Stragi, sindaci, leghisti e altre inezie

Un’altra puntata di “sparite-sparate” (*)

 

I – Di che razza sono i numeri?

L’uso in questa rubrica dei numeri romani è sarcasmo verso chi vorrebbe liberarci della multiculturalità (antica quasi come il mondo e necessaria come l’acqua) e perciò anche dei numeri arabi.

II – Un mese tipico?

Dall’ultima rubrica son passati XXX giorni o poco più. Ci sarebbero molte notizie (non tutte “brutte”) da cercare o “interpretare”. Ma «sparite-sparate» sarà invece più breve del solito per lasciar spazio ai tre post che trovate in queste pagine (**).

III – Naufragi e bestie

Marco Travaglio ha scritto su «Il fatto quotidiano» (era il XXII settembre ma purtroppo l’analisi vale per analoghe occasioni, presenti e future): «”In cinque giorni, ottocento migranti annegati” informa Il corriere della sera». E il suo amaro commento è: «E tutti a piangere per mamma orsa». Che i giornalisti dedichino spesso più “partecipazione” agli animali che agli stranieri non è una battuta ma la verità.

IV – Nigeriani, kosovari… e Ue

E infatti i media non si sono interessati granché a Raphael Godwin, nigeriano di XVIII anni che per sfuggire alla polizia (aveva un provvedimento di espulsione pur se non era un criminale) è morto a Firenze calandosi da una finestra. Oppure ai kosovari Mustafa Neomedim (XXXVIII anni) e Avdyli Valdet (XXVI anni) che a Molini Girola, vicino Fermo, sono stati uccisi a fucilate dall’italiano Gianluca Ciferri perché chiedevano gli stipendi arretrati. Ma neanche un rapporto del Greta (Group of experts on action against trafficking human beings) – organismo del Consiglio d’Europa che si occupa di nuove schiavitù – avvince i nostri media che così “non si accorgono” delle molte bacchettate che Greta tira all’Italia per la tratta delle colf e la «giustizia inefficiente». Quanto al pakistano Khan Mohamed Shandaz se alcuni italiani (nel quartiere Torpignattara di Roma) lo hanno pestato e ucciso, il tono generale di giornalisti e commentatori è che «tira una brutta aria»… per colpa degli stranieri. E di notizie così – dove gli immigrati sono vittime – ce ne sono quasi ogni giorno ma “spariscono” appunto. Consiglio la lettura del rapporto «Cronache di ordinario razzismo. Terzo Libro Bianco sul razzismo in Italia» di Lunaria che «racconta le discriminazioni e le violenze razziste quotidiane che attraversano i comportamenti sociali, i discorsi della politica, gli interventi delle istituzioni e i messaggi dei media, grazie all’analisi di 2566 casi di discriminazioni e violenze razziste documentati in un database on-line fra il primo settembre 2011 e il 31 luglio 2014». Lo si può scaricare gratuitamente da qui: http://www.lunaria.org .

V – Commemorazioni e ipocrisie

Un anno dopo la strage di Lampedusa, il III ottobre, ufficialmente si sono piante le vittime e in Parlamento si è proposta «la giornata della memoria dei migranti» ma intanto nelle stanze della politica italiana (e in parte europea) si discuteva su come rendere più blindata l’Europa. Ovvero? In due parole lo spiega Amnesty International: «La mancanza di azione dell’Unione europea ha contribuito ad aumentare il numero di morti nel Mediterraneo. L’operazione Mare Nostrum unico intervento a favore dei profughi». Ma purtroppo Mare Nostrum sembra destinata a sparire. L’unica buona notizia (tutta da verificare quando si passerà dalle chiacchiere ai fatti) è la disponibilità del Pd e perfino di Berlusconi a una legge che parzialmente riconosca lo «jus solis»; vedremo se è fumo.

VI – Altri razzismi

Sul fronte dell’omofobia due novità e una conferma. C’è aria di una legge (al ribasso) per il riconoscimento delle «unioni» ma mentre il Parlamento rimanda ogni azione intanto alcuni sindaci (Bologna, Roma e non solo) trascrivono nei loro registri i «matrimoni gay», celebrati all’estero, iniziativa simbolica ma potente. La conferma è che il ministro Alfano minaccia crociate mentre episodi di violenza omofoba o di “mobbing” si ripetono un po’ dappertutto in italia non c’è una legge contro la violenza omofobica). Gli altri razzismi – contro le donne, chi è «brutta/o» oppure grassa/o – fanno notizia solo se, come a Napoli, un ragazzino muore per uno “scherzo” cioè un tubo d’aria compressa infilatogli fra le chiappe.

