Scordate: scacchi, semi di mela, Terra in rosso…

«Cronaca di un massacro che i libri di storia non hanno raccontato» è il sottotitolo del film con cui, nel 1972, Florestano Vancini, ricorda la rivolta popolare di Bronte il 2 agosto 1860 contro le promesse mancate dei liberatori garibaldini. Fu co-prodotto dalla Rai e mai trasmesso.

Dopo 80 ore di contenzione, legato mani e piedi, alimentato solo con liquidi, nell’ospedale di Vallo Lucania la notte fra 3 e 4 agosto 2009 muore Francesco Mastrogiovanni; diranno i giudici se vi fu colpa e di chi. L’esperienza fa temere che le istituzioni totali (ricordate perché si chiamano così? Perchè non rispondono alle regole che il resto della società si dà) uccidano per abitudine, per trascuratezza, per arroganza.

«Ultimo giorno del dispotismo e primo dello stesso»: questa scritta, apparve secondo Eduardo Galeano («Specchi», Sperling & Kupfer, 2008) il 10 agosto 1809 su un muro di Quito mentre si celebra la liberazione.

Della libertà di stampa «non si avrà mai abbastanza orrore» scrive Gregorio XIV nell’enciciclica «Mirari vos» il 15 agosto 1823 dove condanna «il delirio del liberalismo» e la separazione fra Chiesa e Stato.

Nove gli immigrati linciati: erano italiani e accadde in Francia, ad Aigues-Mortes il 17 agosto 1893. Lo ricorda Enzo Barnabà nel libro «Morte agli italiani!» pubblicato da Infinito un anno fa. Il 18 agosto (ma del 1879) furono 5 le vittime in uno scontro tra forza pubblica e immigrati italiani in sciopero: accadde ad Eureka, nel Nevada.

Trovato un morto «sparato»: parte dal lontano 18 agosto 1936 un disco che non vedrà mai la luce. Ne parlano Brunetto Salvarani e Odoardo Semellini in «Terra in bocca: quando i Giganti sfidarono la mafia» pubblicato (con il cd censurato) da Il margine nel 2009.

Lo schiavo Nat Turner dà inizio a una sanguinosa rivolta, subito stroncata: è il 21 agosto 1831 e negli Usa gli Stati schiavisti e quelli abolizionisti si rimpallano le accuse.

Fra le molte «convenzioni di Ginevra» la meno citata è la prima: il 22 agosto 1864 nasce la Croce Rossa. Al suo “papà” (e primo Nobel per la pace nel 1901) Franco Giampiccoli ha dedicato l’anno scorso un bel libro, pubblicato da Claudiana: «Henry Dunant, il fondatore della croce Rossa».

Ogni anno, secondo quanto decretato da Onu e Unesco, si commemora la tratta: ma il 23 agosto in alcuni dei Paesi dove il vecchio schiavismo viene condannato con parole di fuoco molte persone vivono in condizioni di (nuova?) schiavitù.

In una curva, fra Oria e Torre Santa Susanna, nel brindisino, un furgone Transit sbanda: è il 25 agosto 1993. Tre donne muoiono: sono braccianti (Antonia e due Maria i loro nomi) che vanno a lavorare 11-12 ore per 23 mila lire. I “caporali” ci sono ancora ma ricattano donne e uomini con nomi più esotici; come allora, tanti fingono di non sapere… finchè un vecchio furgone non sterza bruscamente.

Karaoshi è la definizione giapponese per definire chi lavora troppo, sino a morirne. Casi niente affatto isolati nello scorso decennio tant’è che, il 27 agosto 1992, vengono aperti 347 centri medici per far fronte a questa “patologia”.

La sua casa a Recife aveva i muri sbrecciati per le raffiche di mitra ,a lui rifiutava di abitare nel palazzo vescovile: il 27 agosto 1999 muore Helder Camara, l’arcivescovo delle favelas. Spesso ricordava che «non c’è pace senza giustizia» e talvolta, con un tocco di ironia, aggiungeva: «se do da mangiare ai poveri dicono che sono un santo ma se chiedo chi li ha sfruttati e derubati subito mi chiamano comunista».

Il senatore Rockfeller consegna a Nixon (presidente degli Usa) un rapporto riservato secondo cui la Chiesa cattolica non è più un alleato affidabile, anzi lavora contro gli interessi Usa in America latina: è il 30 agosto 1969. Forse è colpa di quel Camara (e degli altri come lui, poi tacitati dal Vaticano) appena citato.

«La dama bianca», cioè Giulia Occhini, compagna di Fausto Coppi viene arrestata per adulterio: la data è il 9 settembre 1954, il luogo un Paese del Sud Europa.

Con un secolo (e più) di ritardo una legge italiana definisce la mafia «un’organizzazione criminale»: è il 13 settembre 1982.

Alle 9 del mattino si prepara l’impiccagione di Omar al Mukhtar, eroe della guerriglia libica contro i colonialisti italiani: è il 16 settembre 1931. Nel 1982 un film hollywoodiano, «Il leone del deserto», ne racconta le gesta: milioni di persone lo vedranno ma in Italia non sarà distribuito; quando alcune associazioni provano a proiettarlo la Digos, cioè la sezione politica della polizia, sequestrerà la pellicola.

