Sparite-sparate: gli italiani tornan topi

I – Meglio Nerone dell’algebra

Se proprio non si trova un abaco celtico, teniamoci i numeri romani; meglio una matematica scomoda che farci colonizzare dagli extracomunitari. O no?

 

II – Le parole figliano

Fate accoppiare pazzia e razzismo ed esce razzia. Dite che esiste già e significa…? Ah, è proprio quello che sta accadendo: pazzia politica e razzismo ignorante provano a far razzia (di notizie, numeri, buon senso, diritti…).

 

III – Razzie europee e locali

Adrio. I Rom di Sarkozy (e di Maroni). Mentre l’Europa sui diritti dei rom attacca la Francia, pochi si ricordano che a Milano (un po’ sotto Parigi) nel 2010 vi sono stati 130 sgomberi di nomadi (o presunti tali), oltre 300 se il conteggio parte dal 2007. L’assessora romana Laura Marsilio dichiara (XVI settembre) che chi nasce in Italia da stranieri resterà per sempre non italiano; richiesta di spiegazioni su cosa sia l’italianità la suddetta si offende.

 

IV – Altre razzie in forma di quiz

Se alcuni libici in mare sparano (per errore?) a pescatori italiani si troverà un ministro (e di quale Paese?) pronto a dire: «un errore, pensavano fossero clandestini»?

 

V – Anche i razzismi figliano

«Gay, gli nega l’affitto» in settembre un episodio a Roma. A Molfetta, sempre settembre, niente parco-giochi per il bimbo down (pochi giorni prima un episodio analogo a Gardaland). Fine mese in Ciociaria: aggrediti due gay inglesi. Quasi nelle stesse ore un assessore all’istruzione (ma forse i giornali hanno scritto male, sarà alla “distruzione”) di Chieri spiega che i disabili disturbano e dunque bisogna buttarli fuori dalle scuole dei normali. Poi c’è il parlamentare Ciarrapico che per offendere Fini lo invita a mettersi un copricapo ebreo e il prof Moffa che nega esserci stato un Olocausto. In ottobre si indaga anche su una docente che avrebbe detto (lei nega) esser meglio quando i disabili li si buttava dalla rupe Tarpea.

 

VI – Sindaci del Sud

A forza di parlar male dei sindaci leghisti magari ci si distrae su quelli sudisti. E invece c’è la giovane Pasqualina Straface, «prima cittadina» a Corigliano Calabro e da sempre contro gli immigrati che finisce accusata per «concorso esterno in associazione mafiosa». Ancora. Il sindaco di Castel Volturno non vuole una lapide per i sei migranti africani uccisi il 18 settembre 2008. Dice il sindaco (senza un appiglio) che erano spacciatori e aggiunge – un tipico delirio di Lega e dintorni – che “sotto il peso della immigrazione finiremo come gli Indiani d’America”. Se ne deduce che la camorra dev’essere una roba senegalese e che le nigeriane guidate dal generale Custer stanno assediando gli Apache della Campania. Molti giornalisti scrivono che il sindaco si chiama Scalzone senza specificare, tanto che i maligni (ce ne sono sempre) potrebbero ipotizzare si chiamasse Marco Antonio, da cui le iniziali Ma che effettivamente davanti al cognome Scalzone sarebbero da evitare; però pare che il sindaco all’anagrafe faccia solo Antonio e dunque… Il IX settembre due righe su alcuni giornali per informare che un immigrato senegalese a Napoli viene ferito a pistolettate da due persone a volto scoperto.

 

VII – Fattarelli?

Quasi solo le cronache locali si accorgono che il XI settembre nel reggiano (a Fabbrico) due italiani prima insultano pakistani che pregano, poi assaltano un “kebab”. Due stranieri reagiscono, gli italiani si rifugiano dai carabinieri che nel dubbio arrestano tutti, aggrediti e aggressori. Sono fattarelli o l’applicazione (magari inconsapevole) della linea politica di un ministro o due?

 

VIII – Un burqa a Latina

I bambini si spaventavano perchè quella donna accompagnava il figlio all’asilo (di Latina) con il burqa. Proteste, discussioni, articoli e lei lo ha tolto. A volte alcuni problemi si risolvono più facilmente di come certi giornalisti e politici pensino. Resta una questione (e non è piccola): quel vestito limita la salute e la libertà di una donna: ci interessa?

