The Look of Silence – Joshua Oppenheimer

di Ismaele (*),

dopo The act of killing Joshua Oppenheimer continua la sua magnifica ossessione,

raccontare dello sterminio di un milione di persone in Indonesia nel 1965.
(per un ripasso veloce di quella storia si può leggere Noam Chomsky, qui).
mentre “The act of killing” faceva parlare i carnefici, in “The Look of Silence”il centro sono le vittime, Adi, il fratello minore di Ramli (assassinato peggio di un animale), e i genitori, il padre ormai pronto a morire, e la madre ancora stravolta da quella perdita irrimediabile.
Adi cerca i carnefici, e li trova.
mentre nel primo film i carnefici, davanti agli amici e alla macchina da presa, erano dei vanagloriosi e orgogliosi del compito di boia svolto “per la patria”, qui i carnefici sembrano vacillare, davanti a una persona, Adi, coinvolta in quella storia, che chiede loro conto del loro operato.
gli assassini e i macellai sono orgogliosi del loro lavoro all’ingrosso, quando ogni vittima ha un nome e una storia allora qualche granello di sabbia crea problemi al meccanismo di morte.
non risolve niente, ma è una vendetta della vittima.
cercateli entrambi, il secondo in sala adesso, l’altro in dvd, raramente si girano film così, e miracolosamente qualche sala li ospita, approfittatene.
e non lasciate la sala fino a quando non avete visto l’ultimo titolo di coda, poi capirete il motivo.
ps: a chi dice “ma i documentari…” ricordi che il cinema è nato coi documentari (qui e qui) http://markx7.blogspot.it/2014/09/the-look-of-silence-joshua-oppenheimer.html

 

(*) Trovate questo appuntamento in blog ogni lunedì e giovedì sera: di solito il lunedì film “in sala” e il giovedì quelli da recuperare. Ismaele si presenta così: «“Tre film al giorno, tre libri alla settimana, dei dischi di grande musica faranno la mia felicità fino alla mia morte” (François Truffaut). Siccome andare al cinema deve essere piacere vado a vedere solo quei film che penso mi interessino (ognuno ha i suoi pregiudizi). Ne scriverò e mi potrete dire se siete d’accordo o no con quello che scrivo; ognuno vede solo una parte, mai tutto, nessuno è perfetto. Ci saranno anche film inediti, ma bellissimi, film dimenticati, corti. Non parlerò mai di cose che non mi interessano o non mi sono piaciute, promesso; la vita è breve non perdiamo tempo con le cose che non ci dicono niente» (db)

 

redaz
una teoria che mi pare interessante, quella della confederazione delle anime. Mi racconti questa teoria, disse Pereira. Ebbene, disse il dottor Cardoso, credere di essere 'uno' che fa parte a sé, staccato dalla incommensurabile pluralità dei propri io, rappresenta un'illusione, peraltro ingenua, di un'unica anima di tradizione cristiana, il dottor Ribot e il dottor Janet vedono la personalità come una confederazione di varie anime, perché noi abbiamo varie anime dentro di noi, nevvero, una confederazione che si pone sotto il controllo di un io egemone.

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