Un appello per Marcela Rodriguez

Care e cari, c’è una compagna cilena in esilio qui in Italia che avrebbe bisogno di una mano. Visto che si è giocata la libertà e la salute per il nostro stesso sogno, credo sia doveroso dargliela. Un saluto, Alessandra. (*)

La storia

Marcela Rodriguez entrò nel 1983 nel Mapu Lautaro, un’organizzazione armata di opposizione alla dittatura cilena che si occupava prevalentemente di “recuperaciones”, cioè di espropri proletari con distribuzione di beni di prima necessità nei quartieri poveri.

Come successe per le altre organizzazioni, anche vari compagni del Mapu Lautaro furono arrestati e brutalmente torturati, fra questi il giovanissimo militante del Movimento Juvenil Lautaro, Marco Ariel Antonioletti.

Nel 1990, nonostante la fine formale del regime di Pinochet e il passaggio al governo Alwin, non si vide nessun cambiamento nella composizione e nel livello di violenza degli apparati repressivi, mentre i prigionieri politici restavano in carcere. In questo clima l’organizzazione di Marcela decise l’evasione di Antonioletti. Durante l’azione, nella sparatoria dove rimasero uccise cinque guardie, Marcela fu colpita alla colonna vertebrale e restò paralizzata a vita. Antonioletti, dopo una breve latitanza, venne ammazzato a freddo dalla polizia.

Seguirono per Marcela anni di carcerazione e detenzione ospedaliera, fino a quando, tramite un progetto per i diritti umani della Regione Lombardia, le venne permesso l’esilio in Italia. Ora vive ad Abbiategrasso con il suo compagno Julio Araya.

L’attualità

Il 14 marzo scorso Marcela è stata ricoverata d’urgenza per coma diabetico. E’ rimasta 4 giorni fra la vita e la morte, in coma profondo, per poi risvegliarsi. Qualche giorno fa è uscita dalla terapia intensiva ed è attualmente sotto osservazione all’ospedale di Magenta per diverse criticità.

I compagni cileni sono riusciti con una colletta a pagare il viaggio alla sorella di Marcela, per aiutare Julio nell’assistenza. Ora bisognerebbe dare una mano per permettere a chi l’assiste di farlo con meno preoccupazioni economiche (visto che l’assistenza non è compatibile con il lavoro).

Chi volesse contribuire può farlo tramite bonifico sul conto di Julio Araya Toro, Banca popolare di Milano, IBAN: IT53K0558401779CARD07168158

Per contattare direttamente Julio: gitana50@hotmail.it

 

(*) L’appello è, per ovvie ragioni, sintetico ma Alessandra rimanda chi vuole saperne di più a http://biografiaspop.blogspot.it/2011/04/marcela-rodriguez-la-mujer-metralleta.html

http://www.theclinic.cl/2009/08/10/marcela-rodriguez-la-mujer-metralleta-en-el-90-debimos-habernos-ido-para-la-casa/

E’ la storia di un gruppo di resistenza che in piena dittatura va, a passamontagna calato, anche a distribuire i preservativi davanti alle scuole dei quartieri popolari per affermare il “diritto ad amare”. Forse a noi può apparire bislacco ma per la realtà del Cile (propaganda cattolica selvaggia per impedire ogni contraccezione e di conseguenza frotte di ragazzine incinte) l’azione era veramente rivoluzionaria.

Quando è stato ammazzato Antonioletti aveva 21 anni. Era un compagno del movimento studentesco, arrestato a 20 anni, brutalmente pestato e torturato. Il suo caso figurò fra le motivazioni per cui il giudice spagnolo Garzon richiese, anni dopo, l’estradizione di Pinochet. Dopo l’evasione, la sua latitanza durò 2 giorni. La brigata di assalto della polizia circondò tutta la zona: Antonioletti fu ritrovato con una pallottola in fronte.

 

Redazione
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Un commento

  • Marco Pacifici

    Il DIRITTO AD AMARE è la piu bella cosa che leggo da tanto troppo tempo:senza questo ogni Rivoluzione non ha senso.

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