 

IX – Pensare si può

D’accordo sono due voci («Il fatto» e «il manifesto») quasi sempre fuori dal coro. Però era stimolante ascoltarle lo stesso giorno, il XIX settembre. Sul primo Furio Colombo spiegava, con grande efficacia, perchè le scelte anti-rom sono razzismo e c’è poco da inventarsi sofismi. Sull’altro quotidiano Alex Santino Spinelli (un rom italiano che è musicista e docente universitario) ragionava che «l’integrazione è come l’amore, si fa in due» e spiegava come «il becero assistenzialismo e la mobilità coatta» siano un mix esplosivo che ha seminato illegalità nei campi rom e nasconderlo non aiuta a cercare la soluzione. Sono due pezzi di una stessa analisi. Ma a molti demagoghi analisi piace zero. Sempre che pensare si voglia… potrebbe essere utile discutere, punto per punto, anche il lunghissimo intervento di Giuliano Amato («Il sole-XXIV ore» pure del XIX settembre). In attesa di approfondire («cosa vogliamo, cosa va fatto») magari ci si potrebbe tenere sull’ovvio (o tale dovrebbe essere): «la direttiva Ue c’è e va rispettata mentre in Italia manca una legge ad hoc».

 

X – Più leghisti si può

Mi stupisco per lo stupore (vero?) dei leghisti. Se abitare un po’ più a Nord garantisce essere meno “brutto, sporco e cattivo” ovvio che gli svizzeri vedono nei lombardi e piemontesi solo terroni e marocchini che delinquono e «ci» rubano il lavoro; anzi – come dicono i manifesti apparsi a Locarno in settembre – come «topi che ci rubano il formaggio». Ratti eravano e per alcuni siam rimasti.

 

XI – Santorso prima di Modena

Sul «Corsera» (del XXX settembre) si poteva leggere la drammatica storia di Samia, sequestrata dal marito perchè studiava l’italiano, maltrattata, violentata. La donna è riuscita a fuggire e a Santorso (nel vicentino) ha trovato chi l’ha aiutata. Pochi giorni dopo a Novi, nel modenese, un’altra donna che si è ribellata al marito-padrone è stata uccisa mentre la figlia “ribelle” è stata ridotta in fin di vita dal fratello. A partire dalla tragedia di Novi alcune donne – italiane e straniere – hanno scritto un documento (che potete leggere su codesto blog, in data 4 ottobre) per domandare a tutte/ di non aspettare il peggio per aprire gli occhi.

 

XII – Cattive notizie

Mentre finisco di scrivere questa rubrica, ad Adro le scritte private (però pagate con i soldi di tutti) di un partito sono sempre lì nella scuola pubblica. Neanche l’arrabbiatura di Napolitano, presidente della Repubblica mi pare, ha ottenuto concreti esiti. Altre cattive notizie – per esempio da Montecchio Maggiore o da Gavardo nel bresciano – confermano il mobbing delle istituzioni locali per rendere difficile o impossibile la vita ai migranti.

 

XIII – Ma anche buone notizie

Racconta «La stampa» (XVI sett) a Settimo Torinese si lavora, con successo, per una felice integrazione dei rom. Informa il «Corsera» (XVIII stesso mese) che uno dei candidati del Pd alle primarie del sindaco, Valerio Onida, è contrario alla schedatura dei rom. Riferisce «La repubblica» (del XXII settembre) che secondo la Corte di cassazione non è reato apostrofare come «razzisti» i poliziotti che travalicano i loro poteri; la storia si riferisce alle proteste di un italiano, VI anni fa a Firenze, per il trattamento inflitto a due senegalesi. Qualche giornale a fine mese informa che la Digos ha arrestato due naziskin per un’aggressione omofoba (in maggio). Negli stessi giorni, ancora a Milano, la Casa della carità, il Centro ambrosiano della solidarietà e il Consorzio Farsi Prossimo dichiarano che sui rom fuorilegge è Maroni e dunque non gli obbediranno; ma anche il prefetto e il cardinal Tettamanzi poi spiegheranno che il ministro ha torto. Proteste degli immigrati (per le follie della “sanatoria” ma anche per il razzismo): a fine settembre nel bresciano, in ottobre a Castelvolturno (povero M. Scalzone). Ci sono anche giudici che credono nei diritti umani e dunque rinviano a giudizio poliziotti per vari reati (in particolare sfruttamento della prostituzione) contro persone migranti o confermano che se si dà un “bonus bebè” vale per tutti i residenti non solo per chi sta lì da secoli… magari a far danni.

 

10 – C’era, e per ora c’è

Fra le buone notizie: è ancora in vigore l’articolo 10 (numeri arabi) della Costituzione: rileggiamolo ogni tanto perché sempre da qui si riparte. Per gli immigrati e per noi stessi. Se non ora quando? Se non iniziamo noi chi? Anche l’intelligenza e il coraggio sono contagiosi.

 

SOLITA NOTA

Notizie sparite, notizie sparate. Certezze, mezze verità, bufale, voci. Questa rubrica esce sulla rivista “Come solidarietà” e prova, a ritmo mensile, a recuperare e/o commentare quel che i media tacciono e/o pompano (oppure rendono incomprensibile, con il semplice quanto antico trucco di de-contestualizzarlo) su migranti, razzismi e dintorni..

 

Redazione
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