Sulle ali della parola ferita di Mariella Mehr

di Sandro Sardella

« .. Duri promemoria di sofferenza. Annotazioni lucidissime

strappate all’inaccettabile. .. » .. così Anna Ruchat chiude

l’intensa postfazione al libro «San Colombano e attesa» di

Mariella Mehr ( Effigie edizioni – Milano – 2010 ).

Sferzanti le brucianti domande poste all’inizio della suddetta

postfazione: «Quanto dolore può sopportare un essere umano?

C’è una dose per ciascuno? Una quantità per la vita? Oltre

quale soglia la persona si spezza? Oltre quale produce grande

letteratura? E come mai qualcuno si spezza producendo grande

letteratura? ..» .. (il pensiero corre ad Artaud .. Alda Merini ..

Paul Celan … )

 

Poesia sul filo di lama sospesa su abissi senza fondo .. nel

dopoguerra la persecuzione degli zingari in Svizzera ..

orfanatrofi ed ospedali psichiatrici .. l’attività politica e

giornalistica per denunciare “Kinder der Landstrasse” .. la

sterilità indotta dopo la nascita del figlio .. il riscatto della

letteratura .. l’andarsene dalla Svizzera .. col marito in

Toscana .. l’isolamento .. la quasi completa cecità dovuta

agli elettroshock .. nel reparto alcolisti dell’ospedale di

San Colombano .. le nuove poesie .. (scritte in tedesco e

tradotte da A. Ruchat) ..

 

Versi strazianti visionari .. un fuoco di S. Antonio .. dove la

parola esplode & freme alta …………

 

 

San Colombano

 

Restaurano facciate

e cortili

ma agli umani viene la muffa

per troppa follia.

 

Buongiorno il grido esce

alle sette da tutte le gole,

come se la sceneggiatura

l’avesse scritta Artaud.

 

Espulsi dal mondo caracolliamo

tra cose fugacemente inventate;

una presa di dolore e di rabbia,

eppure se ci radono la testa

non ce ne accorgiamo più.

 

Controluci.

Boscambuli senza incertezze

sovraesposti tra gli alberi.

 

Essere uno di questi alberi,

irrevocabilmente circondato di luce

le radici che affondano nella terra,

perché nessun ramo mi abbandoni

 

e il cuore senza dita

abiti nella chioma.

 

 

Autrice di numerosi romanzi, quattro raccolte di poesia

e diverse opere teatrali, Mariella Mehr è nata a Zurigo

nel 1947 e vive da molti anni in Toscana. I suoi libri

tradotti in italiano sono «Silviasilviosilvana» (Guaraldi

1995), il romanzo «Il marchio» (Tufani 2001) e – presso

le edizioni Effigie – «Labambina» (2006) e le poesie

«Notizie dall’esilio» (2006) e «San Colombano e attesa» (2010).

 

PICCOLA NOTA

Trovate qui – “labambina”… senza nome di Mariella Mehrin data 1 settembre 2006 una mia recensione (db)

 

Redazione
La redazione della bottega è composta da Daniele Barbieri e da chi in via del tutto libera, gratuita e volontaria contribuisce con contenuti, informazioni e opinioni.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *