Scor-data: 20 dicembre 1984

Muore Stanley Milgram

di Fabrizio Melodia (*)

Una vita da ricercatore eppure viene ricordato per un solo esperimento, quello di psicologia sociale che porta il suo nome: l’esperimento Milgram.
Fu condotto da Stanley Milgram nel 1961, iniziato non casualmente tre mesi dopo il processo al criminale di guerra nazista Adolf Eichmann: l’esperimento mirava a testare scientificamente l’effettiva efficacia dell’autorità quando ai soggetti viene chiaramente ordinato di contravvenire alle norme etiche vigenti.
Milgram intendeva rispondere alla giustificazione addotta in difesa di Eichmann, ovvero l’attenuante dell’obbedienza a ordini superiori, anche erano contrari all’etica, alla compassione e ai diritti umani basilari.
Raccolse rapidamente i soggetti del suo esperimento, utilizzando annunci sul giornale oppure inviti spediti per posta. Alla fine Milgram mise insieme il gruppo che desiderava: 40 individui di sesso maschile dai 20 ai 50 anni, di varia estrazione sociale. Furono informati che, dietro compenso, avrebbero partecipato a un esperimento sulla memoria e sugli effetti dell’apprendimento.
All’inizio della prova, lo sperimentatore Milgram assegnava con un sorteggio truccato la parte di “Iinsegnante” e “allievo” a una coppia di partecipanti. Solo che la seconda cavia sarebbe stato un complice dello sperimentatore, mentre l’insegnante sarebbe sempre stato una delle cavie.
I due venivano messi in due stanze separate. All’“insegnante” veniva mostrato un quadro comandi con 30 interruttori, ognuno dei quali emetteva una scossa elettrica predefinita: dai 15 V del primo ai 450 V dell’ultimo. Sotto ogni gruppo di 4 interruttori apparivano le seguenti scritte: (1–4) scossa leggera, (5–8) scossa media, (9–12) scossa forte, (13–16) scossa molto forte, (17–20) scossa intensa, (21–24) scossa molto intensa, (25–28) attenzione: scossa molto pericolosa, (29–30).
Nell’altra stanza, il “complice” era legato a una specie di sedia elettrica e gli veniva applicato un elettrodo da polso. All’insegnante venivano fatto percepire le scosse del terzo livello, per fargli capire che non c’era alcun trucco e che il dolore che avrebbe inflitto era assolutamente vero.
L’insegnante avrebbe avuto i seguenti compiti.
Leggere all’allievo coppie di parole, per esempio: “scatola azzurra”, “giornata serena”; ripetere la seconda parola di ogni coppia accompagnata da quattro associazioni alternative, per esempio: “azzurra – auto, acqua, scatola, lampada”;
decidere se la risposta fornita dall’allievo era corretta; in caso fosse sbagliata, infliggere una punizione, aumentando l’intensità della scossa a ogni errore dell’allievo.
Il complice avrebbe finto con lamenti e urla gli effetti delle scosse alle risposte sbagliate, sino a fingere lo svenimento per l’ultima scossa da 330 volt.
Durante l’esperimento, Milgram esortava l’insegnante a proseguire nel suo esame pressandolo con forza, con frasi del tipo «Lei non ha scelta«, «E’ inevitabile», «E’ assolutamente indispensabile che lei continui».
I risultati furono strabilianti: nonostante i 40 soggetti mostrassero violenti segni di tensione e protestassero verbalmente, una grossa percentuale obbedì allo sperimentatore, arrivando a infliggere le scosse più potenti, contravvenendo completamente ai propri princìpi morali.
Questa ridefinizione di valori fu spiegata da Milgram con l’introduzione dell’autorità legittima, la quale ridefinisce il contesto delle situazioni: in quella situazione, un’autorità legittima di fatto guida il soggetto in un contesto in cui egli vede tarpata la propria libertà fino a considerare perfettamente normale eseguire ordini che comportino l’infliggere violenza a un’altra persona.
Ecco dunque come l’esperimento di Stanley Milgram rispose positivamente alla difesa di Eichmann e di altri gerarchi nazisti: come conseguenza dei tre fattori principali: la legittimità dell’autorità, l’educazione all’obbedienza ovvero uno dei princìpi fondamentali dell’educazione umana, unito in questo caso al contravvenire ai patti con lo sperimentatore, hanno portato persone comuni a “non potersi rifiutare” di obbedire ad ordini lesionisti.
Un esperimento epocale, a cui comunque altre/i avevano già ampiamente risposto. Hannah Arendt, filosofa ebrea (allieva prediletta del filosofo filonazista Martin Heidegger dalla cui egida ebbe però presto modo di affrancarsi) constatò il medesimo risultato, reso noto poi nel famoso libro «
La banalità del male», proprio seguendo il processo Eichmann. «Era come se in quegli ultimi minuti egli ricapitolasse la lezione che quel suo lungo viaggio nella malvagità umana ci aveva insegnato – la lezione della spaventosa, indicibile e inimmaginabile banalità del male avrebbe concluso con amarezza la Arendt.
Nel 2009, il regista francese Christophe Nick ha replicato l’esperimento di Milgram in un reality show-documentario dal titolo «
Zone Xtreme». In questa versione dell’esperimento, agli 80 concorrenti di un gioco a quiz si chiedeva di infliggere ai loro colleghi scariche elettriche fino a 480 volt (ovviamente simulate ma chi le infliggeva non lo sapeva) in caso di errore nelle risposte date alle domande del quiz. Il programma è stato pensato come un documentario di denuncia sulle possibili conseguenze estreme dei reality show, anche se esso replica i risultati di Milgram e riguarda quindi il più ampio fenomeno, ben conosciuto dagli psicologi, dell’obbedienza all’autorità.
Nel 2011, all’interno del programma di Discovery Channel «
How Evil Are You?» (tradotto in italiano con «Quanto sei cattivo?») il regista statunitense Eli Roth ha replicato l’esperimento di Milgram ottenendo sostanzialmente gli stessi risultati precedenti.
Il sociologo e filosofo polacco Zygmunt Bauman riprende e analizza diffusamente l’esperimento nel suo saggio «Modernità e Olocausto» del 2010.
Per approfondire vedi anche Philip G. Zimbardo, «
L’effetto Lucifero. Cattivi si diventa?» (Raffaello Cortina, 2008).

