Scor-data: ancora sul 6 agosto 1959…

… prima pubblicazione di quel «Pasto nudo» dannato e condannato
di Fiorella Iacono (*)

«Il lettore non avvertito potrebbe essere disorientato per le caratteristiche particolari di questo libro e potrebbe rischiare di non comprendere la sua natura e rimanere scioccato per la brutalità con cui l’autore affronta certi aspetti della vita e della società moderna. Per queste ragioni è preferibile che le Illustri Librerie non espongano questo libro alla vista del pubblico e soprattutto che esso non sia venduto ai minorenni… “Le festin nu” è senza dubbio una testimonianza eccezionale sull’universo della droga, i suoi deliri, i suoi attacchi di panico e le perversioni…»: con questa lettera le Editions Gallimard, nel febbraio 1964 decidono di accompagnare la distribuzione in Francia del «Festin Nu» – ovvero «Naked Lunch» («Pasto Nudo») – di William Seward Burroughs, mettendo in allerta le librerie per i suoi contenuti scabrosi e vietati ai minori ma allo stesso tempo tessendone le lodi e annoverandolo fra la schiera dei capolavori della letteratura contemporanea americana o paragonandolo a scrittori francesi quali Jarry e De Lautremont (ovvero Isidore Lucien Ducasse).
Quella lettera seguiva di qualche anno la prima pubblicazione del romanzo, avvenuta in Francia il 6 agosto 1959 dalla piccola – quasi semiclandestina – casa editrice Olimpia Press, cui seguì quella statunitense del 1962, totalmente differente da quella francese.
Un romanzo controverso fin dai suoi esordi dunque, con una complessa e particolare storia fatta di rimaneggiamenti e diverse stesure. William Burroughs inizia a mettere insieme appunti, lettere, pensieri mentre è a Tangeri nel dicembre 1953: aveva sperimentato ogni tipo di droga ed era completamente dipendente dall’eroina. Erano pagine molto “disordinate” e anche il titolo continuamente indeciso:
«Interzone», «Word Hoard», poi «Naked Lust»… ma Allen Ginsberg interpretò male, in una lettera, la scrittura di Burroughs e intese «Naked Lunch»… Così la libidine scomparve dalla copertina.
«Il titolo significa esattamente quello che le parole dicono: “Pasto NUDO” – un attimo congelato quando ognuno vede cosa c’è sulla punta della forchetta».
Ma la storia di questo libro è ancora molto complicata: Burroughs andò a Londra per cercare di disintossicarsi; poi tornò a Tangeri, dove Paul Bowles, trovò le pagine gialle del manoscritto sparse sul pavimento e ricoperte di escrementi di topi; in seguito Jack Kerouac si offrì di battere a macchina le pagine sparse (domandandosi il perché di tante immagini di ragazzi impiccati: non lo so – rispondeva William – sono messaggi che mi arrivano da altri pianeti…); poi a Tangeri arrivarono Allen Ginsberg e Peter Orlowsky che lavorarono per alcuni mesi sulle pagine dattiloscritte di Kerouac…
Non fu facile rimettere in ordine tutte quelle pagine che condensavano anni di situazioni allucinatorie e malate, scritte per la maggior parte sotto effetto di morfina o eroina. Infine, come testimonia la lettera di Gallimard, non fu facile metter sul mercato un libro così dissacrante e di denuncia della società americana (infatti negli Usa fu per molto tempo rifiutato).
«Naked Lunch» è un mosaico di situazioni che si arrotolano su se stesse per tornare sempre allo stesso punto: ogni capitolo un viaggio compiuto da personaggi che incarnano alcune fra le tematiche più scabrose della società umana cioè razzismo, capitalismo, malattia psichiatrica, tossicodipendenza.
«Cerco di mettere a fuoco le parole… ma si separano in mosaici senza senso»: al di là delle letture diverse che si possono dare a questo romanzo, è interessante andare alla ricerca dello stile e delle tecniche di Burroughs, come le Permutazioni o il Cut-up, che sarà il centro della sua scrittura (e pittura in seguito) perché, pur nel labirinto di immagini e parole, la genialità del suo pensiero creativo è già presente e fa da “fil rouge” già qui, nel «Pasto Nudo».

(*) Nonostante le «scor-date» abbiano una regolarità quasi teutonica, ritardi al limite dell’impercettibile e un numero di errori (o di “doppioni”) vicinissimo allo zero, ogni tanto capita qualche piccolo pasticcio come due post sullo stesso tema. Ma è proprio un male? Quanto scrive qui Fiorella Iacono e quanto si può leggere nel post parallelo di Giulia Franchini sul 6 agosto 1959 a me sembrano due interessantissimi sguardi nel caleidoscopio burroughsiano… e, come prevedibile, a distanza di pochi secondi l’immagine è del tutto cambiata. In una parola: evviva.
Ricordo – per chi si trovasse a passare da qui per la prima volta – il senso di questo appuntamento quotidiano in blog. Dall’11 gennaio 2013, ogni giorno (salvo contrattempi sempre possibili) troverete in blog a mezzanotte e un minuto una «scordata» – qualche volta raddoppia o triplica, pochi minuti dopo – postata di solito con 24 ore circa di anticipo sull’anniversario. Per «scor-data» si intende il rimando a una persona o a un evento che per qualche ragione il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna dimenticano o rammentano “a rovescio”.
Molti i temi possibili. A esempio, nel mio babelico archivio, sul 6 agosto avevo, fra l’altro, queste ipotesi: 1221: muore san Domenico; 1492: Rodrigo Borgia è papa; 1881: nasce Fleming; 1890: prima sedia elettrica (era in blog l’anno scorso); 1922: nasce Balducci; 1937; nasce Monika Ertl; 1945: Hiroshima; 1948: legge Merlin; 1985: ucciso Cassarà; 1991: nasce il web e lo stesso giorno 20mila albanesi arrivano a Bari su una “carretta”; 2001: muore Jorge Amado (già in blog)…. E chissà a ben cercare quante altre «scordate» salterebbero fuori.
Molte le firme (non abbastanza forse per questo impegno quotidiano) e assai diversi gli stili e le scelte; a volte troverete post brevi: magari solo una citazione, una foto o un disegno. Se l’idea vi piace fate circolare le «scordate» o linkatele ma ovviamente citate la fonte. Se vi va di collaborare – ribadisco: ne abbiamo bisogno – mettetevi in contatto (pkdick@fastmail.it ) con me e con il piccolo gruppo intorno a quest’idea, di un lavoro contro la memoria “a gruviera”.
Ogni sabato (o quasi) c’è un riassunto di «scor-date» su Radiazione – ascoltabile anche in streaming – ovvero, per chi non sta a Padova, su http://www.radiazione.info.
Stiamo lavorando al primo libro (e-book e cartaceo) di «scor-date»… è un’impresa più complicata del previsto, vi aggiorneremo. (db)

Redazione
La redazione della bottega è composta da Daniele Barbieri e da chi in via del tutto libera, gratuita e volontaria contribuisce con contenuti, informazioni e opinioni.

  • Per una incredibile coincidenza proprio mentre in blog Fiorella Iacono “burroughs-eggia” scopro – con lieve ritardo – che ella medesima, proprio lei in persona, anagraficamente essa, indubitabilmente costei pubblica – con Mimesis – il libretto (56 pagine mooooooooooooooooolto illustrate per 5.90 euri) «William Burroughs PITTURA SPERIMENTAZIONE SCRITTURA» ovvero “da Blade Runner all’arte dello sparo”… e infatti una pistola campeggia in copertina. Ovviamente ne riparleremo presto in blog. (db)

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