Scor-data (o chissà): 9 marzo 1959

dove Antonio Fantozzi racconta di Barbie e di quello che sta dietro le vetrine (*)

Barbie

C’è chi odia la polizia perché ha preso una bastonata in piazza. C’è chi odia i cani perché è stato morsicato. La polizia e i cani sono la stessa cosa, hanno entrambi un padrone. Io sono stato bastonato e morsicato. I cani… È un mondo di cani. «La città e i cani» era il titolo di un romanzo. L’ho letto. Quando uscì ero più giovane e di sicuro con meno sciocchezze nella testa.

«Amores Perros» era il titolo di un film. L’ho visto. Quando uscì ero più vecchio e… Beh, le sciocchezze erano aumentate. La città è un canile. Ma no, in un canile stanno in gabbia e non ci sono merde in giro. Che poi le pesti. Ma va’ là, quella è merda benedetta e se la pesti porta fortuna. I padroni mi stanno sui coglioni. C’è la rima, allora è poesia. Meno male!

Sì, nel corso del tempo si erano dovute vincere molte resistenze, e un’idea diffusa e dominante refrattaria al cambiamento, e poi l’etica corrente e i pregiudizi della gente, anche. Vincere l’oscurità e permettere al progresso, al moderno, di farsi avanti era stata impresa dura, ma alla fine… Com’è che si dice? Chi la dura la vince, ah sì! Ma di cosa sto parlando? Di qualcosa di sicuro, e a modo mio. Ciò che segue è il resoconto fedele di una certa cosa capitata a un tale, non importa chi.

Questo tale era passato di lì ieri, però non c’era. Adesso però c’era. Aveva fretta però. Però era anche curioso. Di slancio entrò, e salutò il buongiorno. Anche l’uomo là dentro salutò.

«Posso? Un’occhiata?». L’altro assentì.

Ma guarda, pensò, questi giocattoli d’una volta. E poi la vide, dentro alla scatola originale, bionda e sorridente. Una vera poesia, una Barbie che teneva tra le braccia un… Ma pensa, lei era avanti anni sulla strada dei diritti civili e dell’uguaglianza tra gli esseri viventi, pioniera dell’amore liberato e paladina del mondo nuovo. Eccola qui con un levriero afgano, l’aristocrazia del mondo canino, così elegante, così signorile, così nobile d’aspetto, così… Così umano, sì. Se ne salvò una coppia sull’Arca di Noè, e se non era la volontà di Dio quella! E mentre usciva pensò a se stesso, e alla sua amata, e al matrimonio che l’aspettava tra qualche giorno. Tutto per merito di Barbie, quell’angelo di fanciulla. Se non ci fosse stata lei a tracciare la via, il suo amore sarebbe stato un triste supplizio clandestino, e guai se poi fossero stati scoperti! Ma poco alla volta, impercettibilmente, tutto era diventato possibile, e ora quello era il regno del si può. Le donne si sposavano con le donne, gli uomini con gli uomini, quelli di genere incerto con quelli di genere incerto, i fratelli con i fratelli e con le sorelle e le sorelle altrettanto, e ogni incrocio era possibile. E pensò al giorno in cui l’aveva incontrata, ai palpiti del cuore. Un amore a prima vista, un incontenibile afflato di pelle e pelo. Sì, lo so, è un’affermazione un po’ greve, ma è perché non voglio che ci siano dubbi sulla grandezza coinvolgente e sconvolgente del loro amore. Com’era bella, e nelle movenze felina persino. L’aveva conosciuta passando davanti a un salone di bellezza per animali esotici. Lei gli sorrideva da dietro la vetrina. Sì, fu davvero amore a prima vista. E infine venne il giorno del matrimonio. Lui era gonfio di felicità, e lei, diritta sui due piedi, bella come non mai, con il volto incorniciato dalle chiome fluenti e luccicanti, lanciava sorrisi all’umanità festante intorno a loro. Fu lo stesso vescovo a celebrare la loro unione, che si concluse con la promessa reciproca di fedeltà eterna. E il tempo passò, e la festa finì, e i novelli sposi raggiunsero casa loro, in campagna. E lei si sentiva affaticata. Tutto quel tempo in piedi, sulle due gambe, non era abituata. Aveva bisogno di distendersi, di sciogliere i muscoli, di lanciarsi in una corsa sfrenata incontro al tramonto, e lo fece. E lui la guardò correre via, a quattro zampe, bella come un sogno, una femmina di levriero afgano.

