SEICENTO COPIE
(Roba del Pabuda…)
della prima
prudente tiratura
di duemila e cinquecento
esemplari
del primo gran libro di Primo
sull’uomo,
sul campo di concentramento
e su quello e su questo
e sul se
ben seicento copie
rimaste invendute
andarono sommerse
alluvionate
nel sessantasei del novecento
in un buio magazzino
fiorentino
assieme ad altri volumi disparati,
tutti
in attesa d’un po’ attenzione:
quelle prime copie
erano le ultime rimaste
e il loro destino –
d’alluvionate, salvate,
ricuperate,
pagina per pagina
colla carta assorbente
e col fiato sciugate –
prova, riprova e comprova
quanto
la roba del Primo
dia sempre molto
da pensare
in materia d’umanità
e di scienze varie,
non solo chimiche:
in questo caso, a considerare:
le condizioni tremende
in cui stan messe
in ‘sto paese:
l’editoria, l’idrografia
e la meteorologia…
oltre che…
il cervello limitato di noi tutti,
s’intende!