Torino: 1500 feriti: sbatti il “mostro” in prima pagina e…
… per il disastro nessuno si dimetterà?
di Domenico Stimolo
Mentre il novello primo cittadino (sindaca Appendino) si godeva in diretta, sul luogo dello svolgimento della partita, le “gioie” della palla-competizione, a Torino si consumava l’improvvida tragedia che ha provocato 1500 feriti. Una quantità gigantesca. A memoria d’uomo in Italia non c’è mai stato un evento pubblico che ha procacciato un così rilevante numero di colpiti in uno spazio temporale di circa quindici minuti.
Quarantamila persone ammassate in piazza S. Carlo, in uno spazio di dodici mila metri quadrati, per cause ancora “misteriose”, si sono improvvisamente, confusamente e violentemente mosse, calpestandosi, schiacciandoci e tagliuzzandosi sui cocci di migliaia di bottiglie buttate a terra. Alla fine della fuga collettiva la piazza era stracolma di resti e spazzature varie abbandonate.
Eppure i preposti delle funzioni istituzionali, per organizzazione e prevenzione, gestione e controllo dell’evento – a maggior ragione in una fase caratterizzata dalle fulminee azioni di criminali assassini che esclusivamente agiscono in odio agli umani – dovevano ben programmare le dinamiche operative di attenzione e salvaguardia della pubblica incolumità, vincolanti e necessarie.
Tra l’altro l’ adunanza, per come tante specifiche esperienze sul “campo” insegnano, prevedeva la presenza di gruppi bene assuefatti ad azioni provocatorie e infastidenti, anche violente.
A seguito della catastrofe, mentre tutti si interrogavano sulla causa scatenante, l’attenzione generale è stata puntata su un giovane immortalato in un video: a torso nudo agitava “scompostamente” le braccia, mentre attorno la folla si allontanava correndo. Ebbene, contro la sua volontà, in brevissimo tempo è diventato il riferimento prioritario degli organi di informazione. Il video è stato posto in maniera preminente in tutte le tipologie dei notiziari, con al centro il giovane ragazzo, a tratti con a fianco la fidanzata, come se fosse artefice di chissà quali micidiale misfatto, miccia del disastro. Tante le illazioni mosse.
Un novello “mostro”, avventatamente sbattuto in prima pagina. Spasmodicamente si cercava un reo, da additare al pubblico disprezzo. Però trionfa verità e giustizia! Il ragazzo è totalmente incolpevole, come ampiamente dimostrato dopo 24 ore drammatiche. Stava solamente cercando di calmare gli animi della folla circostante presa dal panico.
Certo, di fronte a cotanto disastro sarebbe cosa buona e giusta se l’amministrazione comunale torinese si dimettesse.
LE DUE VIGNETTE – scelte qui in redazione – sono di ROLAND TOPOR.