Ucraina: quale via verso la pace?

Gli interventi di Umberto Franchi e Daniele Barbieri (*). A seguire 4 link.

COSA FARE PER FERMARE LA GUERRA IN UCRAINA ?

di Umberto Franchi

Nel suo discorso in Parlamento, Draghi ha parlato di 3.400 nostri soldati coinvolti nella guerra anche se non direttamente, di sanzioni che faranno male non solo alla Russia ma anche a noi, di riaprire miniere carbonifere e ritorno al nucleare… Infine ha ribadito la fedeltà assoluta alla Nato. Quindi non condivido il discorso di Draghi.

La guerra va sempre respinta e quella sviluppata da Mosca è inaccettabile …  e questa guerra implicherà conseguenze  nettamente negative non solo per i lavoratori ucraini ma anche per quelli della Russia, che non verranno certamente aiutati dal potere dispotico di Putin.

Ma non mi convincono coloro che nel passato hanno “comandato le bombe umanitarie” sganciate dai Paesi Nato in Jugoslavia e in altre parti del mondo mentre oggi dimenticano le problematiche fondamentali che hanno dato origine alla guerra voluta da Putin.   

Occorre rilevare come essa si pone in un contesto che da circa 30 anni ha visto l’espansione della Nato verso tutti i Paesi che facevano parte del blocco sovietico e dell’ex Patto di Varsavia, nonché il mancato rispetto da parte dell’Ucraina degli accordi di Minsk con circa 8 anni di attacchi dei militari ucraini e dei battaglioni di mercenari nazisti contro le popolazioni del Donbass, con il tentativo di eliminare la popolazione russofona. Inoltre ritengo sbagliata la volontà del governo ucraino di continuare a chiedere l’ingresso nella Nato con il conseguenziale piazzamento dei missili atomici in Ucraina.  

La guerra in Ucraina rappresenta quindi anche il rischio che essa  si sviluppi con l’arsenale atomico, sfociando in un disastro planetario per tutta l’umanità e il ciclo della vita. Occorre fermarla quanto prima ed è giusto manifestare affinché ciò avvenga.

Ma per fermare la guerra non basta condannarla e non basterà (anche se è necessario) chiedere il ritiro dell’Armata Russa dall’Ucraina. E’ necessario sviluppare la diplomazia attraverso una Conferenza Internazionale che affronti tutti i temi presenti; bisogna che entri in campo anche l’Onu,  con una proposta di mediazione che – a mio parere – dovrebbe avere al suo centro queste tematiche :

             Le Nazioni Unite dovrebbero proporre la cessazione del fuoco e favorire l’avvio di trattative per stabilire un sistema di reciproca sicurezza tra Ucraina e Russia;

  • Occorre il riconoscimento da parte dell’Ucraina dell’autonomia del Donbass prevista dagli accordi di Minsk del 2014 (e mai attuata) con il rispetto della popolazione russofona, la cessazione dei bombardamenti in Donbass da parte dell’Ucraina, lo scioglimento delle milizie ucraine di matrice nazista;
  • L’Onu dovrebbe proporre una conferenza mondiale con al centro la demilitarizzazione e disarmo. Quindi le parti coinvolte dovrebbero negoziare un nuovo trattato per smilitarizzare l’Europa con precise ispezioni per verificare come procede il disarmo;
  • Il trattato dovrebbe vedere l’accordo per non schierare missili a lungo e medio raggio sia in Europa che nella Russia occidentale;
  • Gli USA dovrebbero riattivare il «trattato di non proliferazione delle armi nucleari» annullato dall’ex presidente USA Trump e concordare con i russi,  anche il taglio delle armi nucleari strategiche (e non strategiche) attraverso verifiche continue;
  • Gli Stati Uniti dovrebbero ritirare tutte le loro armi nucleari collocate nei Paesi membri della Nato; egualmente la Russia dovrebbe smantellare le sue basi e armi nucleari collocate al confine occidentale;
  • Tutti i Paesi della Nato e la Russia dovrebbero aderire a un nuovo trattato sull’abolizione delle armi nucleari

Umberto Franchi – 25 febbraio 2022

CONTRO LA GUERRA SEMPRE… MA COME?

di db (cioè Daniele Barbieri)

Ho cinque certezze e moltissimi dubbi.

