«Star Trek» alla Nasa: si sperimenta sul …

motore a curvatura. In Italia si tagliano i fondi all’Infn e alla scienza

di Santa Spanò

 

 

«Spazio, ultima frontiera. Eccovi i viaggi dell’astronave Enterprise durante la sua missione quinquennale, diretta all’esplorazione di strani, nuovi mondi, alla ricerca di altre forme di vita e di civiltà, fino ad arrivare laddove nessun uomo è mai giunto prima»: si aprivano con questa frase gli episodi della serie televisiva di fantascienza «Star Trek» e noi sognavamo di viaggiare nella galassia infinita, in un universo fantascientifico guidati dal focoso capitano James Tiberius Kirk, di muoverci a velocità warp curvando lo spaziotempo. Eravamo proiettati al 2063, a quel lancio di prova del 5 aprile che segnava la nascita del primo motore a curvatura del pianeta Terra costruito dal dottor Zefram Cochrane. Mentre noi balzavamo dal divano al frigorifero a fattore 9.6 per non perdere la scena, la Terra incontrava Vulcano e il signor Spock entrava nelle nostre case con la stessa disinvoltura con cui la vicina (sarebbe stata senza dubbio una “romulana”) bussa alla porta per chiedere dello zucchero.

A quasi 50 anni di distanza da quella memorabile prima puntata, al Johnson Space Center della NASA a Houston, come in una sorta di «Ritorno al futuro», l’antenato del dott. Cochrane sta studiando la possibilità di costruire il motore a curvatura del 2063.


 

Harold G. White davanti al suo apparato sperimentale (Foto Le Scienze – Cortesia NASA)

 

A cavallo fra scienza e fantascienza il fisico Harold G. “SonnyWhite «ha assemblato in laboratorio un apparato sperimentale progettato per creare piccole distorsioni nello spazio-tempo, il tessuto flessibile dell’universo. Se avesse successo, potrebbe infine portare allo sviluppo di un sistema in grado di generare una bolla di spazio-tempo deformato intorno a un veicolo spaziale. Invece di aumentare la velocità della nave, il motore a curvatura altererebbe lo spazio-tempo lungo il suo percorso, permettendo così di eludere le leggi della fisica che impediscono i viaggi più veloci della luce. Una simile nave spaziale potrebbe superare le enormi distanze tra le stelle in poche settimane». (scientificamerican.com)

 

Harold G. White

 

Abbiamo bisogno più che mai di grandi sfide, di proiettare le nostre speranze nello spazio, soffocati come siamo dall’incapacità di evolverci, da questa realtà di continue sassaiole fisiche e mentali improntata al conflitto e allo svilimento di ogni forma di dialogo. Siamo ancora qui a brandire la clava cercando di rosicare denaro e rincorrere plateali visibilità.

Quando il bambino era bambino” sognava di fare l’astronauta, oggi sogna di fare il calciatore, di superare il provino di «Amici», di conquistare la pedana della velina e crescendo di conquistare il trono di «Uomini e Donne».

Quando il bambino era bambino” guardava «Star Trek» e il suo equipaggio inter-razziale muoversi nel mezzo stellare a caccia di nuove culture, oggi guarda anche lui quanti GB ha disposizione prima che la velocità di navigazione venga ridotta, quella del cellulare s’intende.


 

L’equipaggio dell’Enterprise

 

Mentre siamo qui a fare tagli e a sbarcare il lunario, arroccati a sistemi di sviluppo obsoleti, seduti su arrugginite giostrine girevoli, mi solleva sapere che degli scienziati credono fortemente in un sogno. Già la sonda NASA Voyager 1, lanciata nel 1977, sta viaggiando nello spazio interstellare, ma la sua velocità richiederebbe 100.000 anni prima di raggiungere un sistema ipoteticamente abitabile; la sfida di Harold White e degli scienziati legati al progetto ha l’ambizione di costruire una navicella che superi la velocità della luce.

I vincoli della teoria della relatività di Einstein vengono aggirati da White, capo del programma di propulsione avanzata al Johnson Space Center della Nasa, richiamando le teorie di “un altro fisico, il messicano Miguel Alcubierre, che nel 1994, pubblicò un articolo dal promettente titolo «The Warp Drive: Hyper-Fast Travel Within General Relativity» (Il motore a curvatura: viaggi iper veloci all’interno della relatività generale).


