Scor-data: 8 febbraio 1692

Il massacro di Salem inizia con un medico che spiega: quella ragazza è indemoniata

di d. b. (*)

«Le streghe hanno smesso di esistere quando noi abbiamo smesso di bruciarle»: così un lapidario Voltaire. Era vero: allora, come oggi.

E’ bene conoscere i meccanismi dei processi e delle condanne a morte per stregoneria nel 1692. Salem (nel Massachussetts) è uno dei casi più studiati. Riassumo i fatti accertati, utilizzando come base la voce – ben fatta – di Wikipedia e poi accenno a qualche circostanza più dubbia e alle ipotesi. All’inizio un medico del villaggio di Salem dichiara che due adolescenti sono possedute da Satana. E l’inizio di un lungo incubo che si estende ai paesi vicini: in pochi mesi 19 persone (6 uomini e 13 donne, quasi tutte anziane) vengono uccise; 55 sottoposte a torture; 150 persone (106 donne) incarcerate e altre 200 accusate di stregoneria. I processi iniziano ad aprile e terminano a novembre, perché dall’alto (il governatore ma anche alti prelati) è arrivato un invito a “calmarsi”. Un anno dopo a Salem e dintorni di streghe-stregoni non si parla più.

Il primo anello della catena sembra vada ricercato nell’inverno 1691-1692 quando due donne (Elizabeth Parris e Abigail Williams, figlia e nipote di un parroco) iniziano a comportarsi in modo “strano”: spesso taciturne, si nascondono il più possibile, «strisciano sul pavimento». I medici non sanno cosa dire e, a quanto pare, minimizzano tranne uno, William Griggs, il quale l’8 febbraio 1692 sentenzia: «sono possedute dal diavolo». La voce corre, la gente si inquieta e denuncia altre donne e ragazze che si comportano in modo bizzarro. A quanto sembra una donna, Mary Sibley, propone un espediente (Witches’cake, la torta delle streghe) per identificare “con certezza” le streghe: si prepara una focaccia di segale – attenzione alla segale, ne riparleremo più avanti – e urina delle ragazze sospettate per darla in pasto a un cane. Se l’animale avesse aggredito le streghe… ecco la “prova”. In questo caso però il cane non ringhia alle ragazze. Ma, dopo un po’, si ammala e questo viene preso come un segnale diabolico.

Da qui – da un cane malato – la situazione precipita. Le due ragazze e altre vengono interrogate per farle confessare di essere streghe o di conoscere chi ha rapporti col demonio. Le accuse vengono re-indirizzate verso una schiava, Tituba: è africana o indiana o india (comunque «di colore») e ciò la rende una colpevole perfetta. In qualche modo viene indotta a confessare, ad accusare altre. Sulla sua vicenda andrebbe letto «Io, Tituba strega nera», splendido romanzo di Marysa Condè (fu pubblicato da Giunti).

Il 25 febbraio, la dodicenne Ann e la quattordicenne Elizabeth indicano altre due streghe quasi altrettanto “buone” … di una “nera”: infatti Sarah Good è una mendicante e parla spesso da sola mentre Sarah Osborne è anziana, inferma e “colpevole” di aver dato i suoi soldi a un amante dopo la morte del marito.

Il tribunale comincia il suo cammino di sangue: il 30 febbraio, Sarah Osborne, Sarah Good e Tituba “Indians” vengono interrogate. Le due bianche si dichiarano innocenti, la “nera” confessa (dopo la tortura) di avere rapporti con il demonio.

La caccia continua: fra le accusate persino Dorothy Good di 4 anni, colpevole di essere la figlia di Sarah. L’escalation tocca anche persone “insospettabili”, sempre donne con qualche uomo di contorno. Sorprende se in questo clima molte persone iniziano a comportarsi in modo ancora più strano? O se parole e gesti un po’ insoliti, che sino ad allora sono stati considerati stranezze di poco conto, da allora vengono visti come demoniaci? Il meccanismo delle “indagini” è pazzesco: chi fa nomi di streghe-stregoni ha salva la vita. Le accuse coinvolgono ogni classe sociale ma le condanne sono tutte (tranne una) per chi appartiene al “fondo” della società.

La vicenda è complessa (bisogna chiamare un giudice dall’Inghilterra e intanto alcune accusate muoiono in carcere) ma già a giugno arriva un verdetto: Bridget Bishop viene impiccata. A fine giugno altre 5 condanne a morte e 6 ad agosto. Sotto processo finisce anche un religioso, George Borroughs, proprietario di terre: è colpevole, deve morire. A settembre ancora 9 condanne a morte ma in 5 casi la pena viene sospesa. Il 19 Giles Cory (marito di un’accusata, aveva 80 anni) muore sotto tortura. Tre giorni dopo ci saranno le ultime esecuzioni. Fra gli “indiavolati” si trova anche un poliziotto che si era rifiutato di continuare con arresti arbitrari: di certo glielo aveva suggerito il demonio.

Le critiche ai processi crescono persino dentro la Chiesa puritana. Inoltre fra arresti e processi nessuno lavora più. Inoltre le accuse stanno chiamando in causa, oltre a donne di infima condizione sociale, anche signore “per bene” (cioè ricche) e qualche uomo altolocato: evidentemente è… inaccettabile. In questo clima inizia una de-escalation: a novembre le inchieste vengono sospese. Poi nuovi giudici esamineranno i casi delle 49 persone ancora detenute: 46 assoluzioni e 3 condanne a pene “minime”. Così Salem torna rapidamente a essere un luogo come altri, senza streghe o stregoni, senza adolescenti che trescano col demonio.

Questa breve ma sanguinosa paranoia collettiva lascia molti segni nella storia e nell’immaginario degli Stati Uniti. Dal romanzo «La lettera scarlatta» di Nathalien Hawthorne nel 1850 a «Il crogiuolo» di Arthur Miller, cent’anni dopo. L’opera teatrale di Miller va in scena nel 1953 e allude, senza ombra di dubbio, alla nuova “caccia alle streghe” contro i comunisti che è nota come maccartismo perché il senatore Joe Mc Carthy fu il suo scatenatore, caduto in disgrazia quando iniziò a mirare troppo in alto.

C’è chi ha ipotizzato che a Salem (come altrove) fra i molti meccanismi che scatenarono fobie e allucinazioni collettive vi fosse… la segale. O meglio un «pane maledetto» che produceva pazzia temporanea. Esiste un libro importante – ma purtroppo poco noto – che ci aiuta ad allargare il discorso indagando nei rapporti fra erbe, visioni, fame e rivolte, e cercando di capire come il potere gestiva droghe e stregoneria (anzi stregheria perché soprattutto di donne si parla) ora come valvola di sfogo ora come pretesto per reprimere. Persino distribuendo le droghe, regalandole quando occorreva. Questo libro è «Il pane selvaggio» di Piero Camporesi. Ne riproduco qualche passaggio (dal capitolo 13).

«E’ errato supporre che sia necessario arrivare al capitalismo ottocentesco […] per veder sorgere il problema della diffusione di massa dei derivati dell’oppio […] per neutralizzare il furore delle folle e ricondurle – attraverso il sogno – alla “ragione” voluta dai gruppi di potere. La guerra dell’oppio contro la Cina, le Black Panther “domate” dalla droga, il “riflusso” degli studenti americani ed europei […] sono gli esempi più comunemente usati […]. Anche l’età preindustriale ha conosciuto – seppur in maniera più imprecisa, rozza e “naturale” – strategie politiche alleate alla cultura medica, sia per smorzare i morsi della fame sia per contenere i furori della piazza. […] I tentativi più interessanti e le sperimentazioni più disinvolte si indirizzano verso la confezione di pani truccati, leggermente allucinanti e blandamente stupefacenti, come quel “pane papaverino” […] conosciuto dalla medicina galenica come ipnotico […] Meglio una città popolata da stupidi […] che una città sconvolta da tumulti e sollevazioni». Sembra piuttosto interessante no? Ma il libro va letto per intero, fra l’altro è scritto anche splendidamente.

Può darsi naturalmente che il caso di Salem non rientri fra quelli in cui la “segale cornuta” (o un altro «pane selvaggio») abbia giocato un ruolo.

Resta con ogni evidenza che le varie Chiese hanno per secoli perseguitato, con particolare accanimento, e ucciso le donne. Colpevoli ora di essere eretiche, ora streghe, ora assassine. La ragione di quest’odio delle Chiese (a gerarchia maschile) e dei loro complici contro le donne ha radici antiche e molte tappe dimenticate, anzi “scor-date” per rimanere in tema. C’era probabilmente un motivo in più, in certi periodi e luoghi, per accanirsi contro le donne: sono loro – le “signore delle erbe” – a possedere antichi saperi e una nuova, importante classe (quella dei medici) non tollera la loro concorrenza e per eliminare un “concorrente” non esita ad accusarle di essere streghe. E’ un discorso che sarà presto ripreso in blog.

(*) Ricordo – per chi si trovasse a passare da qui per la prima volta – il senso di questo appuntamento quotidiano. Dall’11 gennaio, ogni giorno (salvo contrattempi sempre possibili) troverete in blog a mezzanotte e un minuto una «scordata», di solito con 24 ore circa di anticipo sull’anniversario. Per «scor-data» si intende il rimando a una persona o a un evento che per qualche ragione la gente sedicente “per bene” ignora, preferisce dimenticare o rammenta “a rovescio”.

Molti i temi possibili. A esempio, nel mio babelico archivio, sull’8 febbraio avevo ipotizzato: 1232: bolla «Ille humani generis»; 1550: una delle molte “imprese” di Giulio III; 1587: muore Maria Stuarda; 1828; nasce Jules Verne; 1849: repubblica romana; 1887: Dawes Severalty Act; 1913: le suffragette distruggono la linea telefonica Londra-Glasgow (delle suffragiste inglesi si parlerà presto in questa rubrica); 1924: prima esecuzione col gas; 1957: muore John Von Neumann; 1962: 286 morti in una miniera tedesca; 1963: colpo di Stato in Irak; 1968: tre morti a Orangesburg; 1971: gli Usa invadono il Laos. E chissà, a cercare, quante altre «scor-date» salterebbero fuori ogni giorno.

Molte le firme e assai diversi gli stili e le scelte; a volte troverete post brevissimi, magari solo una citazione, un disegno o una foto. Se l’idea vi piace fate circolare le “scor-date” o linkatele ma ovviamente citate la fonte. Se vi va di collaborare mettetevi in contatto (pkdick@fastmail.it) con me e con il piccolo gruppo intorno a quest’idea, di un lavoro contro la memoria “a gruviera”. (db)

 

Redazione
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  • Per quella stessa logica erboristi erboriste sarebbero streghe. Conoscevo il caso Salem (ma anche quello ligure di Triora) ma non nei dettaglli: una tale rapidita’ conferma che di delirio collettivo si tratto’; lo strano, il diverso va sempre additato come da ricondurre alla mediocritas che e’ la base di ogni potere consolidato. E quello religioso piu’ degli altri perche’ pretende di controllare anche il pensiero e le coscienze.

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