Scor-data: 7 aprile 1956

Il film di Alain Resnais che faceva paura alla Francia
di d. b. (*)

«Abbiamo concepito “Notte e nebbia” come un campanello d’allarme» così scrive Jean Caylot – in «Les Lettres francaises» del 15 febbraio 1956 – vedendo aggirarsi le nuvole minacciose «dell’eterno razzismo». Aveva ragione l’autrice del testo su cui Alain Resnais costruì il suo film. Talmente ragione che…
La censura contro «Nuit et brouillard» – in italiano apparve poi con il titolo «Notte e nebbia» in un’edizione manipolata – inizia il 7 aprile 1956. Ricostruisco la prima tappa di questo boicottaggio di Stato attraverso ampi stralci dell’articolo di Augusto Pancaldi (sul quotidiano «L’unità» del 17 aprile 1956) che rintraccio nel libretto allegato al dvd edito da Rhv ovvero Ripley’s Home Video.
«Lo scandalo cominciò il 7 aprile. Quel mattino […] Maurice Lemaire ferma la selezione francese al festival di Cannes. Unica modifica […] “Notte e nebbia” è ritirato dalla competizione in seguito a un intervento dell’ambasciata di Bonn. A nove giorni dall’inaugurazione del festival lo scandalo ha varcato il perimetro cinematografico e investe la responsabilità politica e morale di una parte della società francese […] Una fitta schiera di ex deportati nei campi di sterminio nazisti si prepara a marciare per le vie di Parigi e di Cannes. All’origine di tutto c’è Alain Resnais, un giovane regista di 33 anni che non ha fortuna con i censori e con i politicanti di bassa lega. […] due anni fa realizza uno stupendo documentario sull’arte e la vita dei negri d’Africa “Anche le statue muoiono” che passa in censura e ci resta (fino al 1964 – Ndr) uno spietato atto d’accusa contro il colonialismo […] Lo scandalo di “Nuit et brouillard” nacque così: Resnais, incaricato dal “Comitato nazionale per la storia della seconda guerra mondiale”, visita i campi di concentramento in Germania, scopre pellicole naziste, gira, taglia, monta il suo materiale e alla fine presenta un documentario che è una potente testimonianze delle atrocità commesse. […] Tuttavia “Nuit et brouillard” resta due mesi e mezzo in quarantena presso i censori. Resnais è costretto a truccare le scene dove appaiono alcuni gendarmi collaborazionisti francesi […] I tedeschi di Bonn sono offesi dal film […] chiedendo il ritiro del film dell’opera dimostrano di approvare l’operato del Terzo Reich. L’intervento di Bonn è scandaloso di per sé. Ma lo scandalo maggiore è che il governo francese accetta supinamente […] E’ chiaro che la proibizione di “Nuit et brouillard” ha le stesse origini delle perquisizioni nelle tipografie di Algeri, del sequestro di giornali e della continuazione delle repressioni in Algeria: è un aspetto della lotta alimentata dai circoli colonialisti, vecchi ammiratori del regime nazista e fedeli sostenitori di quello di Vichy».
Questa «scor-data» è ovviamente anche un invito a cercare il film, vederlo e farlo circolare.
Oggi pochi ricordano il senso preciso dell’espressione «Nacht und Nebel» (notte e nebbia). Così si definivano i prigionieri politici della Germania nazista che venivano condannati a morte – senza processo – ma “sparivano”: in attesa di essere uccisi venivano utilizzati come schiavi nei lager. Il decreto che fu detto «Notte e nebbia» fu emanato da Hitler il 7 dicembre 1941 (a seguito dell’entrata in guerra degli Usa). L’espressione rimanmda a «L’oro del Reno» di Wagner dove Alberich, indossato l’elmo magico, spariva cantando «Nacht und Nebel, niemand gleich» ovvero «Notte e nebbia, più nessuno». Era intitolato «Richtlinien für die Verfolgung von Straftaten gegen das Reich oder die Besatzungsmacht in den besetzten Gebieten» (cioè «Direttive per la persecuzione delle infrazioni commesse contro il Reich o contro le forze di occupazione nei territori occupati») e fu dichiarato criminale al Processo di Norimberga perché contrario alle convenzioni di Ginevra.
(*) Ricordo – per chi si trovasse a passare da qui per la prima volta – il senso di questo appuntamento quotidiano in blog. Dall’11 gennaio 2013, ogni giorno (salvo contrattempi sempre possibili ma sinora sempre evitati) troverete in blog a mezzanotte e un minuto una «scordata» – qualche volta raddoppia o triplica, pochi minuti dopo – postata di solito con 24 ore circa di anticipo sull’anniversario. Per «scor-data» si intende il rimando a una persona o a un evento che per qualche ragione il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna dimenticano o rammentano “a rovescio”.
Molti i temi possibili. A esempio, nel mio babelico archivio, sul 7 aprile avevo, fra l’altro, ipotizzato: «giornata mondiale rom e sinti»; 1167: giuramento Pontida (la verità storica è assai diversa dalle balle leghiste); 1563: nuova bolla papale rafforza Inquisizione; 1772: nasce Fourier; 1803: nasce Flora Tristan; 1915: nasce Billie Holiday; 1920: strage a Modena; 1928: muore Bogdanov; 1944: strage della Benedicta; 1948: nasce l’Oms; 1976: ucciso Mario Salvi; 1979: «teorema Calogero»; 1988: scandalo Bnl-Irak; 2010: la Commissione europea sollecita l’inclusione di 11 milioni di romanes… e chissà a ben cercare quante altre «scordate» salterebbero fuori.
Molte le firme (non abbastanza forse per questo impegno quotidiano) e assai diversi gli stili e le scelte; a volte troverete post brevi: magari solo una citazione, una foto o un disegno. Se l’idea vi piace fate circolare le «scordate» o linkatele ma ovviamente citate la fonte. Se vi va di collaborare – ribadisco: ne abbiamo bisogno – mettetevi in contatto (pkdick@fastmail.it) con me e con il piccolo gruppo intorno a quest’idea, di un lavoro contro la memoria “a gruviera”.
Ogni sabato (o quasi) c’è un riassunto di «scor-date» su Radiazione (ascoltabile anche in streaming) ovvero, per chi non sta a Padova, su www.radiazione.info.
Stiamo lavorando al primo libro (e-book e cartaceo) di «scor-date»… vi aggiorneremo. (db)

