Se non vedo non credo

di Alessio Adamiano – fedorpavlovic@yahoo.it

Ad aprile 2010, per Chiarelettere, è uscito un libro molto interessante e attuale dal titolo “Pane e bugie”. L’argomento principale è il cibo, in particolare il modo ed i meccanismi utilizzati dai media in generale per condizionare e manipolare l’attenzione dei cittadini comuni su alcuni temi molto delicati come l’agricoltura biologica, gli organismi geneticamente modificati, l’utilizzo di pesticidi , i valori nutrizionali deglii alimenti e chi più ne ha più si affretti  a leggerlo.  L’autore si chiama Dario Bressanini ed è un ricercatore dell’Università dell’ Insubria (forse nel frattempo sarà riuscito ad accaparrarsi una cattedra, chissà); alcuni già lo avranno conosciuto attraverso le pagine del periodico scientifico “Le Scienze” , l’edizione italiana di Scientific American, oppure attraverso il sito del “Il Fatto Quotidiano” dove ha un blog in cui pubblica sporadicamente dei post molto interessanti. Il libro tratta di argomenti spinosissimi e di difficile inquadramento. Conciliare sostenibilità e biodiversità con il fabbisogno alimentare (di tutti, e non solo degli occidentali) è la sfida che noi e le generazioni dopo di noi dovranno affrontare. Ma con quali mezzi? Dobbiamo decrescere? (si … andate a dirlo alla Cina!) Dobbiamo coltivare meglio e di più? Dobbiamo preservare gli uccelli e le bestiole che abitano i nostri boschi e le nostre piantagioni? Cosa ci conviene fare? Quali tecnologie dobbiamo sviluppare? Sono sicuro di arrecare meno danno all’ambiente comprando solo verdura” bio”? E chi me lo dice che le piante tradizionali non siano tutte contaminate con pesticidi sintetici artificiali e per questo nocivi per la salute? Ma le piante “selvatiche” non hanno dei meccanismi di difesa naturali, non sintetizzano da sole dei pesticidi? E se ciò avviene, perché non si utilizzano comunemente nelle pratiche agricole? C’è differenza tra due molecole, una prodotta in laboratorio ed una prodotta “naturalmente”, che hanno la stessa formula chimica? Gli atomi hanno memoria? Cosa vuol dire sintetico? E cosa vuol dire naturale?

Se vi siete mai posti/e almeno due tra queste domande, allora vale davvero la pena leggere questo libro, anche se io stesso ero molto titubante in principio. E per un motivo molto sciocco.

Bressanini, a livello accademico, è autore di numerosi articoli scientifici aventi come oggetto di studi il comportamento di particelle subatomiche attraverso delle simulazioni numeriche, ottenute tramite una classe di algoritmi detti “Quantum Monte Carlo”. La prima cosa che ho pensato quando sono venuto a conoscenza di ciò, è stata: Ma cosa cribbio c’entri tu con l’agricoltura biologica, gli ogm e la chimica degli alimenti? Dopo aver tenuto lo sguardo fisso sul monitor del pc per qualche minuto, mi è tornata alla memoria una scenetta da me vissuta in prima persona. Ero in fila per visitare un museo con degli amici a Parigi, e tra di loro c’era un’amica di un’amica, come accade spesso. La fila era molto lunga e lasciava intravedere un certo margine di tempo per intavolare una discussione. In quel periodo mi ero molto appassionato  alla lettura di un altro libro, “Il Tao e la fisica” di Fritjof Capra (un fisico) e morivo dalla voglia di parlarne con qualcuno. Tra una chiacchiera e l’altra salta fuori che la ragazza in questione ha un dottorato in Filosofia della Scienza. Beh, appena ho nominato Capra ed il suo libro, ho avuto una reazione diametralmente opposta a quella che mi aspettavo: freddo. Neanche un po’ di curiosità. Io non sono uno sprovveduto e quindi ho pensato a tutte le possibilità, compresa quella di avere un alito pestilenziale ed anche un po’ di forfora, ma ho avuto la chiara percezione che lei non gradisse la mia intrusione nel suo campo di studi, nel suo mondo.

“Mi sa che voi Filosofi della scienza non amate in particolar modo gli scienziati che parlano di filosofia della scienza” le ho detto sorridendo.

“Già”

Dopo aver rievocato questo episodio ho deciso di prodigarmi nella lettura di questo libro, che mi ha fatto aprire gli occhi su un paio di cose. Il nodo centrale della questione che pone Bressanini non è l’eticità di una tecnologia o di una pratica economica, ma l’onestà intellettuale del divulgatore di informazioni. Fino a che punto giornali, riviste, associazioni, tv e santi patroni potrebbero spingersi nel giocare a manipolare le menti delle persone sulle più svariate questioni, facendo perno sulla loro ignoranza? E quanto è difficile, per individui alle prime armi o con una leggera infarinatura scientifica, costruirsi da soli un’idea su argomenti complessi e dibattuti, come il nucleare, ad esempio? Chi mi dice che il monossido di diidrogeno, una delle molecole più abbondanti in ogni sorta di cibo da noi ingerito, non sia cancerogeno? (Il monossido di diidrogeno è l’acqua, non abbiate paura). Quanto conviene, in termini di energie spese, di fatica intellettuale, sposare la tesi di qualcun altro, invece che provare a capire?

Alessio

2 commenti

  • …monossido diidrogeno…H2O…leggevo di una nuova serra,con una torre di raccolta dell’acqua “evaporata” dalle piante in essa coltivate:un ciclo chiuso,in fondo l’acqua è acqua,cioè,monossido diiidrogeno(una molecola do ossigeno,2 molecole di idrogeno)…solo che nell’acqua ci sono disciolti molti sali minerali,se noi bevessimo solo monossido dii….dopo un po’ di tempo cominceremmo a predere le forze,in quanto gli elementi e soprattutto i microelemonti fanno del mono…. un alimento…sappiamo che potremmo sopravvivere senza cibo anche settimane,ma senza acqua….zacchete in pochi giorni…allora dato che le piante evaporano acqua praticamente “distillata” il”segreto” quale è? reinterrare tutta la pianta dopo averne colti i frutti,e restituire al terreno gran parte dei sali minerali contenuti nella pianta che sono in massima parte rimasti nella parte considerata di scarto:pensate che i sali minerali contenuti nell’uva,che nel vino fatto in casa precipitano sul fondo della bottiglia e fanno inorridire gli slowfooddiani e i gamberi rossi,vengono eliminati dal vino con una “stabilizzazione tartarica(ovvero abbassando la temperatura al punto di congelamento che cambia a secondo della gradazione,eliminando il calcio ed il potassio ed altri minerali presenti che formano sali complessi con l’acido tartarico,i tartrati):bene,quando andate in farmacia e vi rubano 20 euri per il polase o altri “integratori ” minerali,sappiate che si getta via(ma le ditte del ramo vengono a prenderlo quasi facessero un piacere)ogni giorno tonnellate di sali minerali che poi pagate a peso d’oro alle ditte farmaucetiche…vi aspetto in cantina,portate un contenitore che vi regalo tanti di quegli”integratori “che ci andate avanti una vita…. e naturalmente si assaggia insieme la vendemmia 2010…eheheh Marco Pacifici Agronomo,Enologo.

  • Grazie per le informazioni Marco.
    Effettivamentre ci sarebbe molto da discutere sui benefici effettivi degli integratori alimentari e su quali alimenti potrebbero sostituirli in una dieta bilanciata.
    Questo potrebbe essee uno spunto per uno dei prossimi post.
    Grazie ancora.
    Alessio

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