Sì, viaggiare: nel Paese delle meraviglie (2) in compagnia…

… di Alice Liddel

una pillola di Fabrizio (Astrofilosofo) Melodia

Brutta abitudine la mia, quella di curiosare toccando dappertutto.

 

Anche in questo caso, la mia attitudine si rivela molto deleteria, allorquando, dopo l’intervista ad Alice Liddell riguardo alla sua esperienza nel Paese delle Meraviglie, toccando il grande specchio situato nella sua entrata, mi ritrovo in uno strano luogo, in aperta campagna, anche se strana.

Infatti essa è divisa in senso orizzontale da piccole siepi e in verticale da ruscelli.

Una gigantesca scacchiera, dove vengo informato che posso giocare come Pedina all’inizio e potrò diventare Regina in otto caselle.

Alice Liddell mi ha raggiunto inaspettatamente, probabilmente viaggia attraverso la dimensione del sogno, lei già Regina lo è, m’invita a giocare agli scacchi trasformisti.

“Corri più che puoi ora, che qui per mantenersi fermi bisogna essere maratoneti, infatti se noti è il paesaggio a cambiare”, mi urla Alice, che per l’età devo ammettere è una lepre.

“Attento che nel Paese dello Specchio anche il tempo scorre in varie direzioni, indietro compreso, se hai buona memoria puoi pure ricordare eventi futuri”, avvertimento giunto troppo tardi, fortunatamente però gli eventi futuri che visualizzo sono troppo fugaci per essere impressi nella mia mente, la solita sfortuna, visto che avevo vinto alla lotteria.

Finalmente io e Alice riusciamo a passeggiare tranquillamente, dirigendoci un po’ qua e un po’ là. In questo Paese dello Specchio, di cui parla Lewis Carroll nel libro “Attraverso lo specchio” (1871), discutiamo un po’ di tutto, in ordine sparso.

“La conosci l’usanza dei regali di non compleanno che hanno qui? Si possono ricevere regali per trecentosessantaquattro giorni, non uno soltanto! E puoi scegliere a che età smettere d’invecchiare, sempre per il fatto che qui il tempo semplicemente non esiste o procede in modo variabile a seconda di chi decida di farlo”.

Sono sempre più stupito e gli incontri che si susseguono non fanno altro che aumentare il crollo del mio già fragile equilibrio mentale: i gemelli Tweedledum e Tweedledee, Humpty Dumpty che sembra un grosso uovo, il Leone e l’Unicorno il quale prima d’incontrare Alice pensava che i bambini fossero esseri da favola.

Troppo belli i pezzi degli scacchi, incontriamo la Regina Rossa e la Regina Bianca, il gentile Cavaliere Bianco che rotola sempre giù di sella e il dormiglione Re Rosso, che dorme nel boschetto della quarta casella e sogna i viaggiatori del Paese dello Specchio.

“Meglio non svegliarlo, potremmo svanire come bolle di sapone! Vieni, andiamo avanti all’ottava casella, cosi potremo cenare in compagnia delle due Regine”, mi esorta Alice Liddell.

Le due sovrane sono gentilissime e la tavola è colma di prelibatezze, ma Alice mi fa cenno di non presentarmi al cibo, poiché costui è alquanto suscettibile e potrebbe anche mangiare me.

Improvvisamente tutto scompare, forse il Re Rosso si è svegliato con una fame indiavolata, dato che mi ritrovo nel mio letto e le prime luci dell’alba m’informano che potrei aver sognato tutto, sempre che non fossi davvero il sogno del Re Rosso, che sogna che io l’abbia sognato.

Semplicemente impossibile, vero?

redaz
una teoria che mi pare interessante, quella della confederazione delle anime. Mi racconti questa teoria, disse Pereira. Ebbene, disse il dottor Cardoso, credere di essere 'uno' che fa parte a sé, staccato dalla incommensurabile pluralità dei propri io, rappresenta un'illusione, peraltro ingenua, di un'unica anima di tradizione cristiana, il dottor Ribot e il dottor Janet vedono la personalità come una confederazione di varie anime, perché noi abbiamo varie anime dentro di noi, nevvero, una confederazione che si pone sotto il controllo di un io egemone.

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