Tre sguardi sui migranti ai tempi di Giorgia Meloni
Paolo Maddalena, Fulvio Vassallo Paleologo, Loris Campetti (articoli ripresi da pressenza, volerelaluna, l’antidiplomatico)
Il pizzo di Stato – Loris Campetti
È il capitalismo, bellezza. E il bello del capitalismo è che puoi comprare tutto ciò di cui hai bisogno, basta sfoderare la carta di credito quando serve, come capita negli ospedali statunitensi se vuoi essere curato. In Italia con soli 149 euro puoi saltare la fila al pronto soccorso del policlinico di Zingonia, o in altre strutture sanitarie a Milano o a Brescia. Nel supermercato globale del capitalismo persino parti del corpo si possono comprare (o affittare) da chi ha bisogno di soldi per campare.
Se sei un migrante in arrivo da paesi notoriamente democratici e dunque considerati sicuri come la Tunisia o la Costa d’Avorio, in Italia puoi evitare di finire in un campo di detenzione lontano dall’abitato, costruito dall’esercito pronto a sorvegliarlo dove potresti restare anche 18 mesi in attesa di ricevere risposta alla tua richiesta d’asilo o di essere rimpatriato visto che provieni dall’Eden. Nessun problema: fai un versamento di 4.938 euro e puoi andartene libero dove ti pare ma se scappi, metti caso in Germania, perdi la caparra versata e il pizzo viene intascato dallo Stato. Si presume che gli unici ad avere 4.938 euro non siano i migranti e le migranti salvati/e dalle onde, già spogliati di ogni avere, torturati, violentati, stuprate a ogni frontiera e alla partenza sui barconi, bensì gli scafisti e i trafficanti. Cioè quelli che Giorgia Meloni vuole crocifiggere e chiede all’Europa e all’Onu di aiutarla a crocifiggere. La norma criminale e anticostituzionale introdotta dal nostro governo è talmente indecente che ministri e sottosegretari competenti e incompetenti che hanno firmato l’articolo 7 del decreto Cutro fingono di cadere dalle nuvole: sarà stato quel collega o quell’altro, io che ne so? Forse mi ero distratto. Il ministro della guerra Crosetto dice che non ha avuto tempo di leggere la norma che ha firmato insieme ai suoi sodali di governo Nordio e quel Piantedosi che la definisce “marginale”. Far pagare per concedere un simulacro di libertà presuppone la consapevolezza di Meloni e soci che i luoghi in cui un pezzo di umanità disperata viene rinchiusa sono campi di concentramento. E cosa dovrebbe fare il migrante disperato, telefonare ai genitori e farsi mandare i soldi per pagare il pizzo, come ha già fatto in Libia o in Niger? E i genitori fare una colletta nel villaggio per salvare il figlio da nuove catene? Neanche questo può fare, deve pagare personalmente mediante fideiussione bancaria o polizza fideiussoria assicurativa. Ma come fa se non ha documenti?
Attenzione però, Giorgia Meloni ha a cuore i minori non accompagnati che sbarcano sulle nostre coste e per loro promette trattamenti più umani, magari gratis senza pagare il pizzo. L’“umanità” del trattamento privilegiato riservato ai minori è nota e i giornali obtorto collo hanno dovuto raccontarla. Valga per tutti il caso di Genova dov’è in costruzione un vero lager per ragazze e ragazzi rinchiusi in otto container con uno strapiombo da una parte, il nulla dall’altra e in mezzo la vigilanza armata. In aggiunta, vengono compresse le norme per il riconoscimento della minore età del ragazzo privo di documenti che d’ora in poi, in caso di dubbio, verrà considerato maggiorenne. Fino a prova contraria, oggi in Italia si diventa colpevoli.
Queste primizie si innestano in un quadro giuridico già compromesso, a partire dalla madre di tutti gli scandali che è la legge Bossi-Fini. E poi c’è la guerra dichiarata alle ONG che si occupano della salvezza dei migranti nel Mediterraneo a cui il Governo Meloni ha legato le mani e le navi. E la guerra viene estesa alla Germania che osa finanziarle. Migrare è un crimine, salvare i migranti è un crimine. Nella assoluta incapacità di affrontare in modo strategico il dramma dell’immigrazione, Meloni le prova tutte: accordi con i dittatori dell’altra sponda del Mediterraneo e primi timidi tentativi di importare il modello inglese incontrando le autorità del Ruanda, il paese dove il governo di sua maestà britannica spedisce i “corpi estranei” dei migranti come pacchi postali. Prossimamente seguirà l’esempio australiano, che quei corpi li ha venduti alla Cambogia per 35 milioni di dollari, finché il governo di quel paese non ha detto basta? Da qualche giorno gli sbarchi a Lampedusa si sono ridotti, il vicepremier Tajani ha la faccia tosta di dire che è per merito del governo italiano quando dovrebbe limitarsi a ringraziare il meteo che impedisce le partenze dalle coste tunisine.
L’Europa alza la polemica nei confronti dell’Italia ma Ursula von del Leyen è complice della Meloni nell’accordo con il dittatore e affamatore presidente tunisino Kaid Saied, la Francia alza nuovi muri a Menton al punto da essere criticata da Papa Bergoglio, ma Macron risponde che non ha nulla di cui vergognarsi. Basti pensare alle responsabilità coloniali e neocoloniali in Africa di Parigi, alle spoliazioni passate e presenti e alla sciagurata guerra in Libia per valutare la credibilità delle parole di Macron. Anche l’Austria rafforza i muri sul Brennero, i migranti sbarcati a Lampedusa se li deve tenere Giorgia Meloni. Lo pensano soprattutto gli alleati ungheresi ed esteuropei della premier italiana. La Germania sostiene con due milioni di euro chi aiuta i migranti in Italia ma annuncia lo stop all’accoglienza dei richiedenti asilo dall’Italia. E nel Mediterraneo solo il maltempo ferma i migranti. Chi riesce a partire rischia sempre più spesso di diventare cibo per i pesci. Mediterraneo, da mare nostro a mare monstrum, o per dirla con Francesco, da culla della civiltà a tomba della dignità.
Le gigantesche responsabilità di un’Europa che in comune ha la moneta e poco più non diminuiscono ma esaltano le colpe del governo italiano. Per dirla con le parole di Ferrajoli in difesa dell’ex sindaco di Riace Mimmo Lucano (https://volerelaluna.it/controcanto/2023/09/20/mimmo-lucano-il-reato-di-solidarieta-alla-sbarra/), nel nostro paese è stata introdotta una nuova figura giuridica: il reato di solidarietà, i nuovi delinquenti sono quelli che salvano persone in mare, chi dà lavoro o una casa in cui vivere dignitosamente a un “clandestino”, cioè a un essere umano colpevole solo di cercare una speranza di vita. Le parole d’ordine della destra sono due, fermarli alla partenza, rimpatriare chi riesce ad arrivare. Ma anche nel fronte cosiddetto progressista c’è chi liscia il pelo ai peggiori umori e alle paure degli italiani con un luogo comune e una banalità: mica possiamo accoglierli tutti, mica si può fare lo jus soli. Le elezioni europee si avvicinano e anche Conte cerca un suo posizionamento. Lo fa ripassando le parole d’ordine del governo giallo-verde. E nel Pd tutti fanno finta di non conoscere Minniti. Chissà se Giorgia Meloni è andata a vedere il bellissimo film di Garrone “Io capitano”. Se l’ha visto avrà pensato che il nobile protagonista Seydou andrebbe arrestato come scafista.
Paolo Maddalena – Migrazioni, il sistema capitalistico non regge più a se stesso
E’ orribile sentir dire ai poveri immigrati dall’Africa, addirittura dal nostro Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni: “non partite: sarete rimpatriati”; “saranno adottate misure straordinarie”, come l’aumento dei Centri per il rimpatrio (praticamente un carcere duro), la chiusura dei porti e simili altre terribili misure già previste dal feroce “Decreto Cutro”.
Questo spregiudicato ricorso alla durezza contro persone inermi che fuggono, con indicibili sofferenze, dal centro del continente africano, dove infuriano guerre, dittature, carestie, fame, mancanza di cibo e di acqua, è contro i nostri più profondi sentimenti di umanità e di rispetto dei diritti umani, sanciti peraltro dall’art. 2 Cost., e induce tutti gli italiani a indignarsi e a dissociarsi da questo riprovevole, inutile e dannoso atteggiamento.
Le condizione attuali degli Africani sono una conseguenza diretta del colonialismo europeo e dello sfruttamento delle loro risorse, assicurato da dittatori venduti agli interessi economici occidentali. Si tratta di un flusso inarrestabile, di certo paragonabile a altri fenomeni del genere verificatisi nella storia dell’umanità, ma dobbiamo capire che non si tratta affatto di un fenomeno che può fermarsi con operazioni di carattere paramilitare. Saggezza imporrebbe che l’Europa provveda unanime all’accoglienza, distribuendo gli immigrati nei vari Paesi, e incoraggiando l’integrazione. L’Europa deve rendersi conto che se ci troviamo di fronte a persone che mettono a repentaglio la loro vita, con la traversata del Mediterraneo (divenuto un cimitero) su imbarcazioni di fortuna, è perché esse fuggono da situazioni di reale impossibilità di vita.
