Memorie dei dannati della terra

di Alexik (*)   “Là, dov’era più umido fecero un fosso enorme e nella roccia scavarono nicchie e le sbarrarono alzarono poi garitte e torrioni e ci misero dei soldati, a guardia ci fecero indossare la casacca e ci chiamarono delinquenti infine vollero sbarrare il cielo … non ci riuscirono del tutto altissimi guardiamo i gabbiani che volano”. (Sante  Notarnicola, Galera. Favignana

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Per farla finita con il carcere

di Sandro Moiso (da Carmilla on line) Liberare tutti i dannati della terra, prima edizione Lotta Continua 1972, ristampa 2015 reperibile presso le librerie di movimento, pp. 256, € 5,00 C’è stata una stagione fortunata in cui, parafrasando un romanzo americano di qualche anno fa, “ogni cosa era illuminata”.1 La coscienza di classe formatasi direttamente nell’esperienza delle lotte rendeva tutto

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L’anima e il muro

di Alexik “Se vi dovesse succedere di finire in carcere, guardate cosa c’è nelle celle. Sappiate che per ogni cosa che vedete, il fornelletto, il libro, la penna … è stato pagato un prezzo”. Nel prezzo, le vite di Gerhard Coser, Marcello Mereu, Enrico Delli Carri, bruciati vivi a vent’anni in una cella, durante una protesta del luglio 1970 a

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