Scor-data: 5 gennaio 1979

Muore Charles Mingus

di Antonio Fantozzi che ne dedica la musica a Giuseppe Fava e a Peppino Impastato (*)

Odiava essere chiamato Charlie. Come dargli torto, Charlie sa un po’ di caramella succhiata, è vero. Allora Charles è meglio. Irascibile più di Popeye, lui era come l’ornitorinco, mammifero, rettile, uccello, pesce, un po’ di questo e un po’ di quello, cinese, bianco, negro, pellerossa, tutto e niente. Peggio di un bastardo. E per cognome Mingus, che sa di piccolino e peregrino. “Disadattato ai limiti della psicosi, infantilmente vittimista ed esibizionista, onesto come pochi, ingenuo in modo sorprendente, brutalmente sincero, patologicamente incapace di controllarsi, spesso ingiusto e ingrato”. Era nato a Nogales, in Arizona, il 22 aprile 1922, ma trascorse la giovinezza nel quartiere negro di Watts, a Los Angeles.

S’accende la pipa, assorto. Sta componendo al piano. Si intitola «Pithecanthropus erectus», e descrive l’evoluzione dell’uomo e “il complesso di superiorità che si impadronì di lui dal momento in cui egli assunse, in mezzo agli altri animali, la posizione eretta”. Ah, io domino! Opera in quattro parti, Evoluzione, Complesso di superiorità, Declino, Distruzione. È il Mingus filosofico questo, e darwiniano, anche lui Charles, e adesso suona a casa mia. Mal Waldron al piano, Jackie McLean al sax contralto, J. R. Monterose al sax tenore, Willie Jones alla batteria, e lui al contrabbasso. E c’è, negli squittii e nei gridi e nelle esplosioni come di fuochi d’artificio nella giungla, l’omaggio riconoscente a Duke Ellington. Era lui, Charles Mingus, quel ragazzo che urlava e si scalmanava a un concerto del Duca, che per un pelo non lo portarono in manicomio. Morì di una malattia che lo aveva inchiodato alla sedia a rotelle, il 5 gennaio 1979, all’età di 56 anni. Quel giorno su una spiaggia americana furono trovate 56 balene morte.

E questa musica io la dedico a due siciliani, due persone degne, Giuseppe “Pippo” Fava e Giuseppe “Peppino” Impastato, nell’anniversario, oggi 5 gennaio, della morte il primo e della nascita il secondo, entrambi vittime della mafia.

***

Giuseppe Fava (19. 9. 1925 – 5. 1. 1984): giornalista, drammaturgo e scrittore molto bravo e tuttavia dimenticato. «Mi rendo conto che c’è un’enorme confusione sul problema della mafia. I mafiosi stanno in Parlamento. I mafiosi a volte sono ministri, i mafiosi sono banchieri, i mafiosi sono quelli che in questo momento sono ai vertici della nazione. Non si può definire mafioso il piccolo delinquente che arriva e ti impone la taglia sulla tua piccola attività commerciale, questa è roba da piccola criminalità, che credo abiti in tutte le città italiane, in tutte le città europee. Il fenomeno della mafia è molto più tragico e importante (…)». Intervista rilasciata a Enzo Biagi il 28. 12. 1983, pochi giorni prima di essere ucciso.

Giuseppe Impastato (5. 1. 1948 – 9. 5. 1978): giornalista, attivista politico, poeta. Come dice Leonardo Sciascia nel romanzo «Il giorno della civetta», a causa del cambiamento climatico la palma cresce ogni anno sempre più a nord. E questa palma altro non è che la mafia, e da tanto tempo la malapianta è anche qui, nella nostra cara Californemilia, e ci sono poche voci che ne parlano e ancor meno che se ne preoccupano. I soldi comandano. I soldi, i soldi, i soldi…

Bibliografia

Charles Mingus: «Peggio di un bastardo»

Arrigo Polillo: «Jazz»

(*) Ricordo – per chi si trovasse a passare da qui per la prima volta – il senso di questo appuntamento quotidiano in blog. Dall’11 gennaio 2013, ogni giorno (salvo contrattempi sempre possibili) troverete in blog a mezzanotte e un minuto una «scordata» – qualche volta raddoppia o triplica, pochi minuti dopo – postata di solito con 24 ore circa di anticipo sull’anniversario. Per «scor-data» si intende il rimando a una persona o a un evento che per qualche ragione il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna dimenticano o rammentano “a rovescio”.
Molti i temi possibili. A esempio, nel mio babelico archivio, sul 5 gennaio avevo, fra l’altro, queste ipotesi:
1739: ex schiavi in Giamaica sconfiggono gli inglesi; 1894: strage a Santa Caterina Villermosa; 1937: muore Picelli [già in blog]; 1945: nasce Farrochsad; 1948: rapporto Kinsey; 1982: Arkansas, sentenza pro-Darwin in scuole; 1998: Padova, rogo a festa Cl; 2010: Francia, vittime esperimenti nucleari fra ’60 e ’96 indennizzate. E chissà a ben cercare quante altre «scordate» salterebbero fuori.
Molte le firme (non abbastanza forse per questo impegno quotidiano) e assai diversi gli stili e le scelte; a volte troverete post brevi: magari solo una citazione, una foto o un disegno. Se l’idea vi piace fate circolare le «scordate» o linkatele ma ovviamente citate la fonte. Se vi va di collaborare – ribadisco: ne abbiamo bisogno – mettetevi in contatto (pkdick@fastmail.it ) con me e con il piccolo gruppo intorno a quest’idea, di un lavoro contro la memoria “a gruviera”.
Ogni sabato (o quasi) c’è un riassunto di «scor-date» su Radiazione (ascoltabile anche in streaming) ovvero, per chi non sta a Padova, su http://www.radiazione.info .
Stiamo lavorando al primo libro (e-book e cartaceo) di «scor-date»… è un’impresa più complicata del previsto, vi aggiorneremo. (
db)

Redazione
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  • GiorgIo Chelidonio

    Mingus & erectus: un contrappasso socio-musicale?

  • Il musicista che ha rivoluzionato il contrabbasso jazz. Pithecantropus Erectus è ancora oggi uno dei più grandi capolavori dell’intero ‘900 musicale

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