(*) A volte l’esperimento di Milgram viene confuso (o sovrapposto un po’ arbitrariamente) a quello della prigione di Stanford nel 1971 condotto dallo Zimbardo sopra citato. Un paio di volte in blog se n’è accennato, prima o poi lo racconteremo per esteso. Anche il film tedesco «L’onda» del 2008, diretto da Dennis Gansel, si colloca in un contesto simile.

Ricordo – almeno per chi si trovasse a passare da qui per la prima volta – il senso di questo appuntamento quotidiano in blog. Dall’11 gennaio 2013, ogni giorno (salvo contrattempi sempre possibili) troverete in blog a mezzanotte e un minuto una «scordata» – qualche volta raddoppia o triplica, pochi minuti dopo – postata di solito con 24 ore circa di anticipo sull’anniversario. Per «scor-data» si intende il rimando a una persona o a un evento che per qualche ragione il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna dimenticano o rammentano “a rovescio”.
Molti i temi possibili. A esempio, nel mio babelico archivio, sul 20 dicembre avevo, fra l’altro, queste ipotesi:
1503: Antille, «reppartimientos» e lavoro coatto; 1830: indipendenza del Belgio; 1860: leva sabauda e inizia il brigantaggio; 1892: lo scandalo della Banca Romana esplode grazie a Napoleone Colajanni; 1910: Rutherford dimostra l’esistenza del nucleo atomico; 1955: accordo fra governi spalanca la strada emigrazione italiana in Germania; 1961: esce «Divorzio all’italiana»; 1989: i marines invadono Panama (già in blog); 1996: muore Carl Sagan (in blog); 2001: muore Senghor; 2002: veto Usa a farmaci anti-Aids per Paesi poveri. E chissà a ben cercare quante altre «scordate» salterebbero fuori.
Molte le firme (non abbastanza forse per questo impegno quotidiano) e assai diversi gli stili e le scelte; a volte troverete post brevi: magari solo una citazione, una foto o un disegno. Se l’idea vi piace fate circolare le «scordate» o linkatele ma ovviamente citate la fonte. Se vi va di collaborare – ribadisco: ne abbiamo bisogno – mettetevi in contatto (pkdick@fastmail.it) con me e con il piccolo gruppo intorno a quest’idea, di un lavoro contro la memoria “a gruviera”.
Ogni sabato (o quasi) c’è un riassunto di «scor-date» su Radiazione (ascoltabile anche in streaming) ovvero, per chi non sta a Padova, su http://www.radiazione.info .
Stiamo lavorando al primo libro (e-book e cartaceo) di «scor-date»… è un’impresa più complicata del previsto, vi aggiorneremo. (
db)

 

Redazione
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