiazione (ascoltabile anche in streaming) ovvero, per chi non sta a Padova, su http://www.radiazione.info .
Stiamo lavorando al primo libro (e-book e cartaceo) di «scor-date»… è un’impresa più complicata del previsto, vi aggiorneremo. (
db)

 

Redazione
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