Scor-data: 13-14 maggio 1972

Come cercando nella memoria trovo a sorpresa l’orrido oggi

di d. b.

Quella di oggi non è una «scor-data» semmai è una ricerca interrotta per… una sorta di sbigottimento e per dare alcune notizie sul presente.

Sento il bisogno di condividere, così ve la racconto dall’inizio. Per la «scor-data» del 13 maggio nel mio archivio c’erano, al solito, vari e un po’ caotici appunti: 1860: arrestato a Pisa il cardinale Corsi; 1871: legge delle Guarentigie; 1917: «apparizioni» a Fatima; 1940: «sangue, fatica, lacrime, sudore» dice Churchill; 1945: pazzesco episodio che ispira il film «Gott Mit Uns»; 1960: la Corte Costituzionale dà l’accesso delle donne ai pubblici uffici; 1964: parte la diga di Assuan; 1978: legge Basaglia; 2007: un falso storico di Ratzinger sugli indios; 2010: muore Beppe Gozzini. E poi, sul 13-14 maggio avevo scritto: «Processo ai delitti contro le donne: una simbolica Norimberga femminista, organizzata a Parigi da Simone De Beauvoir e altre». Un appunto che mi smuove la memoria: un grosso evento, la prima volta forse che accadde qualcosa del genere. Decido di chiedere a un’amica (femminista e con competenze di storica) di ricostruire questa «scor-data». Prima mi dice di sì, poi si scusa che non può, problemi di lavoro. Tento di trovare una valida “supplente” ma non ho fortuna. Decido che la farò io e mi metto a cercare qualcosa. Nella mia (vaga) memoria c’è qualche rivista (che non ho conservato) e forse un libro che però non trovo in casa. Troppo tardi per andare in una biblioteca. Mi tocca cercare in rete: girello un po’ – la rivista «Dwf», Enciclopedia delle donne, Udi, ecc – senza centrare l’obiettivo. Poi decido di scrivere le parole chiave su Google: in genere si trova poco di interessante ma a volte… Così digito «Norimberga femminista Parigi 1972» e varianti. Sul 1972 nulla di concreto ma, con mio grande stupore, sulle parole «Norimberga femminista»… un diluvio.

Guardo meglio e capisco che è una «Norimberga contro le femministe». Ma che roba è? Sotto la voce «il nazifemminismo» e il sottotitolo «un genocidio silenzioso scandito dall’odio misandrico» esce di tutto. Per esempio questa che vi incollo.

Nazi-femminismo nell’ONU: la denuncia da Israele

Una organizzazione israeliana per i diritti umani, The Coalition for Children & Family, in un documento dal titolo “Disumanizzare l’uomo è essenziale per la rivoluzione feminazi” ha chiesto l’impeachment e la rimozione di una delegata CEDAW (che “promuove il femminismo radicale, secondo il parere di numerosi stati ed organizzazioni non governative” — citazione da wikipedia).

Nel documento si legge:«Usa il prestigio della carica ONU per continuare la sua brutale azione contro gli uomini ed i bambini di Israele […] lavora per ridicolizzare gli uomini, perpetuare stereotipi sessisti, privare i bambini dei loro papà, ridurre i papà a visitatori un’ora a settimana […] è una delle più vocali oppositrici dell’affido condiviso. Attivamente invita ad usare i bambini per estorcere denaro dai padri. […] Non ha problemi ad invitare le donne ad impedire i contatti con i papà come ricatto per ottenere più mantenimenti. Sostiene che il matrimonio è oppressione contro le donne che devono divorziare per “ottenere potere” e godere dei mantenimenti degli ex. […] Ha passato la linea che demarca l’eliminare le discriminazioni contro le donne e lo scatenare una guerra per eliminare gli uomini. […] Incoraggia le donne a fare false accuse di violenza domestica. Il CEDAW deve servire a raggiungere l’eguaglianza, o essere usato come piattaforma per imporre il femminismo radicale? […] Per il bene di decine di migliaia di bambini privati dei loro papà — che questa femminista conta come “vittorie” — vi chiediamo di porre termine al suo incarico»

Fonte: THE BROTHERHOOD.  Israel fights its feminazis.  (Montreal Chapter).

