Scor-data: 10 luglio 1887, nella fiction

Nasce Corto Maltese

di Fabrizio Melodia (*)

«Esistono a Venezia tre luoghi magici e nascosti, uno in Calle dell’Amor degli Amici, l’altro presso il Ponte delle Maravegie e l’altro ancora nei pressi di San Geremia, in Ghetto Vecchio. Quando i veneziani sono stanchi delle autorità costituite, prendono una di queste porte e vanno in posti bellissimi e in altre storie»: così Hugo Pratt in «Corte sconta detta arcana» e in «Favola di Venezia».

Buon compleanno, Corto Maltese. Tanti cari auguri.

Ricostruire la tua biografia è impresa davvero ardua, almeno quanto lo è per quel nevrastenico investigatore privato anglosassone, quel Sherlock Holmes che aveva persino imbrogliato sulla sua morte, un poco come te.

Pure tu hai imbrogliato, ho cercato notizie certe e fatti storici, ma a quanto sembra il documento che attesta la tua nascita esiste davvero, in quel di La Valletta, a Malta, dove tua madre, la bellissima Nina di Gibilterra, ex modella del pittore Ingres che l’avrebbe ritratta sovente, ti aveva messo alla luce dopo una fugace storia con un fantomatico capitano di corvetta che se la sarebbe svignata alla prima occasione.

Tu non te ne sei preoccupato minimamente, tua madre ti donava amore quanto volevi e avevi sempre ringraziato i tuoi genitori di averti messo al mondo.

Poi un padre non ti era del tutto mancato, il rabbino Ezra Toledano, nuovo fidanzato di tua madre, ti prese sotto la sua ala protettrice e ti introdusse ai segreti della Zohar e della vera Cabbala ebraica: davanti ai tuoi occhi il mondo prese connotazioni magiche che non ti avrebbero più abbandonato, un luogo infinito come l’oceano che dovevi conoscere con le stesse modalità di un gitano, percorrendolo in lungo e in largo.

La natura di tua madre scorreva potente in te, portandoti letteralmente ai quattro angoli del mondo, sembra persino a partecipare da giovanissimo alla rivolta dei boxer in Cina, dove fosti in grado di far saltare per aria un cannone.

Già all’epoca mostravi il tuo carattere ribelle e anticonformista, non ti piacevano i soprusi e non ti tiravi di certo indietro se c’era da combattere per i diritti e a menar le mani per proteggere i deboli, anche se a te le regole andavano nettamente strette, come ben si vede nella prima storia che il tuo biografo, il veneziano Hugo Pratt, ha fatto conoscere qui in Italia, nel 1967, «La ballata del mare salato», in cui fanno la loro apparizione il tuo amico-nemico Rasputin, il Monaco, la dolce Pandora Groovesnore con il suo testardo e indomito fratellino Cain.

Hai visitato tante volte Venezia, prima di partire per mirabolanti avventure, a esempio in Russia, alla ricerca del treno dell’oro, chiamato da una lettera del tuo amico Baron Corvo, al secolo Frederick Rolfe, scrittore omosessuale, che ti incaricò di ritrovare la clavicola di Salomone, gigantesco smeraldo che era anche un incantesimo, inseguito dai nazisti e dalle logge segrete massoniche di Santa Maria Formosa, di cui anche Hugo Pratt faceva parte.

Hai girato davvero in lungo e in largo, anche alla ricerca della perduta civiltà di Mu, fantomatica terra avversaria della mitica Atlantide: eri guidato non solo dal sogno di ritrovare le sette città di Cibola, ma anche dai pesci, dalle pitture maya e azteche che letteralmente ti parlavano.

Non eri perfetto, te lo fece capire bene lo stregone africano Samael, presunto immortale, il quale smascherava puntualmente il tuo atteggiamento sarcastico e menefreghista, mettendo a nudo la tua aria romantica e la tua dolce sensibilità.

Con le donne decisamente non avevi fortuna, fra amori impossibili come la fantomatica donna orientale che ti rubò il cuore; passasti a Venexiana Stevenson, avventuriera di dubbia fama, a Soledad Lockaart che ti raccolse dopo che avevi perso la memoria, alla bellissima principessa d’ebano Bocca Dorata cartomante e indovina, fino all’altrettanto bella cinesina delle Lanterne Rosse che ti menò per il naso durante la rincorsa al treno dell’oro.

Con lei il ricordo meraviglioso di un bacio accennato, che porti sempre nel cuore.

Ti ho seguito in lungo e in largo nei racconti del tuo biografo, spesso ti ho visto aggirarti per Venezia, nei luoghi che amavi tanto, anche alla Trattoria da Scarso dove non ti facevi mai mancare un bel “sfogio” (sogliola) ai ferri.

La data della tua morte è assolutamente incerta, ma la si può capire da una lettera di Guglielmo Obregon Carranza, amico della famiglia di Pandora, che ti accolse dopo la guerra in Africa in cui tu andasti a difendere i Dancali del tuo amico Cush.

Ti ho seguito davvero in tutto e per tutto, in un viaggio lungo e tortuoso. Quando la sorella di Tristam Bantam cercò di farti l’oroscopo e calcolò tu fossi un Gemelli, ecco che ella non comprese come tu fossi nato in un momento in cui era presente il tredicesimo segno situato a metà del Cancro, un segno fuori dal sistema.

Auguri, amico mio.

(*) Ricordo – per chi si trovasse a passare da qui per la prima volta – il senso di questo appuntamento quotidiano in blog. Dall’11 gennaio 2013, ogni giorno (salvo contrattempi sempre possibili) troverete in blog a mezzanotte e un minuto una «scordata» – qualche volta raddoppia o triplica, pochi minuti dopo – postata di solito con 24 ore circa di anticipo sull’anniversario. Per «scor-data» si intende il rimando a una persona o a un evento che per qualche ragione il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna dimenticano o rammentano “a rovescio”.
Molti i temi possibili. A esempio, nel mio babelico archivio, sul 10 luglio avevo, fra l’altro, queste ipotesi
: 1509: nasce Calvino; 1856: nasce Tesla; 1939: teoria dei «buchi neri»; 1959: processo a Manolis Glezos; 1969: esce «Easy Rider»; 1976: Icmesa; 1985: attentato Rainbow Warrior; 2009: una bella storia raccolta da Alessandro Ghebreigziabiher. E chissà a ben cercare quante altre «scordate» salterebbero fuori.
Molte le firme (non abbastanza forse per questo impegno quotidiano) e assai diversi gli stili e le scelte; a volte troverete post brevi: magari solo una citazione, una foto o un disegno. Se l’idea vi piace fate circolare le «scordate» o linkatele ma ovviamente citate la fonte. Se vi va di collaborare – ribadisco: ne abbiamo bisogno – mettetevi in contatto (pkdick@fastmail.it ) con me e con il piccolo gruppo intorno a quest’idea, di un lavoro contro la memoria “a gruviera”.
Ogni sabato (o quasi) c’è un riassunto di «scor-date» su Radiazione (ascoltabile anche in streaming) ovvero, per chi non sta a Padova, su http://www.radiazione.info .
Stiamo lavorando al primo libro (e-book e cartaceo) di «scor-date»… è un’impresa più complicata del previsto, vi aggiorneremo. (db)

 

Redazione
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