Scor-data: 29 gennaio 1873

La matita più odiata dall’Italia catto-militar-fascista

di d. b.

Guardate bene il disegno qui sotto e pensate l’effetto che poteva fare 100 anni fa (ma anche oggi impressiona, vero?).

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Giuseppe Scalarini nasce il 29 gennaio 1873 a Mantova. Non inventò il genere ma certo fu il più grande disegnatore satirico italiano. Contro l’arroganza del Vaticano, contro la guerra, il colonialismo e il capitalismo e il fascismo che dei padroni è figlio e servo. Naturale per lui trovarsi (dal 1911) su «L’Avanti!», quotidiano dell’allora glorioso Partito socialista. Sotto processo per una vignetta contro gli eccidi in Libia scrisse al presidente del tribunale chiedendo per cosa lo processavano: «Forse per la Libia? Forse per le forniture militari? Forse per le forche? Forse per gli eccidi?». Ma – scriveva – erano stati «i patrioti, non noi a infilzare i bambini con le baionette […] a impiccare gli arabi che avevano difeso il loro Paese […] a riempire d’acqua i buoi delle forniture perché pesassero di più, e a fabbricare le scarpe con le suole di cartone; sono stati loro a rubare nei ministeri, nelle banche, dappertutto».

Alla fine della seconda guerra mondiale, la sua vignetta «Il carro della Vittoria», riassumeva così: l’Italia vincente è su una carrozzina da invalido, cieca e sorda, con gambe e braccia artificiali; in grembo una corona di fiori per i 507mila morti; le sue ali sono formate da fasci di stampelle, con le altre cifre della «vittoria»: 984.000 feriti, 120.000 invalidi, 74.620 mutilati, 26.000 tisici, 23.000 ciechi, 3.260 muti, 6.740 sordi, 4.060 pazzi, 19.600 neuropatici.

Quando i padroni dettero via libera ai fascisti, Scalarini fu aggredito: prima l’olio di ricino, poi minacce, colpi di pistola contro la sua famiglia, una nuova aggressione (si salvò fuggendo nei boschi). Alla fine il tribunale fascista lo condannò a 5 anni di confino. Ma le sue vignette sono più durature dei suoi persecutori.

Eccone un’altra:

http://static2.oggi.it/wp-content/blogs.dir/3/files/scalarini-in-mostra-a-palermo/laguerra0973.jpg?v=1295959468

E molte altre – efficaci ancora oggi, spesso indimenticabili – ne trovate in rete o sui libri. Davvero nessuno come Giuseppe Scalarini seppe, almeno in Italia, colpire il potere riassumendo con un semplice disegno la verità dei fatti.

(*) Ricordo – per chi si trovasse a passare da qui per la prima volta – il senso di questo appuntamento quotidiano. Dall’11 gennaio, ogni giorno (salvo contrattempi sempre possibili) trovate in blog a mezzanotte e un minuto una «scordata», di solito con 24 ore circa di anticipo sull’anniversario. Per «scor-data» si intende una persona o un evento che per qualche ragione la gente sedicente “per bene” ignora, preferisce dimenticare o rammenta “a rovescio”.

Molti i temi possibili. Alla data di oggi nel mio (babelico) archivio avevo queste ipotesi di lavoro: nel 133 avanti Cristo muore Tiberio Gracco; nel 1737 nasce Thomas Paine; nel 1932 i giapponesi sbarcano a Shangai; nel 1941 nasce Robin Morgan; nel 1944 bombe su Bologna; nel 1958 la legge Merlin; nel 1964 esce il film «Il dottor Stranamore»; nel 1976 al rogo «Ultimo tango» di Bertolucci; nel 1977 Prima Linea ammazza il giudice Alessandrini; nel 1987 Gorbaciov annuncia la Perestrojka; nel 1995 viene ucciso Claudio Spagnolo a Genova. Ma chissà quante altre «scor-date»sarebbe possibile trovare.

Molte le firme e assai diversi gli stili e le scelte; a volte troverete post brevissimi, magari solo una citazione, un disegno o una foto. Se l’idea vi piace fate circolare le “scor-date” o linkatele ma ovviamente citate la fonte. Se vi va di collaborare mettetevi in contatto (pkdick@fastmail.it) con me e con il piccolo gruppo che sta nascendo intorno a quest’idea, di un lavoro contro la memoria “a gruviera”. (db)

Redazione
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  • Scalarini : una scor-data che riapre un secolo e mezzo di Italietta vista ad occhi aperti, anzi ben spalancati….

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