Scor-date… alcuni 17 maggio forse a venire

Oggi si cerca di ricordare il futuro, un bel gioco
di Dibbì (*)

Curiosamente nella fantascienza (intendo in quella che io ho archiviata con riferimento alle date “future”) ci sono ben tre 17 maggio interessanti anche didatticamente. Non fate caso alla «consecutio temporum» nelle frasi seguenti: parlare oggi di un libro sul futuro pubblicato in passato … rende piuttosto complicata la “concordanza” dei verbi persino a Severo De Pignolis (che è il mio alter ego precisino).
Il primo salto allora è al 17 maggio 2015. Fra un anno scopriremo – nella fiction – che noi umani siamo innocenti delle atrocità commesse in millenni. La colpa è dei Vitoni. Non vi dirò di più perché «Schiavi degli invisibili» è, fino al quarto capitolo, un susseguirsi di geniali colpi di scena: il bel romanzo di Erik Frank Russell è stato ristampato nel 2010 dall’editore Coniglio (purtroppo con la pessima introduzione dei fascistoidi Gianfranco De Turris e Sebastiano Fusco).
Interessante anche quel che accade alle ore 11 del 17 maggio 2051. Infatti nel romanzo di Barbara Paul – che Urania tradusse, nel 1980, come «Ragazza del 2051» ma il titolo originale era «Pillars of Salt» – Angie Patterson parte per la sua prima esperienza sessuale «per interposta persona». Siamo evidentemente nella logica dei viaggi del tempo e gli studiosi ritengono che per conoscere bene un’epoca sembra ragionevole (ma di certo Carlo Giovanardi non approverebbe) avere anche esperienze sessuali usando corpi “a prestito”. Nel romanzo seguono complicazioni, interessanti anche scientificamente, di vario tipo ma a me colpisce soprattutto la pedagogia sottintesa all’esperienza di Angie Patterson, 15 giorni nella mente e nel corpo di donne vissute in secoli precedenti. Con la stessa tecnica dei viaggi nel tempo (e nei corpi) nel romanzo i giovani vengono istruiti anche in altre materie, mentre gli adulti approfittano di analoghe escursioni principalmente per relax. Ma dove “vola” Angie? Medioevo? Preistoria? O, sia mai, Gomorra? Ben più vicino a noi, nel 1948.
Il 17 maggio 2157 è invece la data, sul diario di Margie, all’inizio di un racconto (fra i più celebri) di Isaac Asimov, «Quanto si divertivano». So di tante/i insegnanti che lo utilizzano in classe – magari in coppia con «Nove volte sette», sempre di Asimov, storia rivelatrice sui poteri della matematica – per ragionare sulla scuola del presente e quella del futuro. Perciò se già non li conoscete… vi invito a farne materiale didattico.
Per una curiosa coincidenza (o c’è una ragione “occulta” che io non intendo?) maggio è un mese molto amato da chi scrive fantascienza. Anche il famosissimo «L’ultima domanda» – già raccontato in questa rubrica – di Asimov inizia a maggio (il 21) mentre il 1 maggio 2088 partono i diari di viaggio di terrestri e marziani nel romanzo «Verso le stelle» di Joe Haldeman e il 15 maggio 2084 inizia «Korolev», geniale romanzo dell’italiano Paolo Aresi.
Per chiudere il cerchio vi dirò che il 19 maggio 2025 nel romanzo «La penultima verità» di Philip Dick si scopre che una delle guerre più sanguinose “in corso”… è una invenzione dei media, Rassicurante, fin troppo. Se degli orrori possiamo incolpare i Vitoni o i giornalisti, allora noi siamo sempre innocenti. Mi viene in mente una vecchia vignetta di Altan: «Mi chiedo chi sia il mandante di tutte le cazzate che faccio». Temo di sapere la sgradevole risposta.
(*) Questo post uscirà anche sulla rivista «Cem mondialità» dove ogni numero (da 25 mesi, capperi) firmandomi Dibbì curo le “scor-date”… nell’altra direzione, cioè il futuro. Sono favorito in questa difficile impresa da due fattori: la faccia tosta e un’ottima conoscenza della fantascienza (letteraria, quella filmica mi appassiona meno). Il senso di questo gioco? In primo luogo ricordarci che c’è un futuro, anzi sono molti e diversi: dipende anche da ognuna/o di noi se quel domani arriva davvero. Eraclito lo spiega così: «Chi non spera quello che non sembra sperabile non potrà scoprirne la realtà, poiché l’avrà fatto diventare, con il suo non sperarlo, qualcosa che non può essere trovato e a cui non porta nessuna strada». Poco dopo, Albert Einstein (a me piace pensare che era nella stessa classe di Eraclito, al banco dopo per esempio) aggiunge: «tutti sanno che quella cosa è impossibile, finché arriva uno sprovveduto che non lo sa e la inventa». Comunque chi passa in blog il martedì vedrà molta buona fantascienza da utilizzare anche pedagogicamente. Dibbì (invece di d. b.) per nostalgia dei tempi in cui, molti anni fa, sul quotidiano «il manifesto» Riccardo Mancini e io – firmandoci Erremme Dibbì – abbiamo giocato con la buona fantascienza.
Ricordo – per chi si trovasse a passare da qui per la prima volta – il senso di codesto appuntamento quotidiano in blog. Dall’11 gennaio 2013, ogni giorno (salvo contrattempi sempre possibili) troverete in blog a mezzanotte e un minuto una «scordata» – qualche volta raddoppia o triplica, pochi minuti dopo – postata di solito con 24 ore circa di anticipo sull’anniversario. Per «scor-data» si intende il rimando a una persona o a un evento che per qualche ragione il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna dimenticano o rammentano “a rovescio”.
Molti i temi possibili. A esempio, nel mio babelico archivio, sul 17 maggio avevo, fra l’altro, queste ipotesi: la «giornata internazionale contro l’omofobia»; 1229: Federico II entra a Gerusalemme; 1474: nasce Isabella d’Este; 1630: Milano contro gli Untori (ne «I promessi sposi»); 1682: nasce il pirata Black Bart; 1885: Geronimo fugge dalla riserva; 1906: moti “del formaggio” in Sardegna; 1929: arrestato Al Capone; 1944: bando di fucilazione firmato Giorgio Almirante; 1949: Maria Margotti uccisa a Molinella; 1973: bomba di Bertoli; 1974: stragi “inglesi” a Dublino; 1981: referendum aborto; 1997: Mobutu scappa; 2004: convenzione Stoccolma su gas in atmosfera… E chissà a ben cercare quante altre «scordate» salterebbero fuori.
Molte le firme (non abbastanza forse per questo impegno quotidiano) e assai diversi gli stili e le scelte; a volte troverete post brevi: magari solo una citazione, una foto o un disegno. Se l’idea vi piace fate circolare le «scordate» o linkatele ma ovviamente citate la fonte. Se vi va di collaborare – ribadisco: ne abbiamo bisogno – mettetevi in contatto (pkdick@fastmail.it ) con me e con il piccolo gruppo intorno a quest’idea, di un lavoro contro la memoria “a gruviera”.
Ogni sabato (o quasi) c’è un riassunto di «scor-date» su Radiazione (ascoltabile anche in streaming) ovvero, per chi non sta a Padova, su www.radiazione.info .
Stiamo lavorando al primo libro (e-book e cartaceo) di «scor-date»… vi aggiorneremo. (db)

Redazione
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