Scor-data: 3 gennaio 1923

Muore Jaroslav Hasek: diffamò la guerra ridendo

di d. b. (*)  

   «“Sicché ci hanno ammazzato Ferdinando” disse la domestica a Sc’vèik, che avendo lasciato da qualche anno il servizio nell’esercito per essere stato dichiarato idiota dalla commissione medica militare, ora viveva vendendo orribili cani, ibridi mostri per i quali compilava genealogie fasulle. […] Sc’véik era affetto da reumatismi e proprio in quel momento si stava frizionando i ginocchi con l’unguento.
Quale Ferdinando, signora Müller?” domandò Sc’vèik senza cessare di massaggiarsi i ginocchi. “Io conosco due Ferdinandi: il primo è commesso dal droghiere Prušy, e una volta si bevve per sbaglio una bottiglia di lozione per capelli; e poi conosco anche Ferdinando Kòkoška, che raccoglie lo sterco di cane. Per tutti e due non sarebbe un gran male”».

Non è facile diffamare la guerra ridendo. Jaroslav Hasek ci riuscì (io conosco solo un altro libro antimilitarista che sbeffeggia con tale efficacia la retorica guerriera e le bugie delle patrie: è «Comma 22» di Joseph Heller) e per questo sempre sia lodato.

Tradotto subito in 60 lingue (ma in molti Paesi fu a lungo vietato) «Il buon soldato Sc’veik» del ceco Hasek fu inventato prima della guerra e poi modificato, aggiornato quasi all’infinito.

Il protagonista – Sc’veik o Scveik in altre traduzioni italiane – è una bestia che prende tutto alla lettera e rifiuta la logica “comune” ma proprio per questo rende evidente come gli ufficiali che gli si oppongono siano ancora più idioti di lui e sempre bugiardi, in testa i cappellani militari.

C’è in Italia un tizio, Mario Mauro, che (con logica da «Comma 22») dichiara che «per amare la pace bisogna armare la pace» e annuncia che se proprio i figli dei migranti vogliono diventare cittadini del “Belpaese” potrebbero avere un corridoio privilegiato andando a combattere per noi. Non è però lo scemo del quartiere, non è una macchietta come quelle incontrate da Sc’veik: è l’attuale ministro della Difesa, amatissimo da re Giorgio e da Letta nipote, infatti il governo (sia esso di larghe o di minime intese) gli dà sempre retta, soprattutto quando chiede soldi per le forze armate togliendoli così alle spese sociali.

I paradossi di Hasek svelano la verità di ieri e di oggi: di fronte a generali sanguinari e coglioni (quale che sia la divisa) tutti i soldati dovrebbero unirsi invece di scannarsi fra loro. A cent’anni giusti dalla prima guerra mondiale dovremmo fare del «buon soldato Sc’veik» un punto di riferimento, portarlo in effigie a tutte le orride manifestazioni che ci affliggeranno. Mille volte meglio una bestia che involontariamente dice la verità di un ministro che volontariamente mente. Leggevo l’altro giorno che Henrik Ibsen scrisse (in tempi nei quali la lotta alla vivisezione non era di “moda”): «è inammissibile che gli scienziati torturino gli animali; che facciano i loro esperimenti con i giornalisti e i politici». La provocazione di Ibsen sarebbe perfetta se dopo politici si aggiungesse «militari».   

(*) Ricordo – per chi si trovasse a passare da qui per la prima volta – il senso di questo appuntamento quotidiano in blog. Dall’11 gennaio 2013, ogni giorno (salvo contrattempi sempre possibili ma sinora sempre evitati) troverete in blog a mezzanotte e un minuto una «scordata» – qualche volta raddoppia o triplica, pochi minuti dopo – postata di solito con 24 ore circa di anticipo sull’anniversario. Per «scor-data» si intende il rimando a una persona o a un evento che per qualche ragione il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna dimenticano o rammentano “a rovescio”. Talvolta il tema è più leggero che ogni tanto sorridere non fa male, anzi.

Molti i temi possibili. A esempio, nel mio babelico archivio, sul 3 gennaio fra l’altro avevo ipotizzato: 1894: nuova sanguinosa repressione dei fasci siciliani; 1983: Apple presenta Lisa, primo computer con mouse; 1998: notte di terrore in Algeria con 412 morti: 2012: dopo 18 anni il tribunale di Londra condanna gli assassini (bianchi) di un ragazzo giamaicano. E chissà a ben cercare quante altre «scordate» salterebbero fuori.

Molte le firme (non abbastanza forse per questo impegno quotidiano) e assai diversi gli stili e le scelte; a volte troverete post brevi: magari solo una citazione, una foto o un disegno. Se l’idea vi piace fate circolare le «scordate» o linkatele ma ovviamente citate la fonte. Se vi va di collaborare – ribadisco: ne abbiamo bisogno – mettetevi in contatto (pkdick@fastmail.it) con me e con il piccolo gruppo intorno a quest’idea, di un lavoro contro la memoria “a gruviera”.

Ogni sabato (o quasi) c’è un riassunto di «scor-date» su Radiazione (ascoltabile anche in streaming) ovvero, per chi non sta a Padova, su www.radiazione.info.

Stiamo lavorando al primo libro (e-book e cartaceo) di «scor-date»… vi aggiorneremo. (db)

 

Redazione
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