 

Rappresentazione della curvatura; si notino la contrazione dello spaziotempo (prima e dopo l’astronave) e la bolla di curvatura che racchiude il mezzo (da Wikipedia)

 

Nel trattato Alcubierre conferma che nessuno corpo può viaggiare a velocità superiori a quelle della luce ma lo spazio si può contrarre ed espandere a qualsiasi velocità. Un’astronave dotata di motore a curvatura potrebbe quindi “piegare” lo spazio circostante accorciando le distanze ma muovendosi comunque localmente a velocità inferiori a quelle della luce. E quindi senza violare le teorie di Einstein.

Secondo Alcubierre «in un paio di settimane di viaggio si potrebbe così raggiungere Alpha Centauri, distante dalla terra 4,3 anni luce». (Rebecca Mantovani per Focus.it)

Mentre ci manganelliamo per la Tav e dalla prima pietra posta nel 1962 per la realizzazione della Salerno-Reggio Calabria sono trascorsi più di 50 anni (e a oggi è ancora un viaggio senza fine con un costo “previsto”, ma non prevedibile, di 9 miliardi di euro – lo riportano alcune fonti – circa 18 mila miliardi delle vecchie lire, ripeto mila miliardi) il presidente Barack Obama ha richiesto per la Nasa 17,46 miliardi di dollari per l’anno fiscale 2015, ripeto per la Nasa.

 

Lavori sulla SA-RC

 

Che dire? Il nostro metro sono le cifre superluminari destinate a coprire la breve distanza fra la tasca e il conto corrente di… lascio alla vostra fertile immaginazione. 

Basti pensare che agli applausi e ai complimenti a Fabiola Gianotti, la fisica italiana che guiderà il Cern si fa seguito con i tagli all’Infn (Istituto nazionale di fisica nucleare), la punta di eccellenza della ricerca italiana, con una riduzione annua di 24,3 milioni di euro. Il processo per migliorare l’efficienza e l’efficacia della spesa pubblica, lo Spending review, se da un lato rottama la ricerca e i ricercatori, sa che altri “scienziati” vanno sostenuti per l’efficace contributo che hanno dato, danno e daranno al nostro futuro. Per esempio…

 

Il sogno di un viaggio interstellare in “motoretta”

 

Per esempio… corrispondiamo ogni anno una cifra di 170 milioni di euro per i vitalizi, ossia assegno fino alla tomba. E finisce in tasca a chi è stato anche per pochissimo consigliere regionale (a questa cifra, destinata solo ai consiglieri regionali, dovete sommare quella dei vitalizi a tutta la restante pletora di politici…) senza che abbia raggiunto i limiti anagrafici, stabiliti dalla legge per tutti gli altri comuni mortali, per l’accesso alla pensione. Parliamo dei nuovi baby pensionati, qualcuno è appena cinquantenne. Sono i figli del privilegio… E il Lazio dà anche il vitalizio agli assessori non eletti perché la parità di trattamento non può essere messa in discussione. Privilegio chiama privilegio… Già perché, finora, i vitalizi si cumulano ad altri redditi. Per non farsi mancare nulla. (Ri.it – Economia & Finanza)

A noi resta la lunga distanza di un sogno.

«Hanno scoperto una nuova realtà: il sogno come vita, perché quando questo si concretizza diventa più importante dell’esistenza stessa. Tutto perde valore: amori, affari. Non è più necessario organizzare la propria vita, né lavorare per mantenerla. Basta sognare e tutto diventa facile e bello come tutti hanno sempre desiderato.» («Star Trek»)

Warp speed, mr. Sulu”

 

Santa Spanò
Diceva Mark Twain: "Ci sono due momenti importanti nella vita: quando nasci e quando capisci perché". E io nacqui. Sul perché ci sto lavorando, tra la bottega, il mio blog http://lasantafuriosa.blogspot.it/ e... il resto ve lo racconto strada facendo.
Dimenticavo, io sono Santa!

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