Una storia strana? E perché? Non sempre le cose sono come sembrano. Guardate l’Emilia, per esempio, che sembrava l’Isola Rossa e ora è infettata da tutte le mafie del mondo. La Mattel mise la Barbie sul mercato il 9 marzo del 1959. E ci fu davvero una confezione con un levriero afgano per corredo. E poi anche quel tale Nikolaus, detto Klaus, non era Babbo Natale, ah no! Lui era il Boia di Lione, e si chiamava Barbie anche lui.

(*) Come sa chi frequenta codesto blog ogni giorno – per due anni, cioè dall’11 gennaio 2013 all’11 gennaio 2015 – la piccola redazione ha offerto (salvo un paio di volte per contrattempi quasi catastrofici) una «scor-data» che in alcune occasioni raddoppiava o triplicava: appariva dopo la mezzanotte, postata con 24 ore di anticipo sull’anniversario. Per «scor-data» si intende il rimando a una persona o a un evento che per qualche ragione il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna deformano, rammentano “a rovescio” o cancellano; ma qualche volta i temi erano più leggeri ché ogni tanto sorridere non fa male, anzi.
Tanti i temi. Molte le firme (non abbastanza probabilmente per un simile impegno quotidiano). Assai diversi gli stili e le scelte; a volte post brevi e magari solo una citazione, una foto, un disegno… Ovviamente non sempre siamo stati soddisfatti a pieno del nostro lavoro. Se non si vuole copiare Wikipedia – e noi lo abbiamo evitato 99 volte su 100 – c’è un lavoro (duro pur se piacevole) da fare e talora ci sono mancate le competenze, le fantasie o le ore necessarie.

Abbiamo deciso – dall’11 gennaio 2015 che coincide con altri cambiamenti del blog, ora “bottega” – di prenderci un anno “sabbatico”, insomma un poco di riposo, per le «scor-date». Se però qualche “stakanovista” (fra noi o all’esterno) sentirà il bisogno di proporre una nuova «scor-data» ovviamente troverà posto in blog come accade oggi ad Antonio Fantozzi; la redazione però non le programmerà.

Nell’anno di intervallo magari cercheremo di realizzare il primo libro (sia e-book che cartaceo?) delle nostre «scor-date», un progetto al quale abbiamo lavorato fra parecchie difficoltà che per ora non siamo riusciti a superare. Ma su questa impresa vi aggiorneremo.

Però…

(c’è quasi sempre un però)

visto il “buco” e viste le proteste (la più bella: «e io che faccio a mezzanotte e dintorni?» simpaticamente firmata Thelonius Monk) abbiamo deciso di offrire comunque un piccolo servizio, cioè di linkare le due – o più – «scor-date» del giorno, già apparse in blog.

Speriamo siano di gradimento a chi passa di qui: buone letture o riletture

La redazione (in ordine alfabetico): Alessandro, Alexik, Andrea, Barbara, Clelia, Daniela, Daniele, David, Donata, Energu, Fabio 1 e Fabio 2, Fabrizio, Francesco, Franco, Gianluca, Giorgio, Giulia, Ignazio, Karim, Luca, Marco, Mariuccia, Massimo, Mauro Antonio, Pabuda, Remo, “Rom Vunner”, Santa e Valentina.

 

Redazione
La redazione della bottega è composta da Daniele Barbieri e da chi in via del tutto libera, gratuita e volontaria contribuisce con contenuti, informazioni e opinioni.

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