Soccorso in mare negato: in corso prèsidi per…

chiedere alle istituzioni di fare il loro dovere

Il comunicato e le foto di «Veglie contro le morti in mare»

Questo è l’allarme lanciato ieri da Alarmphone

75 lives at risk ~50 miles off #Lampedusa. Our hotline was alarmed about a boat in distress with ~75 people on board. They are moving only slowly and have to face strong winds. We alerted authorities already one day ago, but so far no rescue has arrived. #DontLetThemDrown

Come preannunciato, gli aderenti alle «Veglie contro le morti in mare» si sono subito mobilitati e hanno raggiunto piazze e prefetture per chiedere che i 75 migranti vengano immediatamente soccorsi, come stabiliscono i princìpi della convivenza umana e le leggi internazionali: a Genova, Bergamo, Milano, Napoli, Cosenza, Palermo, Trieste, Roma e Madrid.

Contemporaneamente mail e messaggi sono stati inviati al presidente del Consiglio, ai ministri della Difesa, degli Esteri e dell’Interno: sono tutte persone direttamente responsabili di fornire soccorso.

«75 persone stanno annegando. Che fa, ministro? Non interviene?» si leggeva su uno dei cartelli

Se i soccorsi continueranno a essere negati, i presidi proseguiranno.

La foto in alto è del presidio genovese. Trovate le fotografie di altre città a questo link https://www.facebook.com/Mediterranearescue/posts/939344503353441

Ministro Giovannini:

Ministro Guerini

Ministro Di Maio

Ministra Lamorgese

Presidente Draghi

75 persone attendono soccorso da 23 ore a 50 miglia da Lampedusa!

Il 17 novembre alle ore 23.00 è stata segnalata un’imbarcazione di migranti in difficoltà al largo di Sabratha. Le autorità sono state allertate il 18.11 alle 16,21 quando era ancora in zona SAR libica. Dalle 22.30 abbiamo avuto la sua posizione nella SAR maltese e abbiamo allertato le autorità italiane e libiche. L’ultima posizione è stata rilevata a 50 miglia da Lampedusa. Le autorità si rifiutano, come sempre, di dare ogni informazione

Ogni elementare principio di umanità e tutte le leggi, nazionali ed internazionali impongono di soccorrere i naufraghi e di accompagnarli in un porto sicuro.

Vi chiediamo semplicemente di rispettare quei princìpi e quelle leggi.

 75 persone stanno per affogare o essere riportate nei lager libici

– noi cittadini sappiamo che lei è informato/a

– sappiamo che mezzi e strumenti per soccorrere ci sono

– basta una sua semplice indicazione e tra due ore quelle vite saranno al sicuro

– che fa, signor ministro, interviene?

Noi cittadini sappiamo che  se quelle vite andranno perse, è perché non si vuole salvarle, non perché non si può.

Siamo nelle piazze e nelle case, seguiamo i fatti in tempo reale, le chiediamo di intervenire, di SOCCORRERE di fronte alle piazze italiane ed europee che sono scese in piazza a chiedere e pretendere il salvataggio di chi è in pericolo, in mare e di assegnare loro un POS.

Rita Giacomini, per le veglie contro le morti in mare

 

I PRESIDI IN CORSO

Genova sotto la prefettura, largo Eros Lanfranco
Torino- Piazza Arbarello
Bergamo – Piazza Matteotti
Milano – Piazza della Scala
Trieste – piazza della libertà
Roma – Piazza Esquilino
Napoli – Piazza Plebiscito
Cosenza – piazza 11 settembre
Madrid – ambasciata italiana
I presidi proseguiranno a staffetta ad oltranza, fino a che l’imbarcazione non verrà soccorsa
Per saperne di più:
https://www.youtube.com/watch?v=SoBwDczxtsw
https://www.facebook.com/Le-Veglie-contro-le-morti-in-mare-108403021503985
scrivi a: leveglie21@gmail.com
info: Rita Giacomini 3922770522, Luciana Negro 3400569516, Norma Bertullacelli 3473204042

Redazione
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Un commento

  • Norma Bertullacelli

    Sea Watch ci ha comunicato che i migranti per cui si erano mobilitate le “Veglie contro le morti in mare” , che si trovavano al largo di Lampedusa, sono stati soccorsi. La conferma è arrivata dopo una serie di informazioni molto confuse, anche perchè pare che un’altra barca sia naufragata di fronte alla Libia. La gioia per un salvataggio è perciò limitata dalla notizia che non tutte le vite sono state salvate…
    Gli/le aderenti alle “veglie contro le morti in mare” si ripromettono di continuare a scendere in piazza ogni volta che verrà negato ai migranti il doveroso soccorso, segnando a dito le persone che avrebbero il dovere di soccorrere: il presidente del consiglio, la ministra degli interni, il ministro degli esteri, il ministro della difesa. Contattateci via mail o via facebook: molte città sono scese in piazza tra ieri ed oggi (Bergamo, Napoli, Roma, Trieste, Madrid, Palermo, Genova…) Potete unirvi ai gruppi già esistenti o crearne uno nella vostra città

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