Scordata : 9 agosto 1942

a Kiev la “mitica” partita di calcio fra tedeschi e prigionieri guerra,

di Ismaele (*)

a questa partita fra la vita e la morte si è ispirato (solo ispirato) John Huston per “Fuga per la vittoria”, un’ “americanata” ben fatta, con un cast stellare, ma il film che racconta meglio la storia è “Két félidö a pokolban” (“Two Half-Times in Hell”), di Zoltán Fábridel 1963, difficile da trovare.

 

…La versione più affidabile e meglio documentata è quella di Andy Dougan, autore nel 2001 del libro Dynamo: Defending the Honour of Kiev. I nazisti organizzarono un campionato di calcio cittadino a fini propagandistici per rafforzare il proprio controllo sulla popolazione: Iosif Kordik, un imprenditore che era riuscito a farsi riconoscere lo status privilegiato di Volksdeutsche millantando cittadinanza austriaca, era riuscito ad assumere nella sua fabbrica di pane diversi ex giocatori della Dinamo e del Lokomotiv, creando una vera e propria squadra con le migliori stelle del calcio di Kiev.

Organizzatore e capitano carismatico della squadra era il portiere Mykola Trusevič e nell’FC Start – questo il nome della formazione – figurava anche l’ala Makar Hončarenko, che nel 1992 raccontò a una radio la sua storia, narrando di aver conservato la propria divisa e i propri scarpini all’arrivo dei nazisti: nazismo o comunismo, era sicuro che avrebbe avuto l’occasione per giocare a calcio. La Start partecipò al campionato infilando, grazie al valore dei suoi giocatori e nonostante la forma precaria dovuta alle ristrettezze della guerra, una lista ininterrotta di successi: ben presto diventò un talismano della città, ispirando la resistenza al regime nazista. Il destino del FC Start si scontrò contro il Flakelf, una squadra militare dellaWehrmacht mandata a Kiev con lo scopo di piegarsi. Il Flakelf perse 5-1 la partita del 6 agosto 1942 nei giorni in cui Stalin spronava l’Unione Sovietica a non fare nemmeno un passo indietro.

Tre giorni dopo la rivincita, ammantata nella leggenda, fu vinta di nuovo dalla Start per 5-3, nonostante le intimidazioni ricevute dai nazisti e il rifiuto di fare il saluto nazista prima dell’incontro. Il risultato, secondo quanto racconta Duggan, scatenò la repressione: i giocatori vennero arrestati nel giro di pochi giorni con l’accusa di far parte dell’NKVD, da cui effettivamente dipendeva la Dinamo. Mykola Korotkich, a differenza dei suoi compagni, non era un dipendente del ministero dell’Interno sovietico solo nominalmente: riserva della Dinamo negli anni ’30, era anche un ufficiale in servizio dell’NKVD. A lui furono riservate le torture più atroci della Gestapo, venti giorni ai quali non sopravvisse. Gli altri giocatori furono deportati nel campo di concentramento di Syrec. Tre di loro furono fucilati, sempre secondo quanto racconta Duggan, la mattina del 24 febbraio 1943. Tra di loro c’era il portiere Trusevič, morto nella sua divisa da gioco nera e rossa, unico indumento caldo in suo possesso…

da qui

 

…Quanto servirebbero ancora oggi uomini così, in questo tempo dove invece siamo ormai immersi in moltitudini di personaggi dalla coscienza assai flebile e adattabile alle circostanze più opportune…per sè stessi; questo sia nei politici di qualsiasi versante, che nella vita sociale. Veri e propri trasformisti etici e politici, in cerca di profitti ed interessi prima di tutto personali, che spesso coprono con un verbalismo anche radicale, solo miserie soggettive.

E allora ricordiamoli, scandiamo in un sussurro i loro nomi, anche se per noi sono anonimi, ma essi sono storia, storia grandiosa di semplici uomini, di bravi atleti, di semplici/ grandiose coscienze e immensi valori umani e morali. Uomini che cercavano solamente una vita semplice, laboriosa, in pace…ma con la dignità come fondamento. Semplici uomini che non volevano morire ma vivere, e solo con uomini così si può costruire un mondo più giusto e migliore per tutti.

…Mykola Trusevich…Olexei Klimenko…Mikhail Sviridovskij…Mykola Korotich…Fedor Tyutchev…Mykhail Putistin…Ivan Kuzmenko…Nikolai Makhinya…Pavel Komarov…Makar Goncharenko…Vladimir Balakin…Vasil Sukharev…Mikhail Melnyk…..HURA!!!

Come diceva J. London:

„ Di tutto questo resta di ciascuno, aver fatto passare la vita 
o l’aver vissuto e aver lottato in essa e per essa.
Questo sarà l’unico vero guadagno di essa, 
anche se si sarà perso l’oro della posta…
E non è poco signori. E’ molto….Per chi è libero dentro…

da qui

 

…Avrebbero potuto perdere con onore e portarsi a casa la pelle. Ma erano tutti troppo ucraini, troppo comunisti e troppo innamorati del pallone per permettere a quella squadra senza immaginazione e senza talento di battere la leggendaria Start. Andarono in vantaggio con tre gol uno dietro l’altro, ma tale era la pressione che, con l’aiuto dell’arbitro, i nazi riuscirono a pareggiare.

Nella ripresa la Start segna altre due volte. E poco importa se nell’intervallo un altro ufficiale tedesco, ancora meno accomodante, avesse fatto capire le conseguenze se la Luftwaffe avesse perso: la gente di Kiev li amava, sperava in loro e, con loro, in un mondo migliore.

Quando mancano dieci minuti alla fine Klimenko ci mette la sua firma, con q
uella serpentina e quell’affronto che fanno capire all’arbitro che è meglio chiudere lì quella partita. Che intanto la Start, nonostante le sofferenze e la malnutrizione della guerra, su quel campo non avrebbe perso mai….

da qui

 

(*) Ricordo – per chi si trovasse a passare da qui per la prima volta – il senso di questo appuntamento quotidiano in blog. Dall’11 gennaio 2013, ogni giorno (salvo contrattempi sempre possibili ma sinora sempre evitati) troverete in blog a mezzanotte e un minuto una «scordata» – qualche volta raddoppia o triplica, pochi minuti dopo – postata di solito con 24 ore circa di anticipo sull’anniversario. Per «scor-data» si intende il rimando a una persona o a un evento che per qualche ragione il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna dimenticano o rammentano “a rovescio”.

Molti i temi possibili. Molte le firme (non abbastanza forse per questo impegno quotidiano) e assai diversi gli stili e le scelte; a volte troverete post brevi: magari solo una citazione, una foto o un disegno. Se l’idea vi piace fate circolare le «scordate» o linkatele ma ovviamente citate la fonte. Se vi va di collaborare – ribadisco: ne abbiamo bisogno – mettetevi in contatto (pkdick@fastmail.it ) con me e con il piccolo gruppo intorno a quest’idea, di un lavoro contro la memoria “a gruviera”.

Ogni sabato (o quasi) c’è un riassunto di «scor-date» su Radiazione (ascoltabile anche in streaming) ovvero, per chi non sta a Padova, su www.radiazione.info .

Stiamo lavorando al primo libro (e-book e cartaceo) di «scor-date»… vi aggiorneremo. (db)

redaz
una teoria che mi pare interessante, quella della confederazione delle anime. Mi racconti questa teoria, disse Pereira. Ebbene, disse il dottor Cardoso, credere di essere 'uno' che fa parte a sé, staccato dalla incommensurabile pluralità dei propri io, rappresenta un'illusione, peraltro ingenua, di un'unica anima di tradizione cristiana, il dottor Ribot e il dottor Janet vedono la personalità come una confederazione di varie anime, perché noi abbiamo varie anime dentro di noi, nevvero, una confederazione che si pone sotto il controllo di un io egemone.

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