Stoner – John Williams

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Il libro della vita di un uomo, uno destinato a fare il contadino (povero), ma i casi della vita lo fanno studiare e andare all’università, e, come direbbe Robert Frost, “questo ha fatto tutta la differenza”.

Timido e capace, sceglie la sua strada e si laurea in letteratura e riesce a diventare professore nella stessa piccola università di provincia dove ha studiato.

Arriva anche l’amore, se così si può chiamare, una figlia, un altro amore, lotte di potere e di meschinità, dalle quali Stoner deve solo difendersi.

Una vita appartata, laterale, senza mai fare del male a nessuno, due amici ai quali vuole bene, e poi alla fine del libro leggerete delle pagine che non dimenticherete facilmente.

Non sempre tutto è spiegato, bisogna immedesimarsi, si capirà, de possibile, di più.

A me ha colpito (e commosso) il rapporto con i genitori, i nostri genitori.

Se vi volete male e non volete soffrire neanche un minuto lasciate perdere Stoner, ignoratelo.

 

inizia così:

William Stoner si iscrisse all’Università del Missouri nel 1910, all’età di diciannove anni. Otto anni dopo, al culmine della prima guerra mondiale, gli fu conferito il dottorato in Filosofia e ottenne un incarico presso la stessa università, dove restò a insegnare fino alla sua morte nel 1956. Non superò mai il grado di ricercatore, e pochi studenti, dopo aver frequentato i suoi corsi, serbarono di lui un ricordo nitido…

http://stanlec.blogspot.it/2015/09/stoner-john-williams.html

redaz
una teoria che mi pare interessante, quella della confederazione delle anime. Mi racconti questa teoria, disse Pereira. Ebbene, disse il dottor Cardoso, credere di essere 'uno' che fa parte a sé, staccato dalla incommensurabile pluralità dei propri io, rappresenta un'illusione, peraltro ingenua, di un'unica anima di tradizione cristiana, il dottor Ribot e il dottor Janet vedono la personalità come una confederazione di varie anime, perché noi abbiamo varie anime dentro di noi, nevvero, una confederazione che si pone sotto il controllo di un io egemone.

7 commenti

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