Scor-data: 22 settembre

Il Giorno senz’auto

di Eduardo Galeano (*)   

Gli ecologisti e altri irresponsabili propongono che per un giorno, nel giorno di oggi, le automobili spariscano nel mondo.

Un giorno senz’auto? E se l’esempio si propagasse e quel giorno diventasse tutti i giorni?

Dio non voglia e nemmeno il Diavolo.

Gli ospedali e i cimiteri perderebbero la loro clientela più numerosa.

Le strade si riempirebbero di ciclisti ridicoli e di patetici pedoni.

I polmoni non potrebbero respirare il più saporito dei veleni.

Le gambe, che si sono dimenticate di camminate, inciamperebbero su qualunque pietruzza.

Il silenzio assorderebbe le orecchie.

Le autostrade sarebbero deserti opprimenti.

Le radio, le televisioni, le riviste perderebbero i loro sponsor più generosi.

I Paesi petroliferi verrebbero condannati alla miseria.

Il mais e la canna da zucchero, adesso trasformati in cibo per auto, ternerebbero nell’umile piatto umano.

 

(*) Riprendo questo scritto di Eduardo Galeano dal bellissimo «I figli dei giorni» – tradotto da Marcella Trambaioli per Sperling & Kupfer nel 2012 – che non mi stanco di citare e di consigliare a tutte/i.

Ricordo – per chi si trovasse a passare da qui per la prima volta – il senso di questo appuntamento quotidiano. Dall’11 gennaio 2013, ogni giorno (salvo contrattempi sempre possibili) troverete in blog a mezzanotte e un minuto una «scordata» – qualche volta raddoppia, pochi minuti dopo – di solito con 24 ore circa di anticipo sull’anniversario. Per «scor-data» si intende il rimando a una persona o a un evento che per qualche ragione il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna dimenticano o rammentano “a rovescio”.

Molti i temi possibili. Sul 22 settembre avevo appunti su: 1791: muore Faraday;1903: nasce Joe Valachi, gola profonda di mafia; 1943: strage all’hotel Meina; 1967: «soldati fanno di voi degli assassini» di McReynolds; 1979: test nucleare di Israele; 1980: inizia la guerra Iran-Irak; 2004: parte «Lost». E chissà a ben cercare quante altre «scordate» salterebbero fuori.

Molte le firme (non abbastanza forse per questo impegno quotidiano) e assai diversi gli stili e le scelte; a volte troverete post brevi: magari solo una citazione, una foto o un disegno. Se l’idea vi piace fate circolare le «scordate» o linkatele ma ovviamente citate la fonte. Se vi va di collaborare – ribadisco: ne abbiamo bisogno – mettetevi in contatto (pkdick@fastmail.it) con me e con il piccolo gruppo intorno a quest’idea, di un lavoro contro la memoria “a gruviera”. (db)

 

Redazione
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