Scor-data: 2 luglio 1939

Superman (anzi no: Ciclone o Nembo Kid) svolazza anche sull’Italia

di Fabrizio (Astrofilosofo) Melodia (*)  

L’uomo d’acciaio, al secolo Superman, ha da sempre una fama imperitura e un destino editoriale assolutamente da incubo.

Inizialmente creato da Jerry Siegel e Joe Shuster nel 1932, fu pubblicato dalla DC Comics soltanto nel 1938, esordendo così sullo storico numero 1 di «Action Comics» (10 giugno 1938) mentre il 16 gennaio 1939 inizia a essere pubblicato sulle striscie giornaliere, mentre le tavole domenicali esordiscono il 5 novembre 1939, dopo una tavola di assaggio la settimana prima.

Un uomo in grado di sollevare un’auto, con un costume blu addosso e un mantello rosso sulle spalle, contornato da un gruppo di passanti impauriti: è questa la prima immagine di Superman, quella con cui fa il suo esordio nelle edicole statunitensi.

Il personaggio, per scelta dei suoi autori, non è un Superuomo in senso nietzscheano, ma incarna più il mito emersoniano di un uomo rappresentativo delle nostre smanie di potenza, dotato di superpoteri, che mette al servizio della collettività. Chiara fonte d’ispirazione, sempre a detta dei suoi autori, furono le imprese del pugile Primo Carnera – ovvero di una persona che, per poteri e carisma, si erge sulla folla, ma non vi si sottrae per sentirsi più uomo che super: una persona sola e unica in un intero pianeta – e i personaggi di Doc Savage, il cui vero nome era CLARK Savage jr e The Shadow ovvero KENT Allard (sebbene usasse anche l’ identità di Lamont Cranston).

Il 2 luglio 1939, a poca distanza dalla trionfale accoglienza statunitense, Superman esordisce in Italia sugli Albi dell’audacia (il n. 19 del 2 luglio 1939) come «Ciclone, l’Uomo d’acciaio», per poi diventare «Ciclone, L’Uomo Fenomeno» su «L’Audace» nel 1940.

In questo periodo si alternano le storie di Siegel e Shuster a quelle realizzate da Vincenzo e Zenobio Baggioli.

Appena dopo la guerra, attorno al 1946, le strisce di Superman vengono riprese dalla casa editrice Milano, poi Edizioni Mondiali, in una serie di albi della Collezione Uomo Mascherato, divenuta dal 67 «Collezione Uomo D’Acciaio» in onore del suo personaggio di maggior spicco, proprio Superman, qui chiamato semplicemente «Uomo D’Acciaio».

Il personaggio è presente in 27 albi e in appendice, con storie a puntate, negli ultimi numeri. Inoltre la stessa casa editrice pubblica nell’aprile 1947 anche il giornale «Urrà» dove è ancora Superman a essere il protagonista.

Il personaggio passa quindi sotto le cure della Mondadori, che lo propone a partire dal 16 maggio 1954 anzitutto sui mitici Albi del falco, una pubblicazione prima quattordicinale, poi settimanale, che dedicherà i primi 30 numeri esclusivamente all’uomo d’acciaio, alterandone però il nome in «Nembo Kid» (1954-1966), probabilmente per eludere i diritti sul personaggio.

Questo creò non pochi problemi ai traduttori e ai grafici italiani, costretti a minuziosi lavori di correzione su copertine e vignette, per eliminare la S dal petto e dal mantello, che in tal modo riportavano solo uno scudo vuoto (che nei primi albi era rosso, dal numero 19 diventò giallo). Dopo un breve periodo sulla testata «Superman Nembo Kid» (1966-1967) approda a un quattordicinale tutto suo chiamato semplicemente «Superman» (1967-1970). La numerazione degli albi non riparte però a ogni nuova serie, ma prosegue ininterrottamente per tutti i sedici anni della gestione Mondadori. Nei numeri successivi su questa testata apparvero anche tutti gli altri eroi DC: Batman e Robin, Flash, Lanterna Verde, Supergirl, ecc. Tale serie, dopo vari cambiamenti nelle dimensioni e nel nome della testata, terminerà nel marzo 1970 con il numero 651.

Tra il 1971 e il 1974 sono le Edizioni Williams a gestire in Italia i diritti del personaggio con ben tre serie regolari, seppur brevi. Dal 1976 al 1984 sarà invece l’editore Cenisio a stampare Superman in Italia.