Indagava sulla mafia e in particolare sui suoi legami con il fascista-golpista Junio Valerio Borghese: il 16 settembre 1970 a Palermo il giornalista Mauro De Mauro scompare per sempre.

Un segretario dell’Onu morì in un incidente aereo: stava volando sul Congo, il 17 settembre 1961, si chiamava Dag Hammarskjold, voleva fermare la guerra scatenata dalle compagnie minerarie contro il Congo appena divenuto indipendente. Fu sabotaggio a opera di killer belgi e statunitensi rivelano inchieste e documenti segreti decodificati; un paio d’anni fa un film (di Hans Rudiger Minow) provò a riaprire il caso… Ci credereste? Ha circolato pochissimo.

«La violenza contro le donne ci riguarda»: alcuni uomini italiani prendono la parola il 19 settembre 2006. Scarsissimo interesse dei media.

Secondo la Bbc «il più grande africano del 20° secolo» fu Kwame Nkrumah: era nato il 21 settembre 1909 ma l’anno scorso ben pochi si sono ricordati  del centenario.

San Bernardino tiene a Perugia una predica contro chi gioca a dadi, carte, scacchi «e simili cose»: è il 23 settembre 1425. per la cronaca solo nel 1609 la Chiesa toglierà la “condanna” degli scacchi.

Earth Overshoot Day. Il giorno in cui il nostro conto con la Terra va in rosso? E’ il 23 settembre 2008. Sembra interessante vero? E cosa ne sapete? Vogliamo parlarne? Ne scrivo io o fate voi?

Giannino «semi di mela» potremmo tradurre Johnny Appleseed, soprannome di John Chapman. Era nato (pare) il 26 settembre 1774 e passò la vita a piantare meli – non poche decine qua e là ma centinaia di migliaia ovunque – nelle regioni ancora inesplorate degli Stati Uniti. Perché lo fece? Forse c’entra qualcosa il nostro conto “in rosso” con la Terra (aveva intuito tutto con oltre 200 anni di anticipo?) o magari semplicemente Giovannino non amava quegli altri eroi fasulli “americani” – ma più celebrati di lui – che tagliavano alberi e ammazzavano bisonti.

Con 4 colpi di fucile e 2 di pistola la mafia ha ucciso un tipo che «rompeva i coglioni», un po’ come Peppino Impastato. Era un forestiero, si chiamava Mauro Rostagno, fu ucciso il 26 settembre 1988 ma ci sono voluti 20 anni (e soprattutto persone coraggiose, alcune delle quali di mestiere giornalisti e giudici) per avvicinarsi alla verità. A quando un processo?

Questa rubrica intende richiamare alla memoria eventi importanti ma scomodi
che si muovono sopratutto fra diritti e delitti. Esce sulla rivista "Cem
mondialità" (e qui in versione un po' allargata). 
 
Redazione
La redazione della bottega è composta da Daniele Barbieri e da chi in via del tutto libera, gratuita e volontaria contribuisce con contenuti, informazioni e opinioni.

  • Adoro questa tua rubrica. Grazie Daniele!

  • L’invito a parlare dell’Earth Overshoot Day (avevo scritto: fate voi? faccio io?) è stato parzialmente raccolto da tre persone: due che mi hanno mandato msg privati e una che -ohibò, poffarbacco, per centomila saette- mi ha telefonato. Vogliono saperne di più… Ma insomma devo fare tutto io? Nessuno mi offre una manina neanche se “provoco”? Va beh, ci tento.
    Allora il 23 settembre è la giornata mondiale (poco nota, ahinoi) che dovrebbe ricordarci “siamo in rosso”: calcolata dal Global Footprint Network, la principale associazione che misura l’impronta ecologica (sapete tutto … spero)indica il momento dell’anno nel quale l’uimanità inizia a consumare più risorse di quelle che la natura fornisce in modo rinnovabile. Insomma una settimana di settembre e poi tre mesi interi sperperiamo quel che la natura non può ridarci, andiamo oltre la bio-capcità del pianeta per dirla in termini rigorosi. Accadde per la prima volta nel 1989 dove – attenzione – però Earth Overshoot Day cadeva il 31 dicembre; da allora siamo scivolati al 23 settembre. Secondo le previsioni dell’Onu (stime e ipotesi che per quanto realistiche e prudenti possono migliorare… o anche peggiorare; dipende dalle nostre scelte) nel 2050 l’Earth Overshoot Day cadrà il 1 luglio. Quel giorno sarà chiaro che ci serve un altro pianeta per andare avanti… o detto in linguaggio meno rigoroso ma più chiaro continuando così la Terra difficilmente può “provvedere” a noi umani oltre il 2100.
    Spero di essere stato chiaro ma invito amici e amiche più “di scienza” (Andrea, Fabio, Liliana, Vincenzo per dirne quattro in ordine alfabetico) a intervenire, correggere, precisare, aggiungere, magari inviare articoli e/o suggerire libri, siti, link (db)

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