Sono certo che la guerra in Ucraina non serve ai popoli. Una seconda certezza è che bisogna non solo pregare o piangere ma organizzare SUBITO aiuti concreti per le vittime e i profughi. Un terzo punto fermo: il movimento pacifista (in tutte le sue articolazioni internazionali) ha tutte le ragioni per chiedere a Putin di ritirarsi ma deve portare avanti una sua “piattaforma”. Quarta certezza: è bene che finalmente si riempiano le piazze (**) e si discuta insieme; i social non bastano e per molti versi incoraggiano il disimpegno. Infine sono convinto che l’Ucraina sia una tremenda miccia accesa – ma anche un pretesto – per una più grande guerra … ma qui le responsabilità non sono tutte di Putin.

E ora i miei molti dubbi (cerco di essere sintetico).

1

Perchè il sistema mediatico-politico internazionale si spaventa e si commuove così tanto per le vittime ucraine e per l’aggressione russa ma da anni resta in silenzio sul massacro continuato dei curdi (in Turchia e in Siria) e sul militarismo-fascismo di Erdogan? Non è la prima volta: per fare un solo altro esempio alla fine del secolo scorso milioni (purtroppo non esagero) di persone morirono in Congo: pochi “se ne accorsero” e ancor meno si mossero.

2

Giustissimo condannare l’invasione russa. Ma cosa rende invece legittimi – anzi umanitari – gli attacchi degli Usa contro Jugoslavia, Irak o Afghanistan?

2 bis

Per non farla lunga sulla politica degli Stati Uniti ma offrire qualche spunto ai più smemorati o disinformati rimando ai testi (e ai filmati) in Gli Usa sono il Paese più terrorista del mondo di Francesco Masala.

3

E siamo sicuri che la strada giusta per opporsi alla Russia e per difendere l’Ucraina sia stata (e sia) rafforzare e allargare la Nato?

4

Quando diciamo che «tutti» vogliono la pace non ci dimentichiamo qualcuno? I produttori e mercanti d’armi (proprietari di molti giornali e tv) soffiano sulla guerra intorno all’Ucraina… come su tutte le altre.

5

Putin ha detto più volte che in Ucraina bisogna liberarsi dei «drogati nazisti». Non capisco se «drogati» è un insulto o cosa ma sui «nazisti» non ha torto. Da anni l’Ucraina è piena di gruppi neonazisti (con mercenari di molti Paesi inclusi reduci del sedicente Stato Islamico) ben armati, finanziati e coccolati dall’Occidente; chi lo dimentica è un bugiardo o vive nelle nuvole.

5 bis

Per dire come poi sia complicato – persino paradossale – lo “scacchiere” esistono anche gruppi neonazisti filo russi e alcuni “volontari” di estrema destra (anche italiani) si battono anche con gli “indipendentisti” in Donbass. Anche questa della crescita di grandi e piccole organizzazioni militari naziste in quasi tutt’Europa è una delle realtà che il sistema mediatico-politico ha rimosso.

6

Putin difende gli indipendentisti russofili. Ha certamente torto a farlo uccidendo con missili e carriarmati ma sul piano storico-politico non ha qualche ragione? Ci sono stati inviti in passato all’Ucraina affinchè concedesse alle regioni dove le “minoranze russe” sono maggioranza uno statuto di autonomia (si è parlato anche del vecchio modello «Alto Adige- Sud Tirolo») ma se invece il governo “centrale” nulla concede e vuole risolvere tutto con una sanguinosa guerra strisciante … anche questo è colpa della Russia?

7

Invece di chiedersi un po’ stupidamente “dove sono i pacifisti?” forse bisognerebbe domandarsi “dove stanno i guerrafondai?”. Altra domanda decisiva quanto scomoda: perchè in Italia (come purtroppo in quasi tutti i Paesi) le spese militari continuano ad aumentare, sottraendo sempre più soldi a ospedali, scuole, lavoro vivo, pensioni e alla lotta contro la povertà? In questo blog abbiamo scritto fino all’ossessione di questo nuovo militarismo. Per citare una sola analisi – del 2019 – rimando a: Contribuire alla ripresa del Movimento contro la Guerra significa …  (significa individuare sia le cause generali sia i soggetti che gestiscono i processi di militarizzazione delle menti e dei territori). Dunque occorre guardare indietro per capire come siamo arrivati a questa catastrofe e tentaare di prendere le contromisure sia sull’immediato che sul periodo medio-lungo..

