TOMAZ SALAMUN ..poesia elegante palpitante generosa

a cura di Sandro Sardella

la poesia di Tomaz Salamun è l’urgenza del sortire per offrire

speranza  .. i versi fluttuano su un’acqua bituminosa su plastiche

galleggianti tra fumi di esplosioni belliche tra grida di dolore ..

sono solo parole .. senza frontiere .. dove il normale diventa

sorprendente commovente sacro nella maratona del viaggio ..

(Zagabria 1941 – Lubiana 2014 ) .. poeta sloveno .. la sua è la

voce di uno dei poeti più importanti dell’Europa centrale ..

che .. “schiocca ..come .. lo zoccolo del cavallo /

sfiorando il sale ghiacciato.”

 

da: “Il Ragazzo e il cervo” – Multimedia Ed. – Salerno – 2002.

 

La vita del poeta

L’amore mi ha fatto a brandelli ogni teoria.

Le stelle mi hanno inghiottito.

Sono anonimo, come ho sempre strenuamente bramato.

Sono luce, un sottile raggio di luce.

È davvero fantastico esser divorati così dalle stelle.

Ancora e poi ancora, nutrimento senza fine.

E poi: plink!

sfioro dei capelli,

plink! scrivo una poesia, espando l’eternità.

Come qui ora: il castello di Yaddo è perno del rinnovamento

del mondo.

Guardo un albero: vedo, sento, so,

amo Maruska, Maruska mi ama.

Una coccinella sfarfallante mi si posa sulla spalla.

Questa è Anna.

Ora sta imbiancando o passeggiando con la sua mammina

tra le pozze e dice:

“Non farò il compleanno, finché non torna Tomaz.”

E un uccello variopinto e bello, sbatte e ribatte contro

i miei vetri

anime d’amici, intessute in dolce trama intorno al mondo.

Non sono per nulla gelose l’una dell’altra,

perché tanto siamo tutti amanti.

Poi spedisco dieci lettere per posta, tutte love letters.

Per paesi d’oltremare, per qui.

Noi poeti ci creiamo col contatto fisico, e leggendo.

Giung! Giung! ci sguazziamo nel sole.

I filosofi non sanno stare al nostro passo.

Ci ritengono un po’ folli e sempliciotti,

perché usiamo il linguaggio dei bambini.

Ehi, voi, babbei, noiosi pedestri!

Non sarebbe più meraviglioso il mondo,

se anche voi, coi vostri maestri, vi concedeste più fisicità?

Bum! bum! i baci del popolo mi cadono in testa.

Senti che botti.

Spero di resistere,

di riuscire a ricambiare tutto quest’amore per l’eternità.

( traduzione di Daria Betocchi )

Redazione
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