Dopo un vuoto di nove anni nei quali la Rizzoli ha stampato in maniera irregolare inserti allegati alla rivista «Corto Maltese», dal 1993 l’Uomo d’Acciaio è tornato in Italia edito dalla Play Press, conquistandosi anche una collana personale da edicola («Superman», chiusa con il numero doppio 124/125 per un totale di 119 albi di cui 6 doppi) e una collana di recuperi di storie meno recenti a partire dalla miniserie «Man of Steel» di John Byrne che segnò il rilancio del personaggio dopo «Crisi sulle Terre infinite» (Superman Classic, chiusa col numero 43 dopo 40 albi di cui 3 doppi). Con la chiusura di queste testate Superman venne distribuito solo in fumetteria con volumi che raccolgono archi narrativi e sulla rivista «DC Universe» fino al 2005. Dal luglio dello stesso anno, il kryptoniano è tornato nelle edicole con la rivista «Superman Magazine», durata solo 8 numeri, l’ultimo dei quali uscito nel maggio 2006.

Con l’abbandono della Play Press dei diritti editoriali sulla DC nel giugno dello stesso anno, dall’agosto 2006 la Planeta DeAgostini, divisione editoriale spagnola della De Agostini, ha varato la testata settimanale «Le avventure di Superman», che ristampa le storie del supereroe a partire da «Man of Steel». La collana si è chiusa, come programmato dall’editore fin all’inizio, con il numero 40 nell’agosto 2007, dopo alcuni ritardi nella pubblicazione. Sempre Planeta nel giugno 2007 ha lanciato la collana mensile «Superman», che presentava le storie inedite.

Da gennaio 2012 i diritti per la traduzione in italiano di tutte le pubblicazioni DC sono passati all’editore RW Edizioni-Lion, che ha inizialmente proseguito la collana «Superman» con la numerazione della Planeta, ripartendo poi dal n. 1 a maggio dello stesso anno, in coincidenza del lancio italiano del crossover «Flashpoint».

Una vita editoriale travagliatissima quella dell’Uomo d’Acciaio, sembra quasi un destino per il Superuomo di Massa, come ricorda una datata ma sempre stimolante analisi di Umberto Eco.

La mia conoscenza di Superman iniziò con un volumone contenente le storie più belle dei suoi esordi, un cartonato Mondadori che ancora riprendo e rileggo, immergendomi in quelle avventure puramente naif ma con una certa genuinità di intenti.

«Man of Steel» fu una sorpresa in tutti i sensi, come anche la splendida «Kingdom Come», in cui Superman tenta disperatamente di risolvere i problemi della fame nel mondo.

Dotato di super velocità, capacità di volare, invulnerabilità, vista a raggi x, Superman è un alieno, sempre più solo, a volte persino schiavo del Potere che ha giurato di proteggere: con una devozione per il pianeta che lo ha salvato che spesso sfocia nell’autolesionismo.

Superman mi ha sempre ricordato una radice comune che troppo spesso abbiamo dimenticato, quel grande bacino mitologico dell’antichità greco-latina, in cui la forma più diretta d’ispirazione è sicuramente il semidio Eracle. Dotato di forza sovrumana, dell’invulnerabilità grazie alla pelle di un leone particolare, armato di una clava e di frecce avvelenate, oltre che difensore degli oppressi e inviso agli dèi poiché figlio illegittimo di Zeus, Eracle combatte creature mostruose e sovrumane, finendo ucciso a tradimento e allora accolto fra gli dèi in pompa magna. Ecco dunque come gli archetipi collettivi ritornano, sempre presenti pur nelle loro sedimentazioni e la presenza dell’Uomo d’Acciaio in Italia testimonia questo filo rosso che unisce una cultura all’altra, pur nella lontananza.

(*) Ricordo – per chi si trovasse a passare da qui per la prima volta – il senso di questo appuntamento quotidiano. Dall’11 gennaio 2013, ogni giorno (salvo contrattempi sempre possibili) troverete in blog a mezzanotte e un minuto una «scordata» – qualche volta raddoppia o perfino triplica, come oggi – di solito con 24 ore circa di anticipo sull’anniversario. Per «scor-data» si intende il rimando a una persona o a un evento che per qualche ragione il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna dimenticano o rammentano “a rovescio”. Qualche volta ci sono argomenti più leggeri che… ogni tanto sorridere non fa male. Che poi i super-eroi così presenti nell’immaginario di massa siano privi di implicazioni social-politiche-psicoanalitiche mi pare difficile da sostenere.

Molti i temi possibili delle «scor-date». Molte le firme (non abbastanza forse per questo impegno quotidiano) e assai diversi gli stili e le scelte; a volte troverete post brevi: magari solo una citazione, una foto o un disegno. Se l’idea vi piace fate circolare le «scordate» o linkatele ma ovviamente citate la fonte. Se vi va di collaborare – ribadisco: ne abbiamo bisogno – mettetevi in contatto con me (pkdick@fastmail.it) e con il piccolo gruppo intorno a quest’idea, di un lavoro contro la memoria “a gruviera”. (db)

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