7 bis

Perchè chi ci governa (a livello italiano, europeo ecc) non capisce che stiamo scivolando nell’abisso? Ho un terribile dubbio e lo esprimo in forma paradossale ma purtroppo serissima: chi sta “in alto” non ha paura di una guerra mondiale come non teme la catastrofe climatica in arrivo e non impara la lezione di una tremenda pandemia. “Loro” pensano ad altro. Lo dico in estrema sintesi: i Palazzi sono abitati ormai soprattutto da zombies, morti viventi con i quali nessun dialogo è possibile. E temo che non basteranno croci e aglio oppure paletti di frassino per liberarci degli zombies al potere. Credo sia in questi termini – creare un pacifico “disordine mondiale” che rovesci questo armatissimo ordine mondiale – che dobbiamo ragionare e riorganizzarci. Non è facile, lo so. Ma dobbiamo: è questione appunto di vita o di morte per tutte/i noi e per le generazioni future.

Qui sopra Umberto Franchi fa alcune proposte ragionevoli. Aggiungerei che il governo italiano dovrebbe finalmente firmare il TPNW (il Trattato sulla proibizione delle armi nucleari) e magari avviare una riflessione su come esercitare una “neutralità attiva” … il che comporterebbe evidentemente ritirare l’adesione a un’organizzazione aggressiva e fuori tempo come è la NATO.

(*) In queste ultime ore la “bottega” ha ricevuto molti articoli e appelli; grazie ovviamente a chi ce li ha mandati. Sono troppi per essere pubblicati tutti in un piccolo blog come questo perciò la redazione ha deciso di scegliere solo i due che ci sono sembrati più completi e articolati; aggiungendo qualche link. Saremo ben felici ovviamente se si allargherà la discussione e se arriveranno nuovi commenti o link. Di certo nei prossimi giorni ci saranno altri contributi e riprenderemo quelli che valutiamo più propositivi (e meno ripetitivi). La tragedia che si delinea intorno all’Ucraina è molto grave e non si concluderà in pochi giorni. Perciò sarà necessario attrezzarsi di concretezza e di tenacia.

(**) Parlo di “piazze” e di urgenza del dialogo perchè questo scritto riprende – e ovviamente amplia – alcune questioni che ho sollevato stamattina al sit in che si è tenuto a Imola. Ho chiesto il microfono e gli organizzatori mi hanno risposto che non erano previsti interventi dopo la lettura del loro breve comunicato: la mia protesta e soprattutto quella di molte fra le persone presenti ha “convinto” a effettuare una marcia indietro. Chiedo allora: a cosa serve trovarsi per decidere cosa fare contro la guerra se non possiamo discutere? Quale altra occasione aspettiamo?

QUATTRO LINK INTERESSANTI

https://www.lafionda.org/2022/02/25/pino-arlacchi-e-la-nato-che-sta-alla-base-della-crisi-ucraina-e-della-sua-soluzione/

https://www.sinistrainrete.info/articoli-brevi/22376-marco-cattaneo-non-tutti-detestano-putin-e-il-motivo-c-e.html

https://www.sinistrainrete.info/articoli-brevi/22370-alberto-negri-con-le-sanzioni-sul-gasdotto-russo-gli-usa-strangoleranno-l-europa.html

https://altreconomia.it/la-inaccettabilita-di-questa-ultima-guerra-in-cerca-di-un-nome/?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=262  di Gianni Tognoni, segretario generale del Tribunale permanente dei popoli: “Come si dice per tutte le guerre, la prima vittima certa è la verità, da tutte le parti in causa. Una guerra, quella che si dice essere scoppiata, che è sorvegliata e accompagnata negli infiniti dettagli, come un parto ad alto rischio”.

 

LE TRE IMMAGINI SOPRA sono state scelte dalla “bottega”. Troppo irriverenti rispetto alla tragedia in corso? O invece anche l’ironia può esserci utile rispetto all’ipocrisia dominante? E rispetto alla retorica del dolore che si accompagna al cinismo del denaro con le finte sanzioni in testa.

Se qualcuna/o si chiedesse chi è l’autore del ritratto di Putin in apertura di questo articolo… si tratta in realtà solo di una somiglianza (segnalataci da Remo: grazie) visto che il pittore fiammingo Jan van Eyck è vissuto nel 1400.

danieleB
Un piede nel mondo cosiddetto reale (dove ha fatto il giornalista, vive a Imola con Tiziana, ha un figlio di nome Jan) e un altro piede in quella che di solito si chiama fantascienza (ne ha scritto con Riccardo Mancini e Raffaele Mantegazza). Con il terzo e il quarto piede salta dal reale al fantastico: laboratori, giochi, letture sceniche. Potete trovarlo su pkdick@fastmail.it oppure a casa, allo 0542 29945; non usa il cellulare perché il suo guru, il suo psicologo, il suo estetista (e l’ornitorinco che sonnecchia in lui) hanno deciso che poteva nuocergli. Ha un simpatico omonimo che vive a Bologna. Spesso i due vengono confusi, è divertente per entrambi. Per entrambi funziona l’anagramma “ride bene a librai” (ma anche “erba, nidi e alberi” non è malaccio).

23 commenti

  • completamene d’accordo su tutto

  • Il pacifismo è un un’atteggiamento difensivo, ancora utile, ma che sta mostrando la corda. Bisogna andare oltre. Iniziare quantomeno a chiamare le cose con il loro nome e non limitarsi a parlare di guerra sotreaendogli la specificazione che le spetta: Guerra Imperialista. Anzi guerre imperialiste, che impegna i governi contro i popoli. Non la Russia contro l’Ucraina, ma le classi dirigenti Russe contro il popolo Ucraino, che in questa occasione vede i propri interessi saldati a quelli dei dirigenti. Bisogna inoltre riprendere la lotta ideologica contro il militarismo, contro il complesso militare industriale che pesa come una montagna sui popoli. L’obiettivo ultimo di trasformare la guerra imperialista in guerra di classe, guerra dei dei popoli contro i Putin, i Draghi, i Biden e il capitale finanziario al quale sono osserviti, è certo lontano, ma inevitabile anche porre ogni iniziativa in quesra prospettiva.
    Per il resto aderisco al programma dei compagni Franchi e Barbieri.

  • Anch’io concordo totalmente. Meno mani che non tutti si sono bevuti il cervello. Nel mio piccolo farò girare i due pensanti contributi.

  • Mi rendo conto del carattere (apparentemente) velleitario del mio commento e me ne scuso con gli estensori. Quello di cui non ho tenuto conto è che la sinistra continua oggi (quel che rimane della sinistra) a riannodarsi alle condizioni soggettive nelle quali era normale rivolgersi “alla pubblica opinione”, esistendo (allora, anni ’70) una pubblica opinione alla quale rivolgersi. Cioé una opinione “democratica” in grado di pesare sulle contese partitiche e su quelle più specificamente politiche. La mobilitazione contro l’aggressione imperialista al Vietnam è stato paradigma di questa possibilità e opportunità. La situazione attuale è tale che ogni pacifismo può essere tranquillamente utilizzato dai commentatori televisivi (gli stessi ai quali Pasolini si rivolgeva chiamandoli “criminali”) per sostenere le ragioni (cioé i grandi torti) della classe dirigente imperialista dalla quale è dominata.
    Bisogna uscire da questo vicolo cieco, nel quale le ragioni dell’umanità contribuiscono a rafforzare la disumanità. Se è bene esporre sul balcone le bandiera arcobaleno bisogna iniziare ad affiancarla a una bandiera rossa, che evochi contenuti rossi.
    È necessario allora comprendere che occorre non ricominciare, ma cominciare da capo. dare un nuovo inizio alla storia, ferma ormai a una clima culturale ideologico pre rivoluzione d’Ottobre. Cominciare da dove la nostra storia è comincita. Dai lavoratori. Avere l’umiltà, il coraggio, la perseveranza ad andare davanti ai luoghi di lavoro e inizare “da capo” per radicare pensieri nuovi all’interno di un pensiero nuovo. Rompere (principiando da lì) il velo continuo di menzogne in cui siamo avvolti e proclamare quel poco di verità che ancora riusciamo a intravedere. Per arrivare a far sì che parole d’ordine come: trasformare la guerra imperialista in guerra di classe; sabotare il militarismo; negare legittimità all’attuale classe dominante, in realtà classe usurpatrice di un dominio esercitato con le armi della bugia e della violenza militare; affermare che un altro mondo è possibile, indicandone sommariamente i contenuti; uscire dal sindacalismo per un rivendicazionismo con contenuti di classe che creino coscienza di classe ecc.
    Altro che teoria del complotto! Tutto il mondo è dominato dal complotto della menzogna continua, dall’equivoco e dall’odio contro il lavoro.
    Se nel mondo il complottismo ha acquisito tanta credibilità e diffusione, la ragione è una sola. Per il permanere di una illusoria verità, sistematicamente contraddetta dalle azioni del capitale, sul carattere “democratico” del regime in cui viviamo; sull’esistenza della liberta e sulla negazione che esso non ammetta altro che il crimine economico e la strage sistematica. Perché camminiamo in una landa deserta di verità. Nella quale qualsiasi astrusa teoria può prosperare, essendo sostenuta dalla seguente incunfatabile verità: che viviamo in un mondo di menzogna, di un’unica menzogna. Quindi dire che questo o quello complotti è credibile; anche se, per la verità, nessun complotto è possibile. Anche i padroni sono soggetti alla menzogna del capitale industriale finanziario che sta soffocando il mondo. Anche i padroni, che dispiegano a gran voce la narrazione menzognera sulle ragioni della povertà, dello sfruttamento e delle guerre; anche loro non hanno scelta. Vedono quel che è loro ammesso vedere. Se non lo fanno, fanno presto a passare alla condizione insignificante di piccoli borghesi o addirittura di proletari.
    Se questa verità sarà svelata, vedremo sciogliersi come neve al sole tutte le menzogne costruite dalla “destra” mondiale per impedirci di vedere quest’unica e significativa. Il complotto uno sul quale si fondano tutte le fantasie sui complotti. Il complotto uno: la eternità e possibilità di continuare della Dittatura Borghese. Qualunque sia il nome (e le forme) con la quale viene presentata. Anzi, si presenta.

  • Mi rincuora poter leggere la presenza del 5 bis. Ma Snowden e Assange sono diventati afoni? O forse erano entrambi dei burattini?

    Al di là dei pregressi storici e delle responsabilità coinvolte in questi pregressi storici, il rischio è che, nella migliore delle ipotesi, Putin voglia trasformare l’Ucraina in una nuova Cecenia. A Russia Today — RT — qualcuno se la ricorda la guerra in Cecenia? A Russia Today qualcuno se la ricorda Anna Politkovskaya?

    Nella peggiore delle ipotesi il prossimo passo sarà una guerra nucleare regionale, dove uno dei paesi che Putin intende demilitarizzare subirà un attacco atomico simile a quello utilizzato dagli Stati Uniti per demilitarizzare il Giappone nel 1946. A quel punto qualunque tipo di risposta nucleare dal fronte opposto potrebbe facilmente trasformare il conflitto nucleare regionale nell’Europa Orientale in una guerra termonucleare globale.

    Allora, cosa facciamo? Inviamo armi ai partigiani ucraini oppure facciamo un bel corteo con la bandiera della pace? Qualcuno si rende conto che fronteggiamo uno squilibrato assassino?

    Cosa fecero i partigiani italiani durante la Seconda Guerra Mondiale? Un bel corteo con la bandiera della pace? No. Nonostante le differenze ideologiche e le gravi responsabilità storiche di qualunque tipo — si pensi ai crimini del colonialismo, della segregazione razziale, dello stalinismo — accettarono, date le circostanze disperate, il sostegno degli Alleati, Stati Uniti e Gran Bretagna, e insieme a loro e all’Armata Rossa di Stalin — Stalin — sconfissero il male, il nazismo e il fascismo.

    Io sostengo senza alcun dubbio l’invio di armi e rinforzi in primo luogo all’Ucraina e in secondo luogo a tutti gli stati, le comunità e le persone minacciate da questo fascista di merda, Putin, e spero con tutto il cuore che questo fascista di merda, Putin, possa quanto prima fare qualcosa di utile — cioè tornare a essere parte del suolo terrestre per, si spera, contribuire alla crescita di qualcosa di meglio, ad esempio un albero.

    • susanna sinigaglia

      scusa, non entro nel merito perché altri hanno già fatto proposte e interventi interessanti con cui concordo. però, scusa, le bombe atomiche su hiroshima e nagasaki furono sganciate rispettivamente il 6 e il 9 agosto 1945, non 1946!!!

      • Hai ragione. Purtroppo anch’io invecchio e tra l’altro non è possibile modificare il commento dopo averlo pubblicato. Diciamo, con una grande licenza, che il processo di demilitarizzazione del Giappone venne completato nel 1946 dopo l’uso da parte degli Stati Uniti delle bombe atomiche nel 1945.

        Nel merito, vorrei far notare l’annuncio di Putin questo pomeriggio per quanto riguarda l’attivazione del sistema di deterrenza nucleare russo.

        MAD — Mutual Assured Destruction.

        “So it goes.” (così scriveva Kurt Vonnegut)

    • Valeria Taraborelli

      Sicuramente Putin non è un comunista, anzi! La fascistizzazzione di cui parla, però è certamente vera. Se qualcuno puntassr un missile contro la casa di qualcun altro, cosa succederebbe? Siamo certi di avere tutti e due i piedi sulla terra? Cosa accade al mondo ora? C è Libertà per il lavoro, l’istruzione adeguata, la sanità pubblica? Siamo arrivati a non vedere più, ad essere per il pacifismo e poi a lasciare che il potere politico schiacci qualsiasi legittimità individuale e sociale. È fondamentale riacquisire la presenza fattiva e non CHIACCHIERICCIA ORA

  • Aggiungo, e poi taccio. Durante la Guerra Civile Spagnola — 1936 – 1939 — che cosa avreste fatto? Un corteo per la pace? Dovendo fronteggiare Franco e Hitler? E cosa fece invece George Orwell, in quelle circostanze?

  • Segnalo il documentato dossier di Peacelink sul conflitto:
    https://www.peacelink.it/ucraina

  • Nel commento precedente osservavo: “Avere l’umiltà, il coraggio, la perseveranza ad andare davanti ai luoghi di lavoro e inizare “da capo” per radicare pensieri nuovi all’interno di un pensiero nuovo.”
    Poiché è improbabile che gli ottantenni come me, e neppure i settantenni, si piazzino alle cinque di mattina davanti (per esempio) al deposito dell’ATAC per distribuire i volontani di Avanguardia Operaia, possiamo e dobbiamo andarci idealmente. Cioé ponendo i lavoratori quali destinatari ideali di ciò che scriviamo. Avendo i loro problemi in testa, suggerendo soluzioni oppure, meglio, chiedendo a loro stessi di idearli per poi comunicarceli e far di noi casse di risonanza disposte a diffonderli.
    Mettersi dal punto di vista del proletariato, definiva questo Lenin. Una parola, oggi, farlo. Ma perché non pensare di avviarsi su questa strada e iniziare a percorrerla?

  • Riccardo Bovolenta

    Grazie, Daniele, per le riflessioni che hai condiviso.

    Sono riflessioni che danno un orizzonte diverso da quello che ci viene dato dai media nostrani, che fanno propaganda a senso unico, per convincerci che la colpa di quello che sta accadendo è solamente di Putin.

    Dimenticando quello che è successo nel Donbass negli ultimi 8 anni.

    E astenendosi dallo spiegare quali sono le reali motivazioni delle due parti in conflitto, al di là della retorica degli ucraini eroi da una parte, e dei militari russi che vogliono liberare l’Ucraina dai suoi governanti drogati e neonazisti dall’altra.

    Ciao.

    Riccardo

  • Si Putin ha navigato e naviga per i suoi interessi, ma non è l’occidente crapulone ad essere più colpevole? Tranquilli, si sta attuando un nuovo ordine globale tecno-bio-fascista e dove non vigeranno più le regole democratiche, ma le criticità emergenziale che questo fottuto sistema da secoli impone

    • E in questo “ordine globale tecno-bio-fascista” Bolsonaro — tanto per capire, tanto per fare un esempio — dove si colloca, “al governo” o “all’opposizione”?

      I manifestanti (russi) per la pace arrestati a Mosca e altrove in Russia dove si collocano, tra “i coraggiosi” o tra “i sovversivi”? Oppure erano forse delle messe in scena, quegli arresti?

      Se Putin decidesse di usare le armi nucleari, quale dovrebbe essere l’interpretazione, in questo quadro? Poverino, lo hanno costretto?

      Tanto per capire.

  • Gian Marco Martignoni

    Grazie a Daniele, che ha tentato e bene di mettere in fila le problematiche che di delineano in questo conflitto inter-imperialistico e geopolitico . Ricordo che un ambasciatore del livello di Sergio Romano, intervistato da Tommaso Di Francesco su Il manifesto del 9 c.m, pur non essendo un bolscevico ha sostenuto che gli ” Stati Uniti hanno bisogno di un nemico” e che per questa ragione hanno bisogno di una crisi permanente in o dell’Ucraina, anche per i riflessi sulla Cina, con la quale ha un certo interscambio. Un analista acuto come Manlio Dinucci, su Il manifesto del 1 c.m ha segnalato come la compagnia militare privata Blackwater, finanziata dalla Cia insieme al battaglione nazi-fascista Azov ” sono in prima linea pronti a far stragi di russi nel Donbass”. Se si considera che dopo il golpe di Piazza Maidan del 2014 è proseguita una guerra di bassa intensità (con oltre quattordicimila morti ) contro l’autonomia del Donbass, tanto che gli accordi di Minks sono rimasti lettera morta, non credo ci si possa sorprendere di quanto è accaduto, al di là se Putin possa piacere o meno. A mio parere non è questo il punto, a meno di ritenere legittimo l’accerchiamento della Russia da parte della Nato struttura ” difensiva ” ( ma chi ci crede ? ), il finanziamento ultra-militare dell’Ucraina e il disconoscimento delle recenti proposte avanzate dalla Russia per una prospettiva di relazioni internazionali fondate sulla distensione pacifica . Che poi l’informazione sia unilaterale e deformata non lo apprendiamo oggi, dopo quello che abbiamo visto in Iraq, Iugoslavia, Iraq, Libia, Siria, Afghanistan, ecc. , attraverso la costruzione garantita del mostro Putin, mentre tutti gli altri guerrafondai sarebbero degli stinchi di santo .Inoltre, poichè non ho la vostra dimestichezza informatica, mi limito a segnalare sul sito sinistrainrete i due ottimi interventi di Domenico Moro e Fabrizio Poggi, molto utili per disvelare le cause di quanto tragicamente sta avvenendo. Leggendo le prese di posizione del Pcr di Ziuganov e del partito dei Bolscevici probabilmente a qualche ” anima bella ” gli verrà un colpo. Infine,gli scenari possibili sono due : stando al sito globalist, la Cina premerebbe per una mediazione, con Zelensky disponibile ad un incontro ma non a Minks ( dove si sarebbero già spostati i mediatori russi ).L’altro scenario da incubo è quello paventato da Domenico Quirico, inviato di guerra su La Stampa, ovvero Kiev come un’altra Aleppo in Siria.

    • A proposito di Aleppo e la Siria, ma chi è che ha tenuto in piedi Assad? Alcuni punti di vista sono davvero sconcertanti. Non che mi piaccia particolarmente fare il rompicoglioni però pongo questa domanda. Se Putin utilizzasse le armi atomiche, contro l’Ucraina, oppure contro l’Estonia, o la Polonia, o se ne sganciasse una su Londra etc. etc. — perché, poverino, si è incazzato e deve sfogarsi — di chi sarebbe la colpa? Sarebbe legittimo? Sarebbe una legittima reazione come conseguenza del “disconoscimento delle recenti proposte avanzate dalla Russia per una prospettiva di relazioni internazionali fondate sulla distensione pacifica”?

      Bombardare Kiev è una legittima reazione come conseguenza del “disconoscimento delle recenti proposte avanzate dalla Russia per una prospettiva di relazioni internazionali fondate sulla distensione pacifica”?

      Tanto per capire. Poi certo c’era chi si ostinava a giustificare Mussolini perché era “socialista”, Hitler perché era “nazional-socialista” oppure Stalin perché era “comunista”.

      Le persone che vengono arrestate dalla polizia in Russia alle manifestazioni per la pace, vorrei capire, è una messa in scena?

      La guerra in Cecenia, è mai accaduta?

      Tanto per capire.

  • Gian Marco Martignoni

    In geopolitica il globo va considerato in tutta la sua dimensione. Pertanto, come in Libia – a cui se ricordiamo Berlusconi aveva steso i tappeti – Gheddafi è stato eliminato perchè mirava ad una moneta panafricana, sganciata dal franco francese ed ovviamente dal dollaro,allo stesso modo Saddam Hussein , che prima era stato foraggiato agli inizi degli anni ’80 contro l’Iran , è stato eliminato quando aveva mirato a vendere il petrolio non in dollari. Per inciso i nuovi accordi tra Russia e Cina prevedono l’utilizzo dell’euro e non del dollaro, con i contraccolpi per una decadente economia Usa ( si legga l’intervento chiarissimo di Domenico Moro), che ovviamente reagisce con il complesso militar-industriale puntando i suoi armamenti anche contro la potenza cinese emergente. Le mie valutazioni su Putin non sono assolutamente giustificazioniste – ero in piazza a Varese come tanti altri compagni e compagne nelle piazze delle loro città contro l’aggressione russa all’Ucraina -, ma tendono ad evidenziare le cause scatenanti un conflitto inter-imperialistico che non data da oggi.In quanto alla demonizzazione di Assad, che come Gheddafi e Saddam Hussein andava rimosso perchè di ostacolo agli interessi imperialistici degli Usa, la presenza della Russia in quel contesto geografico ha impedito uno sconquasso di proporzioni bibliche, stante la divisione tra stati a predominanza scita rispetto a quelli a predominanza sunnita.Infine, sia Alex Zanotelli su Il manifesto di venerdì che Domenico Gallo su quello di oggi sottolineano la questione decisiva , per il rilancio del negoziato ,nell’applicazione degli accordi di Minks.

    • Non so se Roberto Saviano si possa citare oppure no, non lo ricordo più. Poco fa a “Che Tempo Che Fa” menzionava che il Donbass russo — come l’intera Ucraina prima della rivoluzione del 2014 che qualcuno chiama “golpe” — è completamente in mano alla Mafia Russa. Secondo Saviano, anche l’intera Ucraina prima della rivoluzione era in mano alla Mafia, poi c’è stata la rivoluzione nel 2014. Anche per questo Putin, che Saviano, citando Garry Kasparov, considera il gran capo della Mafia Russa, poverino, è così incazzato. Ma di queste cose se ne parla su Russia Today oppure Sputnik? Sono incazzati pure loro, così come Salvini e tanti altri, perché avranno difficoltà a ricevere i bonifici dalla Russia?

  • Provo ad astenermi dalle analisi geopolitiche: ne so troppo poco e la mia ignoranza e’ abissale anche se, come ognun di noi, ho un parere. Volevo mestamente segnalare la conclusione di un vecchio film. Si chiamava war games. Dice molto di piu’ di quello che vorrei dire a parole

    https://piped.kavin.rocks/watch?v=Wcw8fY1dn_E&local=true

  • Anch’io ci penso, a War Games, più volte al giorno, ogni giorno, da una settimana. Stiamo davvero rischiando la guerra nucleare. Ne avevo paura da bambino, quando guardai War Games per la prima volta. Speriamo di poterla evitare, anche questa volta. Altrimenti probabilmente ce la saremo meritata. Complessivamente, la specie umana non sembra in grado di gestire la complessità e l’enorme energia potenziale del mondo che abbiamo costruito. Non abbiamo ancora imparato abbastanza.

  • domenico stimolo

    Ottima idea, gentile “ Jolex78”, di riproporre la scena più emotivamente coinvolgente del film dedicato ai “giochi di guerra”. Ma i giocatori veri, in divisa e senza, che in questi giorni si stanno allenando con grande entusiasmo avranno tempo di ripassarsi la tragedia nucleare rappresentata nel film? Sempre in agguato! Temo di no, la loro costante attenzione è sempre rivolta a “lucidare le armi”. Sono stati addestrati, fin da “bimbetti”, a svolgere questo “mestiere”.

    * Sul link: https://www.collettiva.it/copertine/internazionale/2022/02/26/video/landini_uniti_contro_una_guerra_disumana_-1909950/
    Il forte intervento di Landini sabato a Roma, alla grande manifestazione contro la guerra.
    Per alcuni passaggi i “ricercatori di peli” lo hanno attaccato, come già successo all’Anpi pochi giorni addietro.

    * Guerra in Ucraina, il generale Tricarico contro Nato e Usa: “sono stati moltiplicatori di tensioni”:
    http://www.strettoweb.com/2022/02/guerra-in-ucraina-il-generale-tricarico-contro-nato-e-usa/1307677/

    Generale Tricarico – ex capo di Stato maggiore dell’Aeronautica .

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