Scor-data: 16 giugno 1944

Alla sedia elettrica George Stinney: forse innocente, sicuramente quattordicenne
di Giuseppe Lodoli (*)

Fino al 2005 negli Stati Uniti i minorenni potevano essere condannati a morte. Il 16 giugno 1944 fu messo sulla sedia elettrica un quattordicenne, il nero George Stinney. All’inizio di quest’anno alcuni attivisti per i diritti umani della South Carolina hanno ottenuto di far celebrare un processo inteso a riabilitare Stinney, il quale, oltre ad essere quattordicenne, poteva essere innocente.
Il 10 dicembre 2013 – Giornata Mondiale Contro la Pena di Morte – nel corso di una manifestazione tenutasi nella contea di Claredon in South Carolina, i fautori di George Stinney, un ragazzino nero ucciso sulla sedia elettrica nel 1944, hanno annunciato di essersi attivati per ottenere un processo postumo che – dimostrando l’innocenza di George – lo riabilitasse dall’accusa di aver commesso due omicidi. Qualora avessero trovato un giudice disposto a riaprire il caso dopo 69 anni, avrebbero rispolverato le prove ancora disponibili. Il procuratore Ernest A. “Chip” Finney III che ha partecipato alla manifestazione ha dichiarato di non poter dire a priori che la cosa non si potesse fare.
Fra le argomentazioni avanzate per indire un nuovo processo c’era il fatto che Stinney non poteva aver trascinato materialmente due ragazzine fino a un dirupo dove le avrebbe fatte precipitare dopo averle colpite in testa con un arpione da ferrovia.
Betty Binnicker di 11 anni e Mary Emma Thames di 7 anni erano andate a raccogliere fiori nel paesino di Alcolu e qualcuno riferì di aver visto George Stinney che parlava con loro. Ciò fu sufficiente per far arrestare George e por termine ad una massiccia caccia all’uomo.
Le autorità non sentirono mai la famiglia dell’accusato, altrimenti la sorella di George avrebbe probabilmente dichiarato di essere rimasta con lui tutto il tempo, anche quando le ragazzine chiesero semplicemente a George dove potevano trovare fiori.
La famiglia Stinney non vide più George dopo l’arresto. Suo padre dovette fuggire in un altro Stato. Il quattordicenne morì, su una sedia elettrica troppo grande per lui, 84 giorni dopo le sue asserite vittime. Il suo avvocato d’ufficio era un esattore fiscale con mire politiche. Il suo processo (compresa la selezione della giuria) era durato un sol giorno. La difesa non chiamò testimoni e non si appellò contro la sentenza. Il clima in cui si svolse il processo era surriscaldato dall’indignazione popolare, anche perché le vittime erano bianche e l’accusato era nero.
Il governatore Olin Johnston non volle commutare la sentenza capitale e George divenne il più giovane “giustiziato” del Novecento negli Usa (nota 1).
Il processo richiesto per riabilitare George Stinney è stato autorizzato ma non effettuato. Alla fine sia il giudice, sia l’accusa, sia la difesa hanno comunque concordato che, almeno secondo gli standard attuali, non fu fatta giustizia 69 anni fa quando Stinney fu messo sulla sedia elettrica seduto sopra una Bibbia perché era troppo piccolo.
Tuttavia ricostruire esattamente quel che avvenne nel marzo del 1944 appare impossibile: ora la gente che assistette al processo originario è morta e la maggior parte delle prove, incluse le trascrizioni del processo, sono andate perdute.

(1) La pena di morte per i minorenni è stata dichiarata incostituzionale negli Usa il 1° marzo 2005. Nel 1999 fu ucciso in Oklahoma Sean Sellers, sedicenne all’epoca del crimine.

(*) Questo testo è ripreso, con alcuni adattamenti, dal sito www.paulrougeau.org (è un comitato impegnato contro la pena di morte) del quale spesso si dà notizia su codesto blog.
Ricordo – per chi si trovasse a passare da qui per la prima volta – il senso di questo appuntamento quotidiano in blog. Dall’11 gennaio 2013, ogni giorno (salvo contrattempi sempre possibili) troverete in blog a mezzanotte e un minuto una «scordata» – qualche volta raddoppia o triplica, pochi minuti dopo – postata di solito con 24 ore circa di anticipo sull’anniversario. Per «scor-data» si intende il rimando a una persona o a un evento che per qualche ragione il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna dimenticano o rammentano “a rovescio”.
Molti i temi possibili. A esempio, nel mio babelico archivio, sul 16 giugno avevo, fra l’altro, queste ipotesi: 1671: ucciso Stenka Razin; 1829: nasce Geronimo; 1881: Francia, scuola per tutti; 1936; nasce Charles Nelson Parker; 1937: ucciso Andres Nin; 1944: ucciso Marc Bloch; 1953: Berlino Est, rivolta operaia; 1955: golpe in Argentina; 1963: Valentina vola; 1966: Carmichael reagisace al 27esimo arresto; 1969: Juliano indaga su Freda; 1976: rivolta a Soweto; 1988: muore Andrea Pazienza; 2002: Israele alza il muro; 2003: Ezpleta protesta contro Enel. E chissà a ben cercare quante altre «scordate» salterebbero fuori.
Molte le firme (non abbastanza forse per questo impegno quotidiano) e assai diversi gli stili e le scelte; a volte troverete post brevi: magari solo una citazione, una foto o un disegno. Se l’idea vi piace fate circolare le «scordate» o linkatele ma ovviamente citate la fonte. Se vi va di collaborare – ribadisco: ne abbiamo bisogno – mettetevi in contatto (pkdick@fastmail.it ) con me e con il piccolo gruppo intorno a quest’idea, di un lavoro contro la memoria “a gruviera”.
Ogni sabato (o quasi) c’è un riassunto di «scor-date» su Radiazione (ascoltabile anche in streaming) ovvero, per chi non sta a Padova, su http://www.radiazione.info .
Stiamo lavorando al primo libro (e-book e cartaceo) di «scor-date»… è un’impresa più complicata del previsto, vi aggiorneremo. (db)

Giuseppe Lodoli
Ex insegnante di fisica (senza educazione). Presidente del Comitato Paul Rougeau per il sostegno dei condannati a morte degli Stati Uniti.
Lavora in una scuola di Italiano per stranieri di Sabaudia (LT) (piu' che altro come bidello).

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