Di fronte a chi tenta di salvare la vita non ci sono confini che tengano e ridicola appare la distinzione tra “migranti regolari e irregolari”, intendendo per “regolari” quelli chiamati in Italia da un datore di lavoro, secondo la superata legge Bossi Fini, emessa nel 2002. Sia ben chiaro che siamo di fronte alle conseguenze nefaste di un sistema capitalistico che non regge più di fronte alle conseguenze che esso stesso ha creato: l’accentramento della ricchezza nelle mani di pochi, la miseria di molti, lo sfruttamento senza limite delle risorse naturali e, infine, le guerre e il cambiamento climatico. Ma in natura esiste un “limite” e, come ricordava Orazio, “il giusto non può esistere contemporaneamente al di qua e al d là del limite”. Come ha osservato Lucio Caracciolo, tutto ci dice che “stiamo entrando in un tunnel”. Ci riflettano le grandi menti economiche europee che la Ursula Von der Leyen ha chiamato per aumentare la “competitività” dell’Europa.
Identificazioni dei minori stranieri non accompagnati e menzogne di governo – Fulvio Vassallo Paleologo
Il Consiglio dei ministri ha varato la bozza di un Decreto legge che, tra le altre previsioni di dubbia costituzionalità, prevede nuovi criteri per l’accertamento dell’età dei minori stranieri non accompagnati, al fine dichiarato di espellere i “falsi minori”. Una ennesima proiezione normativa di uno slogan elettorale che ha permesso alle destre di vincere le ultime elezioni.
In base all’art.5 del Decreto legge che adesso dovrebbe andare alla firma del Presidente della Repubblica e quindi pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, si prevede che, in caso di arrivi consistenti e ravvicinati di minori non accompagnati, qualora l’accoglienza non possa essere assicurata dal Comune, essa è disposta dal Prefetto attraverso l’attivazione di strutture temporanee esclusivamente dedicate ai MSNA. In caso di momentanea indisponibilità di strutture temporanee, il prefetto potrà disporre il provvisorio inserimento del minore – che ad una prima analisi appaia di età superiore ai sedici anni – per un periodo comunque non superiore a novanta giorni, in una specifica sezione dedicata nei centri e strutture per adulti diversi da quelli riservati ai minori.
Sempre “in caso di arrivi consistenti, multipli e ravvicinati”, si aggiunge poi che l’autorità di pubblica sicurezza potrà disporre già al momento della prima identificazione, “lo svolgimento di rilievi antropometrici o di altri accertamenti sanitari, anche radiografici, volti all’individuazione dell’età”, dando immediata comunicazione alla procura della Repubblica presso il tribunale per la persona, la famiglia ed i minorenni, che ne autorizza anche “oralmente” l’esecuzione. Solo successivamente ma senza termini precisi i provvedimenti verranno formalizzati per iscritto e notificati agli interessati. Non ci sono previsioni specifiche in ordine alle modalità di impugnazione, ma si può ritenere che al riguardo rimangano in vigore le procedure vigenti in passato. Si potrà impugnare il verbale di identificazione “davanti al Tribunale per la persona, la famiglia ed i minorenni entro cinque giorni dalla notifica, ai sensi degli articoli 737 e seguenti del codice di procedura civile” e “quando è proposta istanza di sospensione, il giudice, in composizione monocratica, decide in via d’urgenza entro 5 giorni”. Si aggiunge poi che “ogni procedimento amministrativo e penale conseguente all’identificazione come maggiorenne è sospeso fino alla decisione su tale istanza”.
Si “deroga” così ai criteri di accertamento dell’età ed alla presunzione di minore età in caso di dubbio, stabiliti dalla legge Zampa n.47 del 2027 e dal Decreto legislativo b.142 del 2015 che ha recepito la direttiva UE sull’accoglienza n.33 del 2013, secondo cui “l’accertamento socio-sanitario dell’età deve essere svolto in un ambiente idoneo con un approccio multidisciplinare da professionisti adeguatamente formati e, ove necessario, in presenza di un mediatore culturale, utilizzando modalità meno invasive possibili e rispettose dell’età presunta, del sesso e dell’integrità fisica e psichica della persona”. Si ritorna in sostanza alla situazione esistente fino al 2017 quando gli accertamenti sull’età dei minori stranieri non accompagnati erano svolti prevalentemente dalle autorità di polizia, magari sulla base del semplice esame radiografico del polso, con errori ed abusi che erano stati rilevati anche dalla Commissione di inchiesta della Camera dei Deputati sui centri per stranieri. Ad ogni visita ispettiva nei centri di detenzione per adulti le associazioni ed i parlamentari rinvenivano minori stranieri ritenuti erroneamente adulti, mentre erano vittime di tratta le minorenni. soprattutto nigeriane, ma anche i minori, a cui le stesse organizzazioni dei trafficanti, per poterne disporne più facilmente, suggerivano di dichiarare la maggiore età. Adesso saranno le stesse autorità statali che faciliteranno, non i rimpatri, ma le reti criminali che prosperano sul proibizionismo delle migrazioni e sulle identificazioni sommarie.
Secondo il decreto legge approvato dal governo, qualora l’età dichiarata dal minore risulti mendace all’esito degli accertamenti, la condanna per il reato di false dichiarazioni al pubblico ufficiale può essere sostituita dalla misura amministrativa dell’espulsione dal territorio nazionale. Espulsione che, prima di essere eseguita, potrebbe essere preceduta da un periodo di detenzione amministrativa, non si comprende ancora in quali strutture. Sembra però molto difficile che i provvedimenti di espulsione si possano tradurre nel rimpatrio effettivo del minore che si suppone abbia mentito sulla dichiarazione della propria età. Sarà ancora una volta una procedura che moltiplicherà i casi di clandestinizzazione, anche in danno di soggetti particolarmente vulnerabili.
Per la Direttiva europea “rimpatri” 2008/115/CE, che pure ammette casi singoli di rimpatrio quando sono rintracciate le famiglie di provenienza nei paesi di origine, sono “persone vulnerabili»: i minori, i minori non accompagnati, i disabili, gli anziani, le donne in gravidanza, le famiglie monoparentali con figli minori e le persone che hanno subìto tortura, stupri o altre forme gravi di violenza psicologica, fisica o sessuale .” Spesso i minori stranieri sommano diverse cause di vulnerabilità che non sarà certo facile provare nei pochi giorni previsti per la procedura di identificazione e per gli eventuali ricorsi.
Il minore deve essere informato, in una lingua che possa capire e con l’ausilio di un mediatore culturale, tenendo conto del suo grado di maturità e di alfabetizzazione, del fatto che la sua età può essere determinata mediante l’ausilio di esami socio-sanitari, del tipo di esami a cui deve essere sottoposto, dei possibili risultati attesi e delle eventuali conseguenze di tali risultati, nonché di quelle derivanti dal suo eventuale rifiuto di sottoporsi a tali esami
Il minore straniero non accompagnato ha comunque diritto di partecipare per mezzo di un suo rappresentante legale a tutti i procedimenti giurisdizionali e amministrativi che lo riguardano e di essere ascoltato nel merito, e a tale fine va assicurata in tutte le fasi della procedura la presenza di un mediatore culturale e di un difensore.
Secondo la vigente legge n.47/2017 ,“L’accertamento socio-sanitario dell’età deve essere svolto in un ambiente idoneo con un approccio multidisciplinare da professionisti adeguatamente formati e, ove necessario, in presenza di un mediatore culturale, utilizzando modalità meno invasive possibili e rispettose dell’età presunta, del sesso e dell’integrità fisica e psichica della persona. Non devono essere eseguiti esami socio-sanitari che possano compromettere lo stato psico-fisico della persona”
Adesso, invece, l’accertamento dell’età viene rimesso esclusivamente alle autorità di polizia nella fase di prima identificazione ed il controllo di garanzia dell’autorità giudiziaria competente” si potrà svolgere nei casi di arrivi massicci, dunque nella totalità dei casi, anche “su base verbale”, e nei brevissimi tempi previsti dal Decreto legge non è accordato un diritto di ricorso effettivo. La conferma giudiziaria scritta può arrivare infatti successivamente, ma non si precisa in che termini…
33° Dossier Statistico Immigrazione a cura di Idos, con la collaborazione di Istituto Studi Politici ” S. Pio V” e Tavola Valdese.
Un Dossier ( con video) , nel merito, di vivo interesse. La propaganda razzista che volutamente disconosce la realta’ internazionale….buona per fare solamente ” sceneggiata” di pessimo livello
https://comune-info.net/migranti-in-italia/?fbclid=IwAR0qhckJ7Oba1e8GmeVZJ-ZubLbxE_SGvxAb2_9XsisMQMK6uPG6zRdIA_o