«Storie di clima»

Gianstefano Ancarani sul libro di Roberto Barbiero e Valentina Musmeci

Ragionando di riscaldamento globale, la prima cosa da evitare è di parlarne al futuro: è già in atto e, oltre al clima stesso, sta cambiando direttamente la vita di milioni di persone e indirettamente quella di tutte le altre.

In questo libro – Ediciclo editore, 2020, 18 euro, 206 pagine – Roberto Barbiero (climatologo e divulgatore scientifico) e Valentina Musmeci (scrittrice e fotografa) raccontano storie di donne e uomini in ogni parte del mondo, testimoni nelle loro comunità degli effetti dei cambiamenti climatici, mettendo in campo risorse diverse per cercare soluzioni per vivere meglio o almeno per sopravvivere.

Le testimonianze raccolte sono il sunto di un viaggio iniziato in Italia, passando per Patagonia, Argentina, Messico, Spagna, Croazia, Marocco, Uganda, Libano, Nepal fino ad arrivare in Vietnam. Ovunque l’attività dell’uomo nei secoli ha inevitabilmente introdotto modifiche nell’ambiente terrestre e marino e, conseguentemente, sul clima. Alla luce di questi stravolgimenti viviamo nell’Antropocene, ovvero l’era nella quale è l’umanità a provocare i cambiamenti nella vita della Terra.

Questi racconti di vite in prima linea nella lotta per proteggere il nostro pianeta (da noi stessi) ci portano a riflettere su due aspetti del cambiamento climatico: il primo è che essi non rimangono confinati solo agli aspetti ambientali ma riversano le loro conseguenze negli aspetti sociali, economici e politici della nostra società; il secondo – ed è quello che ha spinto molti governi a sottoscrivere l’accordo di Parigi nel 2015 – è che le politiche a difesa del clima e l’abbandono dei combustibili fossili non sono una perdita economica ma un investimento per il futuro che produrrà più lavoro, maggior benessere e migliori condizioni di vita.

La riflessione che Roberto Barbiero e Valentina Musmeci ci portano è che per tornare indietro è troppo tardi ma siamo ancora in tempo per cambiare direzione, individuando pratiche di resilienza ai cambiamenti climatici: adottare metodi agricoli che, richiedendo meno risorse e producendo meno emissioni di gas serra, siano più sostenibili per i piccoli agricoltori; favorire la coltivazione di colture che meglio resistano al caldo e alla scarsità d’acqua; sviluppare pratiche low carbon per ridurre le emissioni di gas serra. Su questa strada si gioca la scommessa per un futuro davvero sostenibile: il futuro si può cambiare incrociando le nuove tecnologie con le conoscenze tradizionali per comprendere più in profondità la natura. La via maestra è fatta da azioni di contrasto e di miglioramento del sistema economico, culturale e sociale. Noi siamo la causa dei cambiamenti climatici, ma possiamo anche esserne la soluzione.

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