Redazione
La redazione della bottega è composta da Daniele Barbieri e da chi in via del tutto libera, gratuita e volontaria contribuisce con contenuti, informazioni e opinioni.

  • grazie per ricordare Alain Resnais

    il film si può vedere
    qui (http://www.tagtele.com/videos/voir/53810/)
    e qui (http://www.tagtele.com/videos/voir/53819/1/)

    Jean Perrat canta “Nuit et Brouillard” (https://www.youtube.com/watch?v=S6qv2ZAjpSs)

    NUIT et BROUILLARD
    Paroles et Musique: Jean Ferrat 1963 “Jean Ferrat – Vol.1 (1999)”
    Ils étaient vingt et cent, ils étaient des milliers
    Nus et maigres, tremblants, dans ces wagons plombés
    Qui déchiraient la nuit de leurs ongles battants
    Ils étaient des milliers, ils étaient vingt et cent

    Ils se croyaient des hommes, n’étaient plus que des nombres
    Depuis longtemps leurs dés avaient été jetés
    Dès que la main retombe il ne reste qu’une ombre
    Ils ne devaient jamais plus revoir un été

    La fuite monotone et sans hâte du temps
    Survivre encore un jour, une heure, obstinément
    Combien de tours de roues, d’arrêts et de départs
    Qui n’en finissent pas de distiller l’espoir

    Ils s’appelaient Jean-Pierre, Natacha ou Samuel
    Certains priaient Jésus, Jéhovah ou Vishnou
    D’autres ne priaient pas, mais qu’importe le ciel
    Ils voulaient simplement ne plus vivre à genoux

    Ils n’arrivaient pas tous à la fin du voyage
    Ceux qui sont revenus peuvent-ils être heureux
    Ils essaient d’oublier, étonnés qu’à leur âge
    Les veines de leurs bras soient devenues si bleues

    Les Allemands guettaient du haut des miradors
    La lune se taisait comme vous vous taisiez
    En regardant au loin, en regardant dehors
    Votre chair était tendre à leurs chiens policiers

    On me dit à présent que ces mots n’ont plus cours
    Qu’il vaut mieux ne chanter que des chansons d’amour
    Que le sang sèche vite en entrant dans l’histoire
    Et qu’il ne sert à rien de prendre une guitare

    Mais qui donc est de taille à pouvoir m’arrêter ?
    L’ombre s’est faite humaine, aujourd’hui c’est l’été
    Je twisterais les mots s’il fallait les twister
    Pour qu’un jour les enfants sachent qui vous étiez

    Vous étiez vingt et cent, vous étiez des milliers
    Nus et maigres, tremblants, dans ces wagons plombés
    Qui déchiriez la nuit de vos ongles battants
    Vous étiez des milliers, vous étiez vingt et cent

  • si cita anche “Les Statues Meurent Aussi”,

    qui (https://www.youtube.com/watch?v=hLJbRFR7h3I) si può vedere
    “Les Statues Meurent Aussi”, girato da Alain Resnais e Chris Marker

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