Testuale: ho lasciato pure quel «vocale» (forse era «vociante») e altre stranezze linguistiche. Ma se l’italiano è incerto, il contenuto è omogeneo: bugie, insulti, calunnie. Chi ha interesse a dire tutte queste stronzate contro Cedaw? Un gruppo di pazzi in Israele? Broterhood? Che roba è?

Vado avanti. Sotto la voce «L’origine del termine» c’è di peggio. A esempio potete leggere quest’altra roba che vi incollo.

Feminazi” è un portmanteau dei termini femminismo e nazismo, coniato da Tom Hazlett (professore di economia alla Università di California a Davis) e reso popolare dal giornalista Rush Limbaugh. Il termine è stato inizialmente utilizzato per caratterizzare “quelle femministe per cui la cosa più importante della loro vita è fare in modo che ci siano quanti più aborti possibili”. Il dizionario inglese e spagnolo oggi definisce “feminazi” come:

feminazi: una femminista militante o radicale, percepita come intoll
erante verso le idee altrui.

Nel dizionario italiano già esiste il termine biofemminismo, definito come:

biofemminismo: concezione che sostiene la superiorità biologica della donna sull’uomo.

Ma è più chiaro utilizzare anche in italiano il termine nazi-femminismo, così come è preferibile chiamare Hitler nazista piuttosto che bio-germanista.

Il nazismo proclamava i tedeschi vittime degli ebrei in modo da poterli odiare e colpire. Allo stesso modo il nazi-femminismo proclama le donne vittime degli uomini, inventando termini quali “femminicidio” per definire quel 20% degli omicidi nei quali la vittima è un essere umano di sesso femminile, e falsificando le statistiche arrivando a sostenere falsità assurde quali “la violenza maschile è la prima causa di morte per le donne”. Secondo l’ideologia nazi-femminista la famiglia deve essere distrutta: aborto, divorzio, false accuse, bambini chiusi in centri femministi, bambini alienati, bambini esposti a materiale sessuale in modo da costruire calunnie pedofile

Molte femministe sostengono che il termine nazi-femminismo sarebbe solo un tentativo di marginalizzare il proprio pensiero e la propria attività politica. Tuttavia, le stesse parole di molte ideologhe femministe, inneggiando alla superiorità femminile ed allo sterminio maschile, ricordano l’ideologia nazista:

«La proporzione di uomini deve essere ridotta e mantenuta al 10% circa della razza umana». Sally Miller Gearhart.

«Dobbiamo solamente tenere un gruppetto di donatori in una fattoria per lo sperma». Rosie DiManno

«Il maschio è un aborto che cammina, abortito allo stadio genetico. Essere maschio è essere deficiente, emozionalmente limitato: la mascolinità è una malattia di deficienza e i maschi sono storpi emotivi». Valerie Solanas, ideologa femminista ed assassina, in “Società per l’eliminazione degli uomini” (SCUM)

«La terra deve essere decontaminata. L’evoluzione porterà ad una drastica riduzione del numero di maschi». Mary Daly

«Voglio vedere un uomo picchiato a sangue e con un tacco a spillo conficcato nella sua bocca, come una mela nella bocca di un porco». Andrea Dworkin

«Non voglio mettermi nella condizione di spiegare a un bambino maschio di 9 anni il perchè io sono convinta che sia OK per le bambine di indossare magliette che rivelino la loro superiorità nei confronti dei bambini maschi». Treena Shapiro

«Noi siamo, come genere, infinitamente superiori agli uomini». Elizabeth Cady Stanton

«I maschi sono il prodotto di un gene danneggiato». Germain Greer

«Uno degli impliciti, seppur non ammessi, pilastri del femminismo è stato un fondamentale disprezzo per i maschi». Wendy Dennis

Non ho tolto o aggiunto una parola. Ho lasciato pure gli errori di italiano o nei nomi (semmai sarebbe Germaine e non Germain). Tutta questa robaccia è lì in rete. Il femminicidio è cosiddetto, le statistiche sarebbero inventate: una congiura delle “nazi-femministe”. Se guardate le altre voci di questa schermata (ripeto: stavo cercando «Norimberga femminista») c’è di più e di peggio. Per esempio allarmanti notizie dall’India dove le squadracce «nazi-femministe» nelle ultime settimane hanno usato ogni pretesto per dare la caccia agli uomini.

Ne ho abbastanza. Mi fermo qui. Mi sembra che tutta questa triste, terribile vicenda si commenti da sola. E che valesse la pena raccontarla.

Redazione
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