non si smentisce in un film che, le altre cose, è un omaggio alla rivista New Yorker (almeno quella della sua gioventù) e al cinema europeo (francese sopratutto), oltre che un ricordo di alcuni scrittori del giornale, James Baldwin il più famoso da noi (visto che Raoul Peck ha girato un bel film su di lui).
gli attori sono di serie A, e si vede, si consegnano nelle mani di Wes Anderson, lui sa cosa farne.
il film è uno spettacolo di fuochi d’artificio, senza effetti speciali, non ce n’e bisogno, è un film speciale per conto suo (come tutti quelli di Wes).
è anche un film un po’ triste, visto che si parla dei bei tempi andati, quando ciascuno degli articoli del New Yorker avevano la cura, la profondità, la curiosità, e anche la perfezione, di un bel libro.
naturalmente coloro i quali non sopportano i film di Wes Anderson stano a casa, non sapranno quello che si perdono, per tutti gli altri fate la fila al cinema, non sarete delusi.
buona (wesandersoniana) visione
https://markx7.blogspot.com/2021/11/the-french-dispatch-wes-anderson.html
e Ciro è un ragazzino cresciuto col mito camorristico, e gli capita di fare una cosa che non doveva, lo cercano, ancora non sa che lo vogliono morto, e si rifugia, per caso, a casa di Gabriele, che lo tiene nascosto, a suo rischio e pericolo.
il film è la lotta per la sopravvivenza di Gabriele e Ciro, che piano piano diventa come un figlio per Gabriele e Gabriele come un padre per Ciro.
il film è tutto qui, e non è poco, ormai Silvio Orlando è un fuori classe.
se facessero un film nel quale la cinepresa riprende Silvio Orlando e Toni Servillo che chiacchierano per due ore mangiando la pizza, io ci andrei senza alcun dubbio.
intanto, buona (nascosta) visione
https://markx7.blogspot.com/2021/11/il-bambino-nascosto-roberto-ando.html
una teoria che mi pare interessante, quella della confederazione delle anime. Mi racconti questa teoria, disse Pereira. Ebbene, disse il dottor Cardoso, credere di essere 'uno' che fa parte a sé, staccato dalla incommensurabile pluralità dei propri io, rappresenta un'illusione, peraltro ingenua, di un'unica anima di tradizione cristiana, il dottor Ribot e il dottor Janet vedono la personalità come una confederazione di varie anime, perché noi abbiamo varie anime dentro di noi, nevvero, una confederazione che si pone sotto il controllo di un io egemone.