Scor-data: 17 novembre 1992

Muore Audre Lorde

di Barbara Bonomi Romagnoli (*)

Amava definirsi: «nera, lesbica, femminista, guerriera, poeta, madre». Il modo migliore per ricordare il prezioso lavoro di Audre Lorde è segnalare che quest’anno finalmente sono stati tradotti in italiano due testi fondamentali della sua ricca produzione saggistica e poetica.

«Zami. Così riscrivo il mio nome» edito da Edizioni Ets è a cura di Liana Borghi con una ottima traduzione di Grazia Dicanio. Zami, una parola carriacou per donne che lavorano insieme come amiche e amanti. «Dai vividi ricordi dell’infanzia a Harlem alle lotte per i diritti civili agli incontri nei bar lesbo-gay degli anni Cinquanta, la prima vita della poeta e scrittrice afroamericana prende forma intrecciando racconti, sogni e storia con il sostrato mitico di culture afrocaraibiche. Il suo divenire complesso tra lingua e realtà mentre esplora criticamente i confini incerti, contestati e disciplinati tra genere, razza e sessualità, produce un manifesto per una politica dell’erotico di donne che si identificano con le donne. Zami si offre come un antefatto autobiografico degli interventi politici, dei saggi e delle poesie prodotti da Lorde durante il suo percorso di attivista guerriera “afro-caraibica-americana-lesbofemminista” negli anni Settanta e Ottanta».

Ma c’è anche «Sorella outsider. Gli scritti politici di Audre Lorde», pubblicato dalle edizioni Il dito e la luna, nella traduzione di Margherita Giacobino e Marta Gianello Guida. Raccoglie gli scritti di Lorde in “The Cancer Journal, Sister Outsider e A Burst of Light”: interventi, articoli, diari e interviste. «Scritti politici» perché idealmente rivolti alle comunità di cui Lorde si sente parte – e in cui gioca il ruolo di outsider scomoda, provocatoria e ispiratrice. «Un percorso di approfondimento che, con grande coerenza di pensiero, attraversa i concetti di differenze e connessioni, sopravvivenza e guerra (contro razzismo, sessismo, omofobia, classismo), sentire e usare, potere. Nella sua prosa da poeta Lorde evoca una trama di relazioni con donne nere presenti e passate, reali e leggendarie, con cui scambia parole, gesti e sguardi attenti a quella grande forza dell’eros che pervade la sua vita e i suoi scritti».

(*) Ricordo – per chi si trovasse a passare da qui per la prima volta – il senso di questo appuntamento quotidiano. Dall’11 gennaio 2013, ogni giorno (salvo contrattempi sempre possibili) troverete in blog a mezzanotte e un minuto una «scordata» – qualche volta raddoppia, pochi minuti dopo – di solito con 24 ore circa di anticipo sull’anniversario. Per «scor-data» si intende il rimando a una persona o a un evento che per qualche ragione il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna dimenticano o rammentano “a rovescio”.

Molti i temi possibili. Molte le firme (non abbastanza per questo impegno quotidiano) e assai diversi gli stili e le scelte; a volte troverete post brevi: magari solo una citazione, un disegno o una foto. Se l’idea vi piace fate circolare le «scordate» o linkatele ma ovviamente citate la fonte. Se vi va di collaborare – ribadisco: ne abbiamo bisogno – mettetevi in contatto (pkdick@fastmail.it) con me e con il piccolo gruppo intorno a quest’idea, di un lavoro contro la memoria “a gruviera”. (db)

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