The Place – Paolo Genovese

(visto da Francesco Masala)

 

tratto da una serie tv Usa, The Booth At The End, il film di Paolo Genovese era atteso dopo l’exploit, di critica e di pubblico, del film precedente.

molti attori sono presenti in entrambi i film, qui protagonista assoluto è Valerio Mastandrea, sempre seduto (sempre più somigliante a Francesco De Gregori), è un po’ Aladino, un po’ psicologo, un po’ (cattiva?) coscienza delle persone che lo cercano per raggiungere i loro sogni e desideri.

le persone e le loro storie sono spesso collegate, ma solo lui lo sa, e prova a muovere i fili invisibili che li collegano, riuscendoci, faticosamente, in parte.

The Place resta sotto Perfetti sconosciuti, è meno corale, con un finale meno esplosivo, più freddo, e allo stesso tempo è un film coraggioso, non ci sono facili battute, c’è poco da ridere, di sicuro è un film diverso dai soliti, merita di sicuro il biglietto del cinema.

https://markx7.blogspot.it/2017/11/the-place-paolo-genovese.html

 

redaz
una teoria che mi pare interessante, quella della confederazione delle anime. Mi racconti questa teoria, disse Pereira. Ebbene, disse il dottor Cardoso, credere di essere 'uno' che fa parte a sé, staccato dalla incommensurabile pluralità dei propri io, rappresenta un'illusione, peraltro ingenua, di un'unica anima di tradizione cristiana, il dottor Ribot e il dottor Janet vedono la personalità come una confederazione di varie anime, perché noi abbiamo varie anime dentro di noi, nevvero, una confederazione che si pone sotto il controllo di un io egemone.

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