Scor-data: 23 luglio 1919

Nasce  a Buenos Aires Héctor Germán Oesterheld

di Alexik

Né croce, né segno sulla sua tomba.
Goffo rito quello della morte che è già vinta.
Il sangue del Che è già goccia nel fiume di sangue
sparso contro la fame e le catene.
Dal suo nome amore e azione.
Fa alzare le gioventù del mondo e le avvia al cammino”.

Oesterheld_1Con queste parole Héctor Germán Oesterheld, il più grande sceneggiatore di fumetti argentino, chiude l’opera dedicata al Che, magistralmente disegnata da Alberto Breccia.
Se posso riportarvele ancora oggi, è perché Breccia ne salvò una copia seppellendola in giardino, quando la dittatura dei generali ne decise la distruzione. Un fumetto desaparecido, come l’autore dei suoi testi, e parole dedicate al Che, ma che risuonano come una profezia autobiografica.

Dal suo nome amore e azione

Qualche decennio fa, alla fine dell’infanzia, abbandonai i miei vecchi “Geppo” e “Tiramolla” per approdare ai “fumetti dei grandi”:  Skorpio, Lancio Story, Il Mago, Linus, L’Eternauta.  Fu lì che conobbi Oesterheld, senza saperlo.  Era nascosto dietro le quinte di quelle innumerevoli storie di indiani e disertori, rinnegati e viaggiatori nel tempo, molto più avvincenti dei libri di scuola e spesso  (ora lo so per certo) molto più vere.
Erano storie che insegnavano a “guardare”: a guardare l’America con gli occhi degli indiani, la guerra con gli occhi di chi muore, il potere con gli occhi di chi lo combatte.
Oesterheld  dava  volentieri voce agli antieroi, a personaggi problematici e, per questo, profondamente umani. Era un vulcano di idee ed un eclettico. Passava con disinvoltura  dalla fantascienza al western, dall’horror al noir, dalla Storia all’avventura.
EternautaCatalizzava  talenti.  Pratt, Zoppi, Solano Lopez, Moliterni, Trillo, Haupt, Munoz, Breccia, Battaglia, Viola, Olivera e tanti altri fra i maestri del disegno diedero forme bellissime ai suoi racconti.  Molti aderirono al suo progetto avveniristico, l’Editorial Frontera con le riviste “Hora Cero” e “Frontera” . Furono  fucine di personaggi, e culla per  “L’Eternauta”, una delle più belle opere del fumetto mondiale.
Oesterheld era un precursore ed un veggente: raccontò la Cayenna e il genocidio degli indiani molto prima di “Papillon” e di “Soldato Blu”.  Descrisse – in metafora –  la dittatura Argentina molto prima del golpe di Videla.
Sapeva svelare la realtà attraverso la fantasia, sapeva arrivare al cuore della gente con lo strumento più popolare e accessibile. Forse per queste sue capacità, e  (ovvio) perché era un compagno, diventò responsabile stampa dei Montoneros, condividendo l’entusiasmo e la passione politica delle sue quattro figlie.

Né croce, né segno sulla sua tomba

Oesterheld_3Ai tempi in cui leggevo le sue storie non sapevo che i servi dei generali lo avevano già preso e ammazzato … ma ho l’impressione che di tutta l’Argentina all’epoca ci venisse riferito ben poco.  Le “nazioni civili”  ne avevano sdoganato la dittatura, legittimandola con la partecipazione ai mondiali di calcio del ’78. Il rappresentante del Vaticano, il nunzio apostolico Pio Laghi, giocava a tennis con Massera. Il PC nostrano, che pochi anni prima era rimasto talmente sconvolto dal golpe di Pinochet da operare una storica svolta nella sua linea politica (ovviamente a destra), sull’Argentina taceva.  L’URSS ne importava la carne e il grano. Come nella trama della “Guerra degli Antartes”, USA e URSS consegnavano l’Argentina alla tirannide.
Del resto i generali, memori della lezione dei colleghi cileni. avevano imparato ad essere più “discreti”, a non massacrare migliaia di persone negli stadi tutte insieme (ché poi qualcuno se ne accorge), ma piuttosto a farle sparire con metodo, un po’ alla volta.
Per gli Oesterheld cominciarono da Beatriz, 19 anni, sequestrata il 19 giugno 1976. Il 7 luglio venne trovato il suo cadavere, buttato in un campo assieme ad altri quattro giovani.
A Diana, 23 anni, incinta, la presero il 7 agosto de 1976, assieme a suo figlio Fernando. La portarono al Campo de Mayo dove partorì, per poi sparire per sempre. Il suo compagno, Raúl Araldi, venne assassinato l’anno seguente.
Il 27 aprile 1977 catturarono Héctor a La Plata. In seguito venne visto al Campo de Mayo, al Vesubio (un carcere clandestino di La Tablada) e nel subcommissariato di Villa lnsuperable (il così detto “Sheraton”). Si pensa che Oesterheld_2lo abbiano fucilato in località Mercedes.
Poi fu il turno di Marina, 18 anni, incinta di 8 mesi, sequestrata nel novembre 1977.  Ultima venne Estela, 25 anni, crivellata di colpi in casa sua , assieme al suo compagno Raúl Mórtola il 14 dicembre de 1977. Della foto qui accanto rimase viva solo Elsa, la madre.

Fa alzare le gioventù del mondo e le avvia al cammino

Non è retorica pensarlo per Héctor Germán Oesterheld. Non per quelle generazioni che ha accompagnato nell’adolescenza, e a cui piace pensare che “il vagabondo dell’infinito”  un giorno possa riapparirgli  accanto, di ritorno da chissà quale viaggio nel tempo, per raccontargli ancora dei mondi e futuri possibili.

alexik

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