Trappist-1 – Nuovo Sistema Solare

di Mauro Antonio Miglieruolo

Titolano i media: Scoperti 7 pianeti “gemelli”: 3 di loro potrebbero ospitare la vitaNome buffo quello affibbiato alla nuova stella. Un nome ridicolo ai nostri orecchi, la cui scoperta rappresenta però un momento epocale dell’epica sull’esplorazione dello spazio. Un fascinoso momento, il sogno di tanti fantascientisti che da sempre hanno immaginato, al seguito delle proprie speranze, l’esistenza di altri esseri nelle profondità dello spazio.

La scoperta non è, non ancora, di creatura extrasolari e men che meno indizio dell’esistenza di vita intelligente. Conferma la diffusione dei pianeti abitabili nella galassie. Cioè l’alta probabilità che la vita, intelligente o meno, si sia sviluppata altrove. Per il momento la scoperta è, in un unico sistema solare, di ben tre (su sette) pianeti di tipo terrestre.

Sì, ogni anno che passa, sempre più si rafforza l’ipotesi che

NOI NON SIAMO SOLI

Che esiste altra vita lontano dalla Terra. Che si tratta solo da aspettare, la scopriremo.

Ma,

si pone un problema, il problema di sempre, il problema della coerenza con l’umanesimo al quale l’uomo aspira: sapremo noi tutti essere all’altezza di questa assenza di solitudine?

Miglieruolo
Mauro Antonio Miglieruolo (o anche Migliaruolo), nato a Grotteria (Reggio Calabria) il 10 aprile 1942 (in verità il 6), in un paese morente del tutto simile a un reperto abitativo extraterrestre abbandonato dai suoi abitanti. Scrivo fantascienza anche per ritornarvi. Nostalgia di un mondo che non è più? Forse. Forse tutta la fantascienza nasce dalla sofferenza per tale nostalgia. A meno che non si tratti di timore. Timore di perdere aderenza con un mondo che sembra svanire e che a breve potrebbe non essere più.

4 commenti

  • Daniele Barbieri

    stanotte MAU non ha resistito – e lo capisco – ad assemblare le prime notizie per scrivere questo bel commento a caldo. Ovviamente la “bottega” ci tornerà sopra… tra scienza, filosofia e buona fantascienza (ieri sera ero a vedere «Arrival»). Per tutto il pomeriggio avevo sperato che dal “misterioso” annuncio della Nasa arrivasse mooooooooolto di più ma per stavolta mi accontenterò.
    db
    PS: sbaglio o «Trappist» è anche una birra artigianale? che spot! Stellare addirittura. Forse l’habitat fa il monaco.

  • 1 – Ho pensato al blog, Daniele. A assicurargli una sorta di primato tra coloro che, al netto dei grandi media, ne hanno dato notizia. Gli approfondimenti verranno.
    2 – Esatto, una marca di birra. Esiste pure una associazione che ne celebra i fasti. Alias le possibile ciucche. Nome: International Trappist Association. Se quelli della birra non hanno sborsato, impossibile omettere adesso. Farebbero la figura di taccagni galattici…

  • “Sapremo noi tutti essere all’altezza di questa assenza di solitudine?”

    Temo di no, spero di sì. Queste meraviglie ci danno respiro. I nostri respiri sono una breve parentesi. Ma prendere coscienza, raggiungerla, avvicinarsi a questa presa di coscienza, delle distanze e dei tempi astronomici, o dei tempi geologici, i sassi che possiamo raccogliere e osservare su una riva vicino a un mare terrestre, o la roccia nuda di una cima di montagna, o la recente immagine del Sole, 8 minuti fa, o della Luna, appena un secondo luce, questa presa di coscienza, da condividere in molti possibili diversi e imperfetti modi, potrebbe questa breve parentesi allungarla, in qualche modo, e prolungare la nostra breve storia umana, le nostre brevi storie, e i nostri sogni, quelli migliori, spero.

    Abbracci da un altrove terrestre

    • Sono contento di non aver fatto mai male alle farfalle che catturavo da piccolo per poterle osservare da vicino e poi liberavo nell’aria tersa del paese d’origine, Grotteria.
      Il male che si commette sempre ritorna. Il bene non è nostro, è dell’oceane di bene che ci circonda e con il quale raramente riusciamo a collegarci. Lontano le mille volte Andromeda o il quasar d’acqua scoperto di recente.
      Stamattina ho dato mezzo euro a un signore un po’ malandato che se ne stava seduto in prossimità di un supermercato. Non potevo chinarmi, ha alzato lui la mano per prendere quel poco che stavo dando. Nel farlo gli ho sorriso, mi è venuto di parlargli come avrei con un amico di vecchia data. Con analogo sentire mi ha risposto. Si è trattato solo di pochi secondi, risuonano piacevolmente ancora dentro (grazie, barbone, grazie di cuore). In un istante tra due persone, separate da altro che 39 anni luce di distanza, lo spaziotenpo è stato annullato. Annullate convenzioni, divisioni, egoismi ed egocentrismi. Non è che Trappist-1, di là dalle percezioni, è più prossimo di quanto possiamo pensare?
      A domani, allora, 25 febbraio, per il nuovo pezzo sulla nana rossa e la sua corte di pianeti.

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