Theranos: la finanza nel sangue

di Gianluca Cicinelli

Se Elisabeth Holmes fosse soltanto una semplice truffatrice confesso che proverei molta ammirazione per lei. Perchè qui parliamo di 10 miliardi di dollari, una cifra che – diavolo! – rende (quasi) inetti, buoni a nulla i più arguti fra i rapinatori telematici o i seguaci dello schema Ponzi (tipo Madoff negli Usa: una vendita truffaldina di titoli ideata da Charles Ponzi, che promette forti guadagni ai primi investitori con i soldi dei nuovi investitori finchè non crolla la piramide e l’ideatore scappa con i soldi di tutti).
So bene che tra chi legge queste righe sono davvero pochi quelli da convincere che il liberismo e il capitalismo siano una truffa di per sè, ma prendetelo come un memorandum; magari da questa storia troviamo ispirazione per una truffa da fare noi… hai visto mai che chiudiamo col botto una vita di miseri versamenti Inps!

Allora, la Holmes nello scenario della Silicon Valley mette in piedi nel 2003, quando ha soltanto 19 anni, una start-up, la Theranos, azienda rivoluzionaria nel campo degli esami del sangue: da poche gocce ottenute dal polpastrello si potevano fare gli stessi esami del sangue che attualmente richiedono aghi nelle vene con tutte le conseguenze spiacevoli del caso. Non solo: il test, che si chiama Edison, dà risposte in pochi minuti contro i giorni che normalmente servono per completarli con i normali sistemi in uso. Booom!!! L’azienda innovativa raccoglie finanziamenti per 700 milioni di dollari nel primo anno e intorno al 2013 arriva a essere valutata 10 miliardi di dollari.

Ci cascano perfino il New York Times, il New Yorker, Forbes e Fortune che le dedica una copertina e, siccome veste sempre di nero, la definiscono “The Next Steve Jobs”. Aspetta, lo sai chi ci stava nel consiglio d’amministrazione della Theranos? Henry Kissinger e l’ex segretario di stato George Shultz, mica Carlo Calenda o “er viperetta” Ferrero! Vabbè, diciamo pure che buon sangue non mente, non tanto perchè era la figlia del vicepresidente della Enron, ma perchè anche la Enron è fallita dopo uno scandalo, una frode sui conti. Comunque se tu sei la figlia del vicepresidente della Enron (anzichè di zio Mimmo o zia Filomena) nella tua casuccia passano capi di Stato – tipo Bill Clinton – ministri e senatori perciò quando vai in banca a chiedere un prestito non ti trattano malissimo. Ah, tra le altre accuse che fanno alla ormai povera Holmes c’è anche quella di usare costantemente una voce falsa, più bassa e baritonale della sua originale, per essere più convincente.

Parte quindi con un prestito e una raccolta fondi di 6 milioni di dollari e arriva a un patrimonio personale di 4,5 miliardi di dollari, perchè l’America dà una possibilità a tutti … i figli della Enron. L’unico che non crede a questa storia è un giornalista del Wall Street Journal, John Carreyrou, che (nonostante il proprietario del giornale Rupert Murdoch figurasse tra gli azionisti della Theraton) avvia un’inchiesta, ottenendo documenti riservati da alcuni ex dipendenti licenziati. Il trucco è meno avventuroso del resto: semplicemente facevano i test del sangue con i macchinari che si trovano in tutti i veri laboratori e poi li spacciavano come risultati di Edison, perchè questo test risultava estremamente impreciso. Cominciano dopo gli articoli i controlli istituzionali: siamo nel 2016, sono cioè passati 13 anni prima che a qualcuno venisse il dubbio, e si svela la truffa. Tutti i clienti si ritirano, i centri analisi vengono chiusi d’ufficio, lo Stato dell’Arizona fa causa, insomma nel 2018 la Theranos chiude definitivamente i battenti.

Rubare ai ricchi per dare ai ricchi è pur sempre meglio che rubare ai poveri per dare ai ricchi (ok, oltre ai ricchi sono stati “prelevati” anche un po’ di soldi pubblici ma bazzecole rispetto al resto) anche se difficilmente al processo – che sta iniziando adesso – la signorina troverà un giudice disposto alla clemenza. La strada che ha scelto Elisabeth Holmes per uscire di scena però getta però un’ombra su una truffa che fino alla caduta era stata geniale. Ha deciso di accollare tutta la colpa al fidanzato, accusandolo di abusi psicologici, emotivi e, già che c’era, anche sessuali, che le avrebbero tolto ogni lucidità mentale.

Adesso però mi chiedo e vi chiedo: per 13 anni nessuno ha controllato, nessuno ha sospettato, nessuno ha obiettato. La Holmes sarà pure una gran figlia della Enron, però come è possibile aver messo in piedi un raggiro di tale portata con una tecnologia mai effettivamente verificata e con molti medici che l’avevano definita impossibile? Rispondo: perchè alla Borsa, al mercato finanziario, al cuore del capitalismo non interessa che tu venda grano, veleni o merda secca, interessa la carta che puoi far girare intorno, la quale non è legata alla produzione nè alla vendita del prodotto ma alla ideologia che costruisci con la rete degli investitori. L’unica differenza con altre truffe, oltre al gigantesco ricavo economico, è che per la prima volta “tocca” a Silicon Valley. Speriamo che a qualche altro giornalista verrà adesso in mente di fare verifiche anche su altre società tecnologiche, start-up ad alta densità di fuffa su cui si basa ormai la maggior parte del mercato finanziario.

ciuoti

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