VII – Sì, la Lega c’è…

ma l’anti-Lega non sembra pronta. Una manifestazione leghista (ma con tutta l’estrema destra ben presente e gradita) contro i migranti riempie Milano il XVIII ottobre. Una brutta notizia soprattutto perché in tempi di crisi indirizzare la rabbia verso i “soggetti deboli” (i migranti in questo caso) ci riporta a un triste passato e impedisce di vedere i veri colpevoli. Notizia ancora più cattiva è l’assenza di una risposta massiccia dei partiti democratici e di gran parte della sinistra che anzi spesso scimmiotta e «supera» la Lega come nella notizia del sindaco di Borgaro Torinese. (***)

VIII – Padova

Il sindaco leghista Massimo Bitonci vuole impedire agli africani di entrare a Padova senza certificato medico, ovviamente «per Ebola». Cito ciò che ha “risposto” Rom Vunner sul mio blog: «Il sindaco è l’autorità sanitaria locale e può emanare ordinanze per emergenze sanitarie o di igiene pubblica. […] Interessante. Forse il sindaco non sa che Padova è fra le città con la maggiore concentrazione di polveri sottili d’Europa. Già, l’inferno di tangenziali che sono state realizzate ha portato la città e chi ci vive a soffocare. Questo primato ci fa guadagnare qualche centinaio di morti e migliaia di malati cronici l’anno. Purtroppo nessuna ong patinata pare interessata a promuovere campagne su questo. Nessun quotidiano è interessato a mostrare i lazzaretti in cui questi malati concludono i loro giorni. Così nessun opinionista ne fa cenno. Sarà un caso che tra le 30 europee più inquinate, 17 siano italiane? I profughi fanno paura, non per le malattie, non perché richiamano il nostro passato ma principalmente perché ci avvisano sul nostro futuro».

IX – Viaggio nelle nostre paure

Sotto questo titolo «La stampa» del XXI ottobre riportava un interessante inserto preparato con altri V quotidiani europei («El Pais», «Guardian», «Gazeta», «Suddeutsche Zeitung» e «Le monde»). Si parlava di migranti partendo da paure motivate ma anche da allarmi esagerati, invitando a cercare «risposte razionali e strumenti di comprensione». Alcuni articoli erano, secondo me, condivisibili; discutibili altri. Con molte omissioni e un esagerato eurocentrismo ma comunque una base interessante per discutere. C’è un grosso «ma». So per certo che gli altri trecentosessantaquattro giorni dell’anno uno di quei VI quotidiani («La stampa») quasi sempre semina paure, appunto a colpi di «sparite-sparate». Basta un giorno l’anno per salvarsi l’anima?

10 (numero romano) – Finchè c’è lei...

la Costituzione, qualche speranza c’è – anche in questi brutti tempi – ma bisogna difenderla e applicarla. A partire dall’articolo 10 (numeri arabi sì). Questa rubrica chiude sempre così: un richiamo all’Italia migliore ma soprattutto un impegno a non arrendersi a quella peggiore.

(*) Notizie sparite, notizie sparate. Certezze, mezze verità, bufale, voci. Questa rubrica prova a recuperare e/o commentare quel che i media tacciono e/o pompano (oppure rendono incomprensibile, con il semplice quanto antico trucco di de-contestualizzarlo) su migranti, razzismi, meticciato, intercultura e dintorni. E’ stata pensata per «Come solidarietà» dove per qualche anno è uscita a ritmo mensile e poi (con la crisi della rivista) più saltuariamente. Le puntate precedenti si possono vedere qui in blog.

(**) I tre box usciti su «Come» sono post pubblicati già in questo blog: quello di Giuseppe Faso su Borgaro Torinese; quello dell’Aizo sul falso rapimento; e il racconto di Lucia Pepe sugli sbarchi e la bambina chiamata “Ebolina”

(***) Vedi il post di Giuseppe Faso e successivi commenti.

 

 

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