Scor-data: 16 marzo 1988

Halabja: il maggiore massacro con gas nervini dopo la seconda guerra mondiale

dell’ Associazione per i Popoli Minacciati  (*)   

«Per la gente in Germania i gas nervini sono una cosa terribile, ma ai clienti all’estero non da nessun fastidio»: Dieter Backfisch, amministratore della ditta Karl Kolb, (6. 1. 1989)

Il 16 marzo 2008 gli abitanti della città di Halabja nel Kurdistan iracheno commemoreranno il 20° anniversario degli attacchi con gas nervini compiuti dal regime di Saddam Hussein, durante i quali morirono 5000 tra bambini, donne e uomini. Migliaia di persone furono ferite, restarono mutilate o morirono per le conseguenze dell’esposizione ai gas nervini. I sopravvissuti continuano ad avere un’assistenza medica insufficiente. L’attacco alla città di Halabja del 1988 è considerato il maggiore massacro con gas nervini compiuto dalla fine della Seconda Guerra Mondiale in poi.
L’attacco a Halabja faceva parte di una famigerata offensiva avviata nel 1987 dal regime Baath contro i Kurdi dell’Iraq settentrionale e, insieme ai Kurdi, anche contro i gruppi etnici degli Assiro-Caldei, Turkmeni e Yezidi. Già nell’aprile del 1987 l’APM – Associazione per i Popoli Minacciati – aveva iniziato a informare degli attacchi con gas nervini a complessivamente 87 villaggi kurdi delle regioni montane dell’Iraq settentrionale. Contemporaneamente l’APM aveva accusato di complicità nel massacro le imprese Karl Kolb GmbH e Pilot Plant e altre 40 imprese tedesche ed europee per aver contribuito in modo fondamentale alla costruzione e messa in funzionamento degli impianti di produzione di gas nervini in Iraq, in particolare degli impianti di Samara.
Inizialmente un tribunale di Bonn aveva condannato l’APM, per due volte di seguito, al pagamento di un risarcimento complessivo degli attuali 500.000 euro, ma l’11 gennaio il tribunale di Colonia ha annullato i due verdetti precedenti dopo aver visionato le fonti di informazione dell’APM. In seguito i responsabili delle imprese sono stati arrestati e poi rilasciati per mancanza di leggi di riferimento. Ora il governo iracheno ha annunciato di voler intraprendere le vie legali contro i responsabili di aver venduto prodotti chimici per la produzione di gas nervini al regime di Saddam Hussein.
L’allora governo tedesco Kohl/Genscher aveva non solo lasciato via libera alle imprese implicate nelle mortali esportazioni ma le aveva pure assicurate finanziariamente tramite le garanzie Hermes, pensate per rilanciare l’industria e il commercio dopo la riunificazione tedesca. L’APM chiede quindi al governo tedesco di assumersi le proprie responsabilità e di riparare almeno in parte ai crimini di guerra commessi anche grazie alle imprese tedesche sostenendo seri programmi sanitari e di ricostruzione.
Molti dei sopravvissuti agli attacchi sono stati uccisi subito dopo oppure deportati verso l’interno del Paese. Nelle province di Arbil, Suleimaniya, Dohuk, Kirkuk, Diala e Mosul migliaia di persone sono state deportate nei deserti dell’Iraq meridionale o in campi di concentramento appositamente istituiti mentre altre migliaia di persone sono state fucilate. I massacri nei villaggi hanno svuotato intere regioni. Questa politica della terra bruciata, che ormai è entrata nella storia dei crimini di genocidio con il nome di Offensiva Anfal, ha causato complessivamente 180.000 vittime nel Kurdistan iracheno. Nel Congresso Anfal del febbraio 2008 ad Arbil, al quale ha partecipato anche il presidente dell’APM Tilman Zülch, esperti europei e mediorientali hanno confermato e ufficializzato il numero delle vittime.
(Bolzano, Göttingen, marzo 2008)

 

Vedi anche:
* www.gfbv.it: www.gfbv.it/2c-stampa/2008/080128it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/2008/080125it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/2007/070815it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/2006/060606it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/2006/060821it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/2005/050127it.html | www.gfbv.it/3dossier/kurdi/indexkur.html | www.gfbv.it/3dossier/iraq/iraq-it.html
* www: http://en.wikipedia.org/wiki/Halabja_poison_gas_attack


(*) L’Apm – Associazione per i popoli minacciati – ha pubblicato nel marzo 2008 questo comunicato con il titolo «Halabja: il maggiore massacro con gas nervini dopo la seconda guerra mondiale – corresponsabili anche imprese tedesche ed europee; Apm chiede alla Germania e all’Europa un efficace programma di ricostruzione per Halabja». Sintomatico il silenzio dei media: che Saddam Hussein sia alleato dell’Occidente, come fu per molti anni, o un nemico giurato… per i giornalisti di regime (la quasi totalità) c’è un tabù intoccabile, ovvero fare i nomi di chi ha armato l’Iraq… fra l’altro le industrie e le banche italiane (ne riparleremo in blog).

Ricordo – per chi si trovasse a passare da qui per la prima volta – il senso di questo appuntamento quotidiano in blog. Dall’11 gennaio 2013, ogni giorno (salvo contrattempi sempre possibili ma sinora sempre evitati) troverete in blog a mezzanotte e un minuto una «scordata» – qualche volta raddoppia o triplica, pochi minuti dopo – postata di solito con 24 ore circa di anticipo sull’anniversario. Per «scor-data» si intende il rimando a una persona o a un evento che per qualche ragione il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna dimenticano o rammentano “a rovescio”. Talvolta il tema è più leggero che ogni tanto sorridere non fa male, anzi.

 

Molti i temi possibili. Molte le firme (non abbastanza forse per questo impegno quotidiano) e assai diversi gli stili e le scelte; a volte troverete post brevi: magari solo una citazione, una foto o un disegno. Se l’idea vi piace fate circolare le «scordate» o linkatele ma ovviamente citate la fonte. Se vi va di collaborare – ribadisco: ne abbiamo bisogno – mettetevi in contatto (pkdick@fastmail.it ) con me e con il piccolo gruppo intorno a quest’idea, di un lavoro contro la memoria “a gruviera”.

Ogni sabato (o quasi) c’è un riassunto di «scor-date» su Radiazione (ascoltabile anche in streaming) ovvero, per chi non sta a Padova, su www.radiazione.info .

Stiamo lavorando al primo libro (e-book e cartaceo) di «scor-date»… vi aggiorneremo. (db)

Redazione
La redazione della bottega è composta da Daniele Barbieri e da chi in via del tutto libera, gratuita e volontaria contribuisce con contenuti, informazioni e opinioni.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *