Twitch, quando il complottismo via social diventa business

di Gianluca Cicinelli

Dobbiamo aggiungere Twitch all’elenco dei social da tenere d’occhio in tema di diffusione di notizie false e finanziamento dei promotori delle stesse. Naturalmente uno strumento tecnico da solo non diffonde notizie false, sono sempre gli umani a farlo, e infatti se in Italia questo social, che unisce dirette video e giochi online, muove i suoi primi passi, negli Stati Uniti è diventato una fonte di entrate molto cospicua per gli aderenti a QAnon e per altri influencer di estrema destra.

Da noi chi ha capito da subito quale incredibile occasione rappresentasse Twitch per coinvolgere soprattutto un pubblico giovane su temi politici mediante il gioco è stato Francesco D’Uva, M5S, quello che quando era capogruppo dei 5 stelle alla Camera consigliò alle donne che chiedevano di ridurre l’Iva sugli assorbenti di usare le coppette mestruali al posto degli “usa e getta” o utilizzare quelli lavabili. D’Uva ha un suo canale molto frequentato, dove fa dirette e gioca con i suoi follower e intanto fa propaganda politica. Tutto regolare e nessuno scandalo, sia chiaro, lo può fare chiunque. Ma è proprio quello il problema

Terpsichore Maras-Lindeman

Twitch, proprietà di Amazon, sostanzialmente trasmette dirette di persone che giocano ai videogiochi e parlano tra loro mentre lo fanno. Tra il primo trimestre del 2021 e quello del 2020 è passata dai 3,1 miliardi di ore di contatto dei suoi utenti a 6,3 miliardi. Per fare un esempio, il più vetusto YouTube Gaming di Google nello stesso periodo è passato da 1,92 miliardi di ore a 1,37 miliardi. Inquadrata la portata di diffusione di questo social, possiamo capire quanto possa essere importante per creare opinione tra i suoi utenti.

Se è vero infatti che anche Twitch ha bloccato più volte le farneticazioni violente e xenofobe di Donald Trump, va detto che le regole non sono affatto rigide per chi, come la signora Terpsichore Maras-Lindeman, nota attivista dei fantomatici brogli che avrebbero portato all’elezione di Biden, invita a non usare le mascherine anticovid e raccoglie 84 mila dollari dai suoi follower in poche ore. Oppure Millie Weaver, secondo cui i vaccini contro il coronavirus vengono usati per sorvegliare le persone, che ha aperto un negozio virtuale sul social, in cui vende a 30 dollari a pezzo magliette e cappelli con scritte cospirazioniste.

Zack Paine

Non potevano mancare all’appello i seguaci di QAnon, come il famoso Redpill78, alias di Zack Paine, 14 mila follower, che dal suo The Ripple Effect Podcast ha incoraggiato a bere una soluzione di candeggina per curare il cancro. Su Twitch i 30 milioni di persone che ogni giorno in media lo visitano possono versare con grande facilità e in tempo reale denaro ai loro idoli, uno dei principali motivi per cui l’estrema destra statunitense lo ha scelto come sede di almeno venti programmi riversati da altrettanti canali complottisti altrimenti sconosciuti al grande pubblico. Gli utenti fanno abbonamenti mensili per i loro conduttori di riferimento oppure possono donare “bit”, una valuta di Twitch che può essere convertita in denaro reale. E poi ci sono gli annunci pubblicitari spartiti tra l’azienda e gli streamer.

Joseph Gionet

La proprietà della piattaforma sostiene di rimuovere immediatamente gli account antiscientisti e violenti, ma deve essergli sfuggito, ad esempio, quello di Anthime Joseph Gionet, detto Baked Alaska, suprematista bianco arrestato a gennaio per l’assalto al Campidoglio, oppure quello di Enrique Tarrio, leader dei Proud Boys, altri suprematisti bianchi, chiuso soltanto dopo che due settimane fa un giornalista ne ha chiesto conto a Twitch. In quella occasione i vertici dell’azienda hanno comunicato ufficialmente di non considerare QAnon un gruppo che sparge odio. Difficile poi pretendere che i seguaci delle teorie propagandate da questa gente, bannata da tutti gli altri social, non si sentano incoraggiati a utilizzare questa piattaforma.

A sinistra Enrique Tarrio, Proud Boys

Oltre alla raccolta diretta di denaro per finanziare i deliri dell’estrema destra statunitense, Twitch consente agli streamer tramite la propaganda politica durante i giochi, di finanziare campagne politiche di esponenti del partito repubblicano. Esemplare di queste raccolte è il caso di un veterano dell’aeronautica di Port Clinton nell’Ohio, che ha utilizzato circa 120 litri di vernice per creare uno striscione di 5 mila metri quadrati a favore di Donald Trump. Per raccogliere i soldi necessari prima ha usato gli hashtag di QAnon ma subito dopo ha negato qualsiasi rapporto con la setta quando gli è stato contestato da un giornale locale.

JR Majewski

Al di là delle dichiarazioni ufficiali la politica di Twitch nel mercato dei social adotta maglie molto più larghe e consente delle aree grige non regolamentate che destano molte perplessità. Alle proteste relative ai contenuti sessuali della sezione Just Chatting Twitch e alla crescita esponenziale dei canali che trasmettono giochi d’azzardo Twitch ha risposto che basta ignorarli. Insomma Twitch è davvero un social libero. Libero di fare come gli pare.

ciuoti

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