Scor-data: 9 aprile 1948

Colombia: omicidio del leader liberale Jorge Elicér Gaitán ed esplosione del Bogotazo

di David Lifodi

Nel suo documentato e ancora attuale Colombia, il paese dell’eccesso (Feltrinelli, 2003), Guido Piccoli scrive che il Bogotazo “fu una delle più violente rivolte urbane del Ventesimo secolo, provocò ufficialmente, in soli tre giorni, 2585 morti”. Sempre al Bogotazo, che scoppiò il 9 aprile 1948 in seguito all’omicidio del politico liberale Jorge Elicér Gaitán, in molti attribuiscono l’inarrestabile ondata di violenza politica che persiste tuttora in Colombia, dagli enfrentamientos tra esercito e guerriglia ai costanti crimini commessi dai paramilitari fino alla sistematica eliminazione di attivisti per i diritti umani e sindacalisti.

In realtà, va sottolineato che il periodo storico immediatamente successivo al Bogotazo, in Colombia è denominato appunto La Violencia, l’insurrezione armata nelle città e nelle campagne contro il governo conservatore. Ad armare la mano di Juan Roa Sierra, l’assassino materiale di  Jorge Elicér Gaitán, fu l’oligarchia che mal sopportava il forte ascendente esercitato sulla popolazione colombiana dal leader liberale, impegnato a rivendicare la riforma agraria e la giustizia sociale.  Il 9 aprile 1948, quando la notizia dell’esecuzione di Gaitán si diffuse per le strade di Bogotá, si scatenò una vera e propria insurrezione contro il potere conservatore che, di fatto, aveva messo a segno il primo di una lunga serie di omicidi politici che ancora oggi, in Colombia, sono definiti con il loro vero nome: terrorismo di stato. Non è un caso che, tuttora, il Bogotazo rappresenti una delle maggiori insurrezione urbane dell’America Latina della prima metà del Ventesimo secolo. Non solo, contrariamente alla sua stessa denominazione di Bogotazo, la rivolta può a buon diritto essere definita come Colombianazo, poiché sorsero una serie di levantamientos spontanei in tutto il paese: tra le insurrezioni più violente quella di Barrancabermeja, dove il sindaco della città costituì una giunta rivoluzionaria. Inoltre, molti esponenti del Partito Liberale rifiutarono di consegnare le armi, sordi ai richiami alla pacificazione provenienti dai vertici del loro partito e da quello conservatore: tra loro il leggendario Manuel Marulanda, più conosciuto con il suo nome di battaglia, Tirofijo, che il 30 maggio 1964 costituì il primo fronte guerrigliero delle Fuerzas Armadas Revolucionarias de Colombia (Farc). Di fronte all’attivismo della base fece da contraltare l’opportunismo dei dirigenti del Partito Liberale, che cercarono di sfruttare l’assassinio di Gaitán come strumento di pressione per entrare a far parte del governo del presidente Mariano Ospina Pérez, alla guida del paese dal 1946 al 1950. Ancora più opportunista Carlos Lleras Restrepo, che prese il posto di Gaitán alla guida del Partito Liberale e, fin da prima della sua morte, non vedeva di buon occhio le sue posizioni progressiste. Proprio in quei giorni, a Bogotá, era in corso la Nona Conferenza panamericana: fu in seguito al Bogotazo che la guerra fredda irruppe in America Latina. Il segretario di Stato Usa George Marshall, che peraltro prese al volo il primo aereo per tornare in patria, invocò l’invio dei marines per riportare la pace nel paese, mentre la conferenza si concluse con la dichiarazione imposta dagli Stati Uniti in base alla quale “il comunismo internazionale, per sua natura antidemocratico, era incompatibile con la concezione della libertà americana”. L’Organizzazione degli Stati Americani (Osa), che ancora oggi in molti definiscono come “il ministero delle colonie degli Stati Uniti”, nacque dalle ceneri della Nona Conferenza panamericana, mentre i conservatori continuavano a praticare il terrorismo di stato. Non a caso i nueveabrileños, saranno a lungo perseguitati proprio dai governi conservatori che si alterneranno al potere fino al 1953. Eppure, erano gli stessi funzionari statunitensi ad essere convinti che Jorge Elicér Gaitán fosse stato ucciso dai conservatori, anche se, scrive ancora Guido Piccoli in Colombia, il paese dell’eccesso, con il passare del tempo fece strada anche l’ipotesi che il leader liberale fosse stato vittima del primo complotto organizzato dalla Cia in America Latina, sorta solo pochi mesi prima su iniziativa del presidente Usa Harry Truman. In un certo senso l’intelligence Usa fece le prove generali per il colpo di stato che, nel 1954, fece cadere il governo democratico di Jacobo Arbenz in Guatemala: in quel caso esistono le prove che il golpe fu condotto dalla Cia insieme al Pentagono e alla potente United Fruit Company. Se quel 9 aprile 1948 Gaitán non fosse stato assassinato, avrebbe incontrato anche un giovanissimo Fidel Castro, giunto nella capitale colombiana per un congresso studentesco.

Poco prima di morire, Gaitán disse che, se fosse stato ucciso, “in Colombia sarebbe scorso sangue nelle campagne e nelle città per ancora 50 anni”: purtroppo aveva ragione e la storia del paese sarebbe stata probabilmente diversa se fosse divenuto, come era probabile, il futuro presidente della Repubblica. Forse il futuro della Colombia sarebbe stato  migliore e non segnato dall’impunità di paras, oligarchia, macellai come l’ex presidente Uribe e affaristi come Juan Manuel Santos.

 

(*) Ricordo – per chi si trovasse a passare da qui per la prima volta – il senso di questo appuntamento quotidiano in blog. Dall’11 gennaio 2013, ogni giorno (salvo contrattempi sempre possibili ma sinora sempre evitati) troverete in blog a mezzanotte e un minuto una «scordata» – qualche volta raddoppia o triplica, pochi minuti dopo – postata di solito con 24 ore circa di anticipo sull’anniversario. Per «scor-data» si intende il rimando a una persona o a un evento che per qualche ragione il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna dimenticano o rammentano “a rovescio”.

Molti i temi possibili. Molte le firme (non abbastanza forse per questo impegno quotidiano) e assai diversi gli stili e le scelte; a volte troverete post brevi: magari solo una citazione, una foto o un disegno. Se l’idea vi piace fate circolare le «scordate» o linkatele ma ovviamente citate la fonte. Se vi va di collaborare – ribadisco: ne abbiamo bisogno – mettetevi in contatto (pkdick@fastmail.it) con me e con il piccolo gruppo intorno a quest’idea, di un lavoro contro la memoria “a gruviera”.

Ogni sabato (o quasi) c’è un riassunto di «scor-date» su Radiazione (ascoltabile anche in streaming) ovvero, per chi non sta a Padova, su www.radiazione.info.

Stiamo lavorando al primo libro (e-book e cartaceo) di «scor-date»… vi aggiorneremo. (db)

 

 

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