STRAGE VIAREGGIO: CONDANNATI I VERTICI DI RFI

da Radio Onda d’Urto

Moretti si deve dimettere”. È la richiesta che giunge dall’associazione delle vittime e dei familiari della strage di Viareggio, “l’assemblea 29 giugno – il mondo che vorrei”, a seguito della sentenza di ieri in cui sono stati condannati i vertici di Ferrovie e i manager delle aziende che dovevano revisionare i carri del treno merci esploso il 29 giugno 2009 provocando 32 morti.

Oggi i familiari hanno tenuto una conferenza stampa per esprimere una posizione ufficiale sulla sentenza di ieri: “il sistema ferroviario del trasporto merci pericolose tanto in Italia quanto in Europa è stato riconosciuto responsabile delle gravissime inadempienze e omissioni” hanno commentato riservandosi nuove valutazioni dopo le pubblicazioni della sentenza, ma annunciando che chiederanno all’accusa di ricorrere in appello.
Sempre le vittime e i famigliari della strage chiedono anche all’allora amministratore delegato di RFI Moretti di dimettersi dall’ analogo ruolo che ricopre in Leonardo Finmeccanica e a tutti gli imputati di rinunciare alla prescrizione, che incombe in appello per alcuni dei reati riconosciuti in primo grado.

Dalla conferenza stampa sentiamo Riccardo Antonini Ascolta 

Riccardo Antonini è stato un ferroviere per tutta la vita, sempre impegnato sul fronte sicurezza, come sindacalista della Filt-Cgil.
Per la sua competenza ha prestato gratuitamente la sua consulenza tecnica a favore delle famiglie delle vittime della strage di Viareggio (29 giugno 2009) nell’incidente probatorio iniziato nel marzo 2011.
Rete Ferroviaria Italiana – Rfi, una delle quattro società in cui è stata scorporata Ferrovie dello Stato sotto la direzione di Mauro Moretti (ex segretario della Filt Cgil!) – ha considerato quella consulenza gratuita un “conflitto di interesse”, equiparando di fatto il rapporto di lavoro a un legame tra complici in un reato. Quindi lo ha licenziato, a un anno dalla pensione, e il processo per il reintegro è ancora in corso.

Martedi 31 gennaio

Condanne in primo grado per la strage ferroviaria di Viareggio del 29 giugno del 2009. Provocò la morte di 32 persone. Il tribunale di Lucca, dopo cinque ore di camera di consiglio e sette anni e sette mesi dai fatti, seppur dimezzando le richieste dei PM ha condannato 23 persone per reati diversi ma tutti legali a quella strage. Spiccano tra le condanne quelle dei vertici di RFI: condannati a 7 anni Mauro Moretti, assolto però come AD di Fs, e 7 anni e 6 mesi Michele Mario Elia.

Condannati anche i manager delle Gatx, la società tedesca proprietaria del carro deragliato azienda responsabile della manutenzione dei carri cisterna. Assolti 8 dei 33 imputati per non aver commesso il fatto e anche Soprano come ex dirigente di Fs. Esclusa la responsabilità per illecito amministrativo anche di Ferrovie dello Stato Spa, di Fs Logistica, di Cima Riparazione. Rimane quella di RFI.

I reati contestati erano di disastro ferroviario colposo, omicidio colposo plurimo, incendio colposo, nonché violazione delle normative sulla sicurezza.

Alla lettura della sentenza si è alzato un tiepido applauso da parte dei familiari delle vittime, che in mattinata in corteo avevano raggiunto il locale del polo fieristico alla periferia di Lucca trasformato in aula di giustizia insieme ad una rappresentanza dei familiari delle vittime del traghetto Moby Prince, i ferrovieri della storica rivista “In Marcia” e un gruppo di ultras del Viareggio calcio.

Il timore è quello della prescrizione: Per questo primo grado i termini sono stati rispettati, ma c’è la possibilità che possa scattare in appello per alcuni dei reati, come quello di incendio colposo e lesioni colpose.

Vi proponiamo i commenti a seguito della sentenza:

Abbiamo sentito a caldo di Valentina associazione familiari delle vittime “Assemblea 29 giugno”. Ascolta o scarica

Ci ricostruisce la giornata Mario attivista del cantiere sociale versigliese. Ascolta o scarica

Il commento di Riccardo Antonini, ferroviere licenziato dalle RFI  per aver offerto la propria consulenza alle famiglie delle vittime della strage di Viareggio. Il processo per il reintegro è ancora in corso. Ascolta o scarica

La sentenza di oggi mostra quanto chi si batte per un trasporto sicuro e sostenibile afferma da tempo: mentre si spendono miliardi di euro per grandi opere distruttive ed inutili, come il Tav, la rete ferroviaria e una bomba ad orologeria da mettere in sicurezza.

Claudio Giorno del Movimento No Tav della Val di Susa.

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alexik

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