Bolivia: tra Morales e Arce vince la destra

Il conflitto interno al Mas – Movimiento al Socialismo, il partito di governo, è scoppiato definitivamente lo scorso agosto. La disputa tra l’ex presidente Evo Morales e l’attuale, Luis Arce, ha assunto toni sempre più aspri che si ripercuotono all’interno dei sindacati e al Congresso, dove il partito si è diviso tra evistas ed arcistas. L’opposizione ringrazia e guarda con

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Bolivia: perché adesso a sinistra tacciono?

Il duro atto d’accusa di Itzamná Ollantay – nei confronti di indianisti, indigenisti, ambientalisti e femministe, di coloro insomma che, da sinistra, criticavano Evo Morales quando era a Palacio Quemado, senza peraltro preferire i golpisti (come è ovvio) – farà sicuramente discutere. A pochi giorni dalle presidenziali che, ci auguriamo, possano sancire la vittoria di Luis Arce e del Mas, il

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La maledizione dell’abbondanza/2

Conversazioni con Alberto Acosta (*) [A questo link la prima parte dell’intervista a cura della Associazione Bianca Guidetti Serra.] [Ass.BGS] Negli ultimi 15 anni in America Latina sia i governi progressisti  – compresi i “Socialismi del XXI secolo” – sia i governi classicamente neoliberisti hanno intensificato l’estrazione di risorse primarie, principalmente petrolifere, minerarie e agroindustriali. I governi progressisti hanno accompagnato

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I golpisti si impadroniscono della Bolivia

Lo avevano promesso e lo hanno fatto. Fondamentalisti religiosi, esponenti dell’ultradestra, i comitati civici parafascisti dell’Oriente boliviano già prima delle presidenziali avevano detto pubblicamente che avrebbero tolto di mezzo Evo Morales. Certo, dopo aver perso nel referendum del febbraio 2016, il presidente boliviano non avrebbe dovuto ricandidarsi. Tuttavia, questo è un colpo di stato, con buona pace di chi ritiene

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