Scor-data: 25 agosto 1944

Gli spagnoli che liberarono Parigi. Una storia raccolta da Claudio Giusti (*)   

C’è un vecchio film sulla liberazione di Parigi che vale la pena di vedere. E’ la trasposizione cinematografica del libro «Parigi brucia?» di Lapierre e Collins. Un film girato a vent’anni dai fatti.

A un certo punto si vedono i tre carri Sherman della Divisione Leclerc che entrarono per primi nel centro di Parigi, alle 21.22 del 24 agosto. I carri portano nomi di battaglie napoleoniche: Montmiraille, Romilly e Champaubert, ma sono preceduti da due semicingolati che hanno il nome di Madrid e Teruel. Non si tratta di un errore, ma di un fuggevole omaggio ai repubblicani spagnoli che costituivano la prima compagnia alleata entrata in Parigi: La Nueve.

 

Dimenticati dalla storia, vittime di molti tradimenti, migliaia di combattenti dell’esercito repubblicano rifugiatisi in Francia dopo la vittoria del fascismo continuarono a combattere la loro guerra. Sfuggiti al genocidio franchista e alla deportazione a Mauthausen si unirono alla Resistenza e alle truppe di De Gaulle. Nella Seconda Divisione Corazzata di Leclerc erano così numerosi che il Terzo Battaglione del Regiment de March du Tchad era noto come il battaglione spagnolo. In particolare la Nona Compagnia, uno dei reparti d’élite, era chiamata La Nueve.

 

Armati dagli americani, di cui portavano la divisa, i soldati della Divisione Leclerc sbarcarono a Utah Beach il primo agosto del 1944 e si unirono alle truppe di Patton nella loro cavalcata verso Parigi.

 

Dopo avere a lungo tergiversato gli Alleati decisero di entrare in Parigi insorta e ne diedero il compito alla Deuxieme Division Blindee del Generale Leclerc che mandò avanti la migliore delle sue unità d’assalto: i veterani spagnoli della Nona Compagnia, Terzo Battaglione, Regiment de March du Tchad, da tutti chiamata “La Nueve”.

 

La sera del 24 agosto gli spagnoli arrivarono nel centro della città insorta portandovi la bandiera tricolore della Repubblica Spagnola. Per loro le campane di Notre Dame, silenziose da quattro anni, suonarono a stormo, seguite da tutte le campane di Parigi.

 

Il 25 agosto si combatté tutta la giornata. La Divisione Leclerc era piena di parigini e i telefoni funzionavano, così in molti poterono avvisare i parenti del loro ritorno. Alcuni morirono davanti a casa.

 

Il 26 agosto De Gaulle poteva sfilare lungo gli Champs Elysee scortato dai semicingolati Guadalajara, Teruel, Madrid, Ebro, Guernica, Brunete, Don Quijote, España Cañí, della Nona Compagnia: «Per tutti e per la storia La Nueve».

 

 

Hanno dormito sulla sabbia
Sono crepati sulle nostre spiagge

Orfani senza bandiera
http://vimeo.com/16471657

 

(*) giusticlaudio@alice.it

http://www.facebook.com/claudio.giusti.545

(*) Ricordo – per chi si trovasse a passare da qui per la prima volta – il senso di questo appuntamento quotidiano. Dall’11 gennaio 2013, ogni giorno (salvo contrattempi sempre possibili) troverete in blog a mezzanotte e un minuto una «scordata» – qualche volta raddoppia, pochi minuti dopo – di solito con 24 ore circa di anticipo sull’anniversario. Per «scor-data» si intende il rimando a una persona o a un evento che per qualche ragione il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna dimenticano o rammentano “a rovescio”.

Molti i temi possibili. Molte le firme (non abbastanza forse per questo impegno quotidiano) e assai diversi gli stili e le scelte; a volte troverete post brevi: magari solo una citazione, una foto o un disegno. Se l’idea vi piace fate circolare le «scordate» o linkatele ma ovviamente citate la fonte. Se vi va di collaborare – ribadisco: ne abbiamo bisogno – mettetevi in contatto (pkdick@fastmail.it) con me e con il piccolo gruppo intorno a quest’idea, di un lavoro contro la memoria “a gruviera”. (db)

 

Redazione
La redazione della bottega è composta da Daniele Barbieri e da chi in via del tutto libera, gratuita e volontaria contribuisce con contenuti, informazioni e opinioni.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *