Scor-data: 27 aprile 1759

Nasce Mary Wollstonecraft
di Daniela Pia (*)

27aprile
Trentotto anni che valevano almeno il doppio: tanto poco era durata la sua vita. Nata il 27 aprile 1759 a Londra, in una famiglia di umili origini, Mary Wollstonecraft vide il padre distruggersi con l’ alcool, conobbe la sofferenza sin da piccola e, anche per questo, maturò in lei il desiderio di un futuro diverso. La ricerca della dignità attraverso l’istruzione, il desiderio di non dover nulla a nessuno e rendersi indipendente attraverso il suo lavoro, erano progetti che riuscì a realizzare in breve tempo. Fra i tanti mestieri svolti quello nella casa editrice Johnson le permise di conoscere i più importanti intellettuali del tempo grazie ai quali conobbe e tradusse il pensiero degli Illuministi francesi. Osò criticare Rousseau per le considerazioni espresse sul ruolo della donna in «Émile», dove aveva affermato che i doveri delle donne «in tutti i tempi» – e da conculcare nella loro educazione fin dall’infanzia – consistevano nel «piacere agli uomini ed essere loro utili, farsi amare e stimare da loro, educarli da giovani, assisterli da grandi, consigliarli, confortarli, render loro piacevole la vita». Per una donna che aveva dovuto sudare ogni attimo dell’esistenza, contando solo su se stessa e su un patrimonio di intelligenza e caparbietà, era inaccettabile quella subordinazione di genere. Per questo in «Vindication» si spinse ad affermare che il filosofo, padre della moderna pedagogia, nella sua cecità era stato incapace di riconoscere il diritto della donna a essere indipendente. Gli contestò inoltre la volontà di volerla trasformare «in una schiava tutta civetteria per diventare un più seducente oggetto di desiderio, una compagna più dolce per l’uomo ogni volta che questi desideri svagarsi». Continuò la sua critica dicendo che il filosofo era giunto ad affermare «che la verità e la forza d’animo, le pietre angolari di ogni virtù umana, dovrebbero essere coltivate entro certi limiti, perché per ciò che concerne il carattere femminile, la virtù più importante è l’ubbidienza». Un pensiero rivoluzionario il suo in linea con gli accadimenti che, di lì a poco avrebbero cambiato il corso della storia: la Rivoluzione francese, nella quale le donne avrebbero giocato un ruolo non secondario.
Alle critiche che le mosse Edmund Burke, nel 1790, rispose in «A Vindication of the Rights of Men» un testo epistolare indirizzato allo stesso Burke. Questa sua riflessione, capace di precorrere i tempi è ricordata, ancora oggi, fra i documenti più significativi per le battaglie dei diritti civili e la pongono fra le antesignane del femminismo. Fu capace, in tempi così faticosi per la donna, di affermare il concetto della parità: «le donne non sono inferiori per natura agli uomini, ed è solo a causa di una diversa educazione riservata loro all’interno della società che hanno finito per trovarsi in una condizione di inferiorità e di subordinazione» ed è questa sua certezza che la portò a spendersi affinché i diritti di cui aveva parlato Paine in «Rights of Men» fossero riconosciuti anche alle donne.
Non fu figura di solo pensiero, i sentimenti e le passioni che accompagnarono la sua esistenza rischiarono anche di travolgerla: dopo un matrimonio che la portò sull’orlo del suicidio, ritrovò William Godwin, che aveva conosciuto nel club progressista londinese «Johnson’s Circle», il quale – dopo aver letto le sue «Letters written in Sweden, Norway, and Denmark» e aver commentato che quello «era un libro che poteva far innamorare» – si trovò avvinto alla donna che definì «della sua vita». Fu amore, travolgente ma breve, e se i due si sposarono solo per mettere a tacere le malelingue, il tempo si era ormai compiuto alla nascita della sua secondogenita; infatti la setticemia colpì(il 10 settembre 1797) la Wollstonecraft togliendole la vita. Si era spenta una donna straordinaria, capace di affermare, fra le altre cose, che «Se si fortificasse la mente delle donne ampliandola, verrebbe meno la cieca obbedienza; ma poiché la cieca obbedienza serve al potere, i tiranni e i sensualisti sono nel giusto quando si sforzano di tenere le donne nelle tenebre, perché i primi le vogliono schiave e i secondi le vogliono giocattoli. I sensualisti sono più pericolosi dei tiranni, e le donne sono ingannate dai loro amanti, come i principi dai ministri, giacché si illudono di regnare su di loro».

(*) La seconda figlia di Mary Wollstonecraft che purtroppo è passata alla storia con il cognome del marito è quella Mary Shelley alla quale dobbiamo, fra l’altro, il romanzo «Frankenstein, o il moderno Prometeo».
Ricordo – per chi si trovasse a passare da qui per la prima volta – il senso di questo appuntamento quotidiano in blog. Dall’11 gennaio 2013, ogni giorno (salvo contrattempi sempre possibili) troverete in blog a mezzanotte e un minuto una «scordata» – qualche volta raddoppia o triplica, pochi minuti dopo – postata di solito con 24 ore circa di anticipo sull’anniversario. Per «scor-data» si intende il rimando a una persona o a un evento che per qualche ragione il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna dimenticano o rammentano “a rovescio”.
Molti i temi possibili. A esempio, nel mio babelico archivio, sul 27 aprile avevo, fra l’altro, queste ipotesi: 1521: muore Magellano; 1831: muore Carlo Felice che fui detto Feroce; 1937: muore Gramsci; 1941: Mussolini ordina di internare gli zingari; 1965: escono gli Oscar Mondadori; 1966: Paolo Rossi muore dopo un pestaggio fascista; 1972: muore Nkrumah; 1992: Kossiga si dimette; 2011: uccisa Noxolo Nogwaza. E chissà a ben cercare quante altre «scordate» salterebbero fuori.
Molte le firme (non abbastanza forse per questo impegno quotidiano) e assai diversi gli stili e le scelte; a volte troverete post brevi: magari solo una citazione, una foto o un disegno. Se l’idea vi piace fate circolare le «scordate» o linkatele ma ovviamente citate la fonte. Se vi va di collaborare – ribadisco: ne abbiamo bisogno – mettetevi in contatto (pkdick@fastmail.it ) con me e con il piccolo gruppo intorno a quest’idea, di un lavoro contro la memoria “a gruviera”.
Ogni sabato (o quasi) c’è un riassunto di «scor-date» su Radiazione (ascoltabile anche in streaming) ovvero, per chi non sta a Padova, su www.radiazione.info .
Stiamo lavorando al primo libro (e-book e cartaceo) di «scor-date»… vi aggiorneremo. (db)

Daniela Pia
Sarda sono, fatta di pagine e di penna. Insegno e imparo. Cammino all' alba, in campagna, in compagnia di cani randagi. Ho superato le cinquanta primavere. Veglio e ora, come diceva Pavese :"In sostanza chiedo un letargo, un anestetico, la certezza di essere ben nascosto. Non chiedo la pace nel mondo